L’orologio ticchetta, i minuti passano implacabili. Sono quelli che separano Mike Ross dal verdetto sul suo conto e tutti noi dal finale di questa stagione di Suits. Se noi stiamo tranquilli, perché la serie è già stata rinnovata per una sesta stagione tempo fa, il giovane protagonista molto meno, perché dalla sentenza dipende, non è esagerato dirlo, la sua vita. Caso mai, poi, si rilassasse per un attimo, ci pensa Anita Gibbs a minacciarlo e farlo stare sulle spine. La puntata, comunque, ha un ritmo piuttosto lento, specie per un telefilm che ci ha abituato ad episodi assolutamente adrenalici e frenetici. Certe scene durante il processo sono particolarmente dilatate e rallentate, dando quasi un senso di malessere, come quello forse provato dai soggetti coinvolti. Questi ultimi reagiscono alla situazione nel modo che è loro più proprio: il ragazzo rinomato per il suo gran cuore e la sua umanità si trova un poveretto da patrocinare. Qui la soluzione sembra un po’ forzata, attuata giusto per far qualcosa in attesa del pronunciamento dei giurati e dar vita ad una poco credibile “illuminazione” finale: poco importa come andrà a finire, quello che veramente interessa all’accusa è avere un’arma per distruggere la Pearson – Specter – Litt. Come se non si fosse già capito da un pezzo. Harvey, invece, più pragmatico, non si dà pace, corre da tutte le parti, almanacca tutti i punti per vedere quale possa essere il più debole su cui fare leva e non lascia nulla di intentato, ma forse l’unica cosa da fare veramente era tener d’occhio il suo giovane amico: basta voltare gli occhi qualche momento e quello si va subito a costituire dalla Gibbs. Ora vedremo se accetterà uno dei patti proposti (dichiararsi impostore e farsi un paio d’anni di prigione o denunciare uno dei name partners in cambio dell’immunità) o se la corsa disperata di Mr. Specter riuscirà a salvare capra e cavoli.
Allo studio legale, intanto, gli altri non stanno certo con le mani in mano e provano a far annullare il processo. Louis, però, è combattuto tra le proposte di patteggiamento, la lealtà ad un lavoro che è tutta la sua vita e la consapevolezza di avere usato il segreto per ottenere la tanto agognata promozione invece di denunciarlo una volta venutone a conoscenza. Aggiungiamoci poi i suoi sentimenti personali nei confronti di Sheila, dalla cui denuncia è partito tutto. Mr. Litt, anche alla luce di quanto visto nello scorso episodio, potrebbe cedere al panico che si sta man mano impadronendo di lui, ma per ora resiste. C’è stato solo un attimo di sbandamento, quando ha provato a registrare dichiarazioni compromettenti tenendo nascosto il suo dittafono, per fortuna subito rientrato. Lo scontro con Harvey non è così arrivato agli estremi dell’altra volta, anche grazie alla scaltrezza di Mr. Specter, limitandosi al piano verbale. Si può comunque notare come il piano di miglioramento personale intrapreso tempo fa da diversi personaggi sia momentaneamente sospeso, fino a data da destinarsi. C’è soltanto un “ma se facessimo così, non saremmo in nulla diversi dai vari Hardman e Forstman” ad indicare un momentaneo sussulto della coscienza. Jessica, per quanto la riguarda, resta salda nella sua fiducia nel suo name partner preferito e rintuzza ogni volta quel pensiero che picchia disperato in testa all’altro suo socio: se un avvocato eccezionale come Harvey Specter si sta preparando al peggio, è perché sa di non poter vincere e il disastro avverrà inevitabilmente. L’ultima puntata della stagione ci dirà se il segreto di Mike, ormai un po’ logoro, resterà tale, almeno fino alla prossima occasione in cui qualcuno lo farà affiorare e tutto ricomincerà da capo, oppure la questione verrà risolta una volta per tutte e la serie si aprirà a nuove linee narrative.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Self Defense 5×14 | 1.57 milioni – 0.5 rating |
Tick Tock 5×15 | 1.73 milioni – 0.5 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).