Gomorra 2×01 – 2×02 – Vita Mia – Lacrime e SangueTEMPO DI LETTURA 5 min

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Con le critiche entusiastiche mosse da Variety e Hollywood Reporter, il successo di Gomorra e del suo showrunner Stefano Sollima trascende ufficialmente i confini nostrani per spingersi addirittura oltreoceano. Accostato perfino a serie cult del calibro di The Wire e Breaking Bad, la serie evento tratta dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano torna, dopo due anni di stop, confezionando una doppia premiere di indubbia qualità che mette in evidenza, fin dalle prime battute, una diversa atmosfera rispetto alla stagione precedente. Il paragone con i due mostri sacri sopracitati, mette per la prima volta sullo stesso piano un prodotto italiano e la grande serialità americana, evidenziando così un’inversione di tendenza rispetto alla classica propensione nostrana a puntare sulla fiction piuttosto che su una serialità matura e impegnata. Emerge così una duplice natura all’interno dello show: alla componente realistico-antropologica si affianca un’evoluzione dei personaggi quasi sheakspeariana, favorita da un lungo periodo di preparazione e di lavoro svolto sul campo da parte di registi e sceneggiatori. Quest’anno sono addirittura tre i direttori incaricati di affiancare Sollima nella regia di Gomorra 2: Francesca Comencini, Claudio Cupellini e Claudio Giovannesi si alterneranno infatti nella direzione degli episodi, lasciando allo showrunner romano i primi tre episodi “di raccordo”.
Se la prima è stata quella della caduta, dell’equilibrio spezzato e di un regno che ha perso il suo re, questa seconda racconterà il caos, una lotta senza quartiere di tutti contro tutti per colmare il vuoto di potere”, così lo stesso Sollima ha descritto brevemente il cambio di registro che la serie attuerà quest’anno. Una descrizione che racchiude in maniera del tutto esaustiva quanto visto in questi primi due episodi monografici, il primo dedicato a Ciro, rimasto solo dopo il tradimento perpetrato ai danni della famiglia Savastano e ora alleato di don Salvatore Conte, e il secondo a Genny, personaggio al centro di un cambiamento radicale e alla ricerca dell’approvazione del re stanco Pietro.
Fin dalla prima stagione la serie ha raccontato una realtà cruda, geograficamente vicina a noi e per questo molto trascinante. In maniera romanzata – anche se in misura minore rispetto a quanto fatto con Romanzo Criminale – Sollima ha contribuito a realizzare, in maniera piuttosto veritiera, una panoramica del sottobosco di Scampia, ricostruendo dettagliatamente l’edificazione di una piazza di spaccio.
Ora, in questa seconda stagione, notiamo fin da subito una maggiore inclusione del contesto narrativo all’interno della cronaca attuale, realizzata grazie a uno sguardo allargato oltre i confini di Napoli. Attraverso la trasferta in Honduras di Genny ci viene mostrato il suo legame con il territorio, non più etichettato unicamente come punto d’inizio del processo di metamorfosi visto nella scorsa stagione, ma oramai parte integrante del suo nuovo essere; mentre mediante il viaggio in Germania arriviamo a esplorare i contatti tra camorra e altri tipi di organizzazioni malavitose.
Gli equilibri all’interno della famiglia Savastano risultano irrimediabilmente compromessi: don Pietro, dopo aver recitato la parte del dissennato, si ritrova ad amministrare un impero in declino, trovandosi in rotta di collisione con la nuova intraprendenza mostrata dal figlio. Il dialogo a muso duro svoltosi all’interno dell’appartamento mette sotto una luce del tutto differente il nuovo Genny, per nulla impaurito dall’autorità del padre e convinto di poter comandare la guerra che da lì a poco si scatenerà. Il salvataggio nel bosco, chiara dimostrazione di una nuova condizione di maturità da parte di Genny, attesta in maniera inequivocabile un necessario rinnovamento (o quantomeno affiancamento) al vertice. Rinnovamento che però non sembra essere nei piani di don Pietro, determinato invece a escludere suo figlio dal piano di riconquista. Le motivazioni dietro questo atteggiamento risultano ancora poco chiare: da una parte potrebbero essere dettate da una sorta di invidia nei confronti del figlio, oramai in grado di camminare con le proprie gambe, dall’altra invece si potrebbe ricondurre questo tipo di atteggiamento a un sentimento di protezione, mediante il quale don Savastano cercherebbe di proteggere Genny in attesa di lasciare a lui la gestione del suo impero una volta riconsolidata la sua leadership.
Anche Ciro si muove tra le macerie di una realtà andata in frantumi. Per la prima volta l’immortale mostra il suo lato più fragile, abbandonandosi al pianto in seguito all’omicidio della moglie, consumata dalla paranoia e quindi impossibile da gestire anche per lui. L’alleanza con Salvatore Conte appare fin da subito molto fragile, pronta a sgretolarsi al minimo imprevisto. Convizione che si rafforza soprattutto volgendo lo sguardo al passato e ripensando alle cocenti umiliazioni subite da Ciro nel corso della sua scalata al potere. Come cinema e televisione ci hanno insegnato nel corso degli anni, le scalate al potere in stile Tony Montana ci hanno insegnato due cose: la prima è che a una fase di ascesa segue sempre una di declino, la seconda è che quando la nera mietitrice bussa alla tua porta, non c’è immortale che tenga.

“Ce ripijamm tutt’ chill’ ch’è nuost.'”

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia inconfondibile di Sollima
  • Uso sapiente di musiche ansiogene per far salire la tensione
  • La scena agghiacciante del capitano in Honduras
  • Dialogo a muso duro tra don Pietro e Genny
  • Rapporto difficile tra don Pietro e Genny
  • Alcuni scambi di battute sono veramente difficili da interpretare senza i sottotitoli

 

Gomorra inaugura questa seconda stagione con una doppia premiere incentrata sulle figure di Ciro e Genny, a cui Sollima dedica due episodi monografici solidi sia dal punto di vista narrativo che tecnico. I contendenti al regno sono molti e il caos generato dagli eventi dello scorso finale di stagione promette violenza e sangue a fiumi. Concludiamo quindi con il laconico intervento del regista in merito al prosieguo di questa seconda annata: “Da questa seconda stagione potete aspettarvi di tutto. Anche una strage.“.

 

Gli Immortali 1×12 0.87 milioni – ND share
Vita Mia 2×01 0.83 milioni – 3.0 share
Lacrime e Sangue 2×02 0.72 milioni – 2.9 share

 

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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