“Are you a One or a Zero?”
La vita non è un codice binario. Questo sembra essere il messaggio che Elliot cerca di trasmettere prima di tutti a sé stesso. Salvo poi vedere intorno a lui il mondo dipanarsi in un insieme di codici binari. Non per l’incredibile quantità di sfumature che ogni scelta e ogni particolare intorno a lui potrebbe assumere, a seconda di qualsiasi strada venga intrapresa, bensì per la natura delle scelte stesse che gli vengono poste di fronte. Un posto di rilievo nella “Evil Corp.” oppure unirsi con gli hacker di Mr. Robot? Denunciare un pessimo e violento spacciatore o continuare ad avere assicurato il suo rifornimento di droghe? Ma soprattutto – per saltare subito a fine episodio – tradire o no una promessa, in nome non di un bene superiore, bensì del semplice bene che si può fare alle persone che lo circondano? Elliot dimostra, in questo secondo episodio, che la sua sociofobia è solo di facciata: l’empatia verso il prossimo diviene così il centro della narrazione e delle scelte che porta avanti in questo secondo episodio.
Mr. Robot si presenta (anzi, si conferma, dopo il pilot andato in onda diversi giorni fa) una serie multicolore, pur nelle sue sfumature opache. L’impressione è di trovarsi di fronte a qualcosa di difficilmente visto in precedenza – presenza “procedurale” del villain di turno da hackerare, qualità diffusa pur senza cadere nei facili manierismi del via cavo – eppure pieno zeppo di riferimenti e agganci con altri simboli della recente serialità televisiva. Il mondo informatico che si scontra con l’attualità è tema predominante di Person Of Interest, così come di The Good Wife; la voce fuori campo di Elliot rimanda fin troppo all’estetica introspettiva tipica di Dexter; le musiche (quella finale in particolar modo), il clima opprimente ed occulto, nonché il nome stesso di Mr. Robot, sembrano richiamare al Mr. Rabbit e alla distopia tipica della sfortunata serie inglese Utopia (ben più sgargiante nelle sue luci e nei suoi colori).
A proposito di questi riferimenti (che da spettatore a spettatore potrebbero cambiare in base al proprio repertorio di conoscenze televisive), soprattutto del primo e del terzo, un particolare aspetto risulta più lampante che mai e Mr. Robot stesso ce ne dà la totale conferma. Se ci pensiamo, infatti, il nostro mondo, la nostra società ed il futuro (fantascientificamente inteso), che va avanzando sempre più rapidamente, non fanno altro che fornire in continuazione al mondo della finzione soggetti interi per saghe, sceneggiature, racconti. Anticamente ci si doveva appoggiare alle divinità, ad un qualcosa di oltre e di superiore per poter creare mondi di fantasia; oggi questo “oltre” è qui, è radicato dentro di noi, ma soprattutto è stato creato da noi, ed è la tecnologia con i suoi incalcolabili utilizzi ed effetti recati al vivere quotidiano e globale.
La dimostrazione di ciò è riconducibile al monologo da brividi che Elliot fa alla psicologa, arrivando ad elencare marche reali, che più reali non si può. Non prodotti generici, non prodotti fittizi, ma proprio esempi come il celebre dualismo tra Coca e Pepsi (che può essere rivisto come secondo richiamo a Pulp Fiction, dopo l’invito della giovane hacker a non farsi i pompini a vicenda). Succede tanto in questo “Eps1.1_ones-and-zer0es.mpeg” (i titoli sono meravigliosi) come tanto era successo in “Eps1.0_hellofriend.mov” e nell’economia della serie ciò può essere un grande vantaggio, considerando anche il fresco rinnovo che la serie ha ricevuto e quindi la fiducia in essa riposta dall’emittente. La trama è ben delineata, ma anche confusa nelle sue diverse sfumature (appunto) che noi percepiamo attraverso gli stessi occhi di Elliot. Una serie diversa dalle solite perché anche chi sta campando a pane e telefilm difficilmente potrà prevedere sviluppi, non del finale di stagione, ma dei primi fotogrammi del prossimo episodio.
Impossibile, infine, non dedicare almeno due parole riguardo il bisbiglio che per l’arco di questi due episodi abbiamo sentito vicino al nostro orecchio: esiste veramente Mr. Robot? Per ora gli indizi sono talmente schiaccianti verso una soluzione – come dire? – introspettiva e psicotica che risulterebbe anche abbastanza scontato pensare ad una “trollata” da parte degli autori. Le ipotesi, le ricerche dei singoli fotogrammi le lasciamo ai forum specializzati, non senza esplicitare però un paio di riflessioni. Intanto occorre considerare come tutto ciò che noi vediamo sia filtrato dalla soggettività di Elliot, tant’è che anche noi sentiamo pronunciare “Evil” come nome dell’azienda. A livello ben più generale, questa continua ambiguità (che potrebbe riguardare anche gli altri hacker, non solo Mr. Robot – il cane che abbaia verso la doccia potrebbe essere una fantasia di Elliot stesso, un campanello d’allarme della sua percezione) altro non fa che portare alla ribalta l’insieme di citazioni più o meno pop e i riferimenti ad altre opere (letterarie e non) che hanno come centro la percezione di sé stessi e del mondo circostante.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Eps1.0_hellofriend.mov 1×01 | 1.75 milioni – 0.5 rating |
Eps1.1_ones-and-zer0es.mpeg 1×02 | 1.73 milioni – 0.6 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.