Better Call Saul 2×04 – Gloves OffTEMPO DI LETTURA 4 min

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“Come on, Chuck! Extort me! Say “quit,” and I will quit, but I need to hear it from your mouth!”

Episodio dopo episodio, frase dopo frase, Jimmy è sempre meno sè stesso e sempre più Saul. Quest’ultimo sta prendendo il sopravvento: Jimmy parla, ma in realtà sono le parole di Saul quelle che fuoriescono dalla bocca. Chiede a suo fratello di estorcerlo, lui lascerà il lavoro d’avvocato se Kim potrà riavere il suo vecchio ruolo. Glielo chiede, quasi lo supplica. Jimmy è corso a casa di Chuck per parlare del problema di Kim, ma più che per risolvere il problema dell’ avvocatessa Jimmy sta parlando di sè stesso e più che con Chuck, sta parlando con il suo Io. Non è interessato al suo lavoro (“I never wanted that job in the first place”), non è fatto per lavorare in gruppo, “il caso Kim” è poco più che una scusa per andarsene dalla Davis & Main. Ci sono ben pochi motivi per cui ha accettato quel posto: non deludere Kim, prendersi una rivincita su Chuck e portare a termine la causa Sandpiper.

“I know you like to think the world revolves around you, Jimmy, but this has nothing to do with you.”

Tutto gira attorno a Jimmy, o per lo meno a lui sembra così. Il suo carisma così prepotente, la sua audacia e anche quel pizzico di narcisismo lo rende inadatto a lavorare con altre persone al di fuori di se stesso, sopratutto se attinenti a lavorare secondo le regole. Il suo continuo aggirarle rende sempre la sua posizione più a rischio e sempre più complicato il suo rapporto con Kim. Il rapporto con quest’ultima, a tratti pesante e ripetitivo, lo mette a confronto con ciò che non è. Gli opposti si attraggono, si dice, ma il problema delle loro continue diverse prospettive riguardo a questioni lavorative è sempre presente. Un rapporto difficile tanto quanto quello con il suo studio legale, ma entrambi destinati, prima o poi, a terminare e, molto probabilmente, a causa del carattere eccentrico ed esuberante di Jimmy. Ma tutti questi sono passaggi fondamentali alla formazione di Saul Goodman, niente di ciò che gli sta avvenendo è campato in aria, tutto gli sarà da lezione per diventare quell’avvocato a cui Walter White si affiderà in Breaking Bad.
Ma se a Jimmy è dedicata la serie, questa puntata mette in maggiore risalto Mike. Personaggio talmente importante e ben costruito che si potrebbe fare uno spin off dello spin off chiamato Better Call Mike. L’ex poliziotto di Philadelphia è la costante tra Better Call Saul e la serie madre. Se gli spettatori possono essere smarriti dal James McGill che si trovano di fronte, non possono che rasserenarsi alla vista del buon vecchio Mike. Un personaggio che rimarrà tale da come è ora fino alla sua triste morte in “Say My Name” di Breaking Bad. Mai un abbaglio, mai un attimo di tentennamento, il Mr.Wolf della serie ha aiutato Nacho a liberarsi momentaneamente di Tuco Salamanca. Non ha voluto ucciderlo, non perché avesse paura o che non ne fosse capace, ma per non dover uccidere qualcuno di “innocente”, non tradire la sua morale. Ha fatto tutto ciò che era in potere per non dover compiere l’atto estremo, anche a costo di rimetterci la faccia, letteralmente. Con un piano astuto e con una presa d’acciaio riesce a trarre in inganno Tuco e spedirlo in prigione per diversi anni così da guadagnarsi ciò che Nacho gli aveva promesso. Tutti questi lavori illegali non li compie per il becero fine di guadagnarsi soldi per una vita maggiormente agiata, ma per lo scopo di dare un futuro a sua nipote, cosa che continuerà a fare per il resto della sua vita. Perché in fondo Mike è il nonno che tutti vorrebbero avere.
“Gloves Off” è l’ennesimo episodio che avvicina la fine di questa serie e l’inizio di Breaking Bad. Si deve essere felici di questo? La risposta è un nì: sì perché tutto sta andando perfettamente, sarebbe inutile procedere lentamente ricoprendo questa serie di episodi futili con lo scopo di allungare il brodo; no perché la serie è così perfetta che diverrà un cult, tutto ciò che si vede è di una qualità talmente alta che sarà difficilmente replicabile, anche quando questa fase della serie finirà, tutti ne sentiranno la mancanza. Per cui, come mettere la questione? La cosa migliore da fare è godersi questo splendido momento e continuare a seguirla. Purtroppo il costante calo di ascolti non rende merito a Vince Gilligan e Peter Gould per l’ottimo lavoro che stanno facendo, ma non solo loro: dai registi, i truccatori, i sceneggiatori fino a quello che porta i panini, tutti meriterebbero un applauso da 92 minuti. Perché BCS è tutt’altro che una cagata pazzesca.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Mike vs Tuco
  • Amore/odio fraterno
  • “You keep using the word “experiment” like you’re ‭the goddamned Wright Brothers.”
  • Storia di Nacho
  • Tira e molla tra Kim & Jimmy

 

Forse tutta questa serie è troppo per lo spettatore medio, forse a lui sembra un sogno e preferisce svegliarsi prima di eventuale brusco risveglio. Ma se questo è proprio un sogno, noi di Recenserie preferiamo continuare a dormire e non svegliarci più.

 

Amarillo 2×03 2.20 milioni – 1.0 rating
Gloves Off 2×04 2.19 milioni – 0.9 rating

 

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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