Troppo originale Orange Is The New Black per dividere la stagione in due tronconi. La svolta traumatica della 4×07 lasciava presagire che i ritmi sarebbero cambiati, che da bizzarra comedy con un’ampia varietà di temi trattati, OITNB, in questa stagione, sarebbe mutato in un susseguirsi e precipitarsi di eventi. “Friends In Low Places” ci smentisce, imponendoci una specie di calma improvvisa e violenta. Quasi forzata.
Se vogliamo tracciare un profilo dell’episodio, possiamo notare come questa volta le storyline siano equamente distribuite, addirittura si riscontrano brevi parentesi di minutaggio riservate a personaggi quest’anno trascurati (leggi Boo). C’è talmente tanto equilibrio che questa volta non si ha neanche un flashback che possa spostare la lente su un determinato personaggio.
Tutto ciò crea una duplice visione nella 4×08. Una positiva, una negativa.
Inubbiamente lo stato di tensione che si crea può essere tagliato con un coltello. Vediamo Nichols in piena tossicodipendenza (anche se “solo” con il crack), Alex in crisi nera per l’omicidio, Maria in pieno delirio di onnipotenza, di Sophia neanche l’ombra, eccetera, eccetera. E’ indubbio, quindi, che vedere che ben poco accade ci mantiene ancora di più sul chi va là.
Detto ciò, guardiamo l’altra faccia della medaglia. OITNB ci ha insegnato che ogni sottotrama porta a qualcosa di discretamente importante. Le migliori serie televisive le ricordiamo proprio per questa capacità: saper far confluire i vari ruscelli in un unico fiume. Detto ciò, se da un lato i piani finanziari di Cindy, Taystee e co. fanno una gran simpatia, dall’altra la vicenda coniugale di Lorna Morello Muccio, allo stato attuale, lascia leggermente il tempo che trova. Non mettiamo in dubbio che probabilmente sarà la storia più importante di tutte. Già ci figuriamo lettori che avranno avuto modo di divorarsi la serie che scuoteranno il capo sogghignando. Sta di fatto che la nostra attenzione, stavolta, era indubbiamente, e prevedibilmente, rivolta più su Piper.
Veder spostare la lente di ingrandimento in maniera rapida e scattante sui diversi personaggi, come abbiamo già detto, ha fatto aumentare lo stato di tensione, ma anche di sofferenza nei confronti di un personaggio – di una protagonista – che si stava trovando troppo a suo agio nelle dinamiche carcerarie. Piper sprofonda, da quasi-linea comica, a fulcro della drammaticità della serie. Come un polo magnetico attira a sé coloro da cui tutto era quasi partito. La sequenza interna all’orto vede la pipetta di crack come un deus ex machina che rompe un silenzio che stava durando da troppo tempo. Alex e Piper si aprono lasciando uscire fuori tutti gli eventi in cui sono state coinvolte e che in altri tempi probabilmente le avrebbero viste insieme.
L’interpretazione di Taylor Schilling dona una potenza rara a una sequenza già di per sé assai riuscita. Ciò che colpisce è come l’espressività sia venuta fuori da un personaggio/da un’attrice che fa dell’inespressività il suo punto di forza. Ogni reazione che la Schilling esprime è perfettamente percepibile e leggibile dallo spettatore, ma non mediante un eccessivo mutamento somatico, non mediante strazianti cambi di espressione. Proprio per questo la sofferenza – quasi la sorpresa – che esprime Piper è così penetrante e così efficace. La profondità umana che la serie riesce a regalare fa pronunciare a Piper delle parole che non la dipingono come vittima, bensì come di carnefice che ha solo pagato per le conseguenze dei suoi gesti.
In ogni caso, tutto ciò porta al risultato di riavvicinare personaggi che nel frastagliato scenario di OITNB sono riusciti a ritagliarsi un ruolo di quasi-protagoniste. La scena finale con Piper, Alex, Red e Nichols (oltre all’immensa Norma) fa volare le nostre fantasie per un team-up stavolta composto da pezzi grossi.
Team-up che – stando al significato del termine – dovrebbe trovarsi a “combattere” un villain. E qui vi è la trappola che Orange tende a tutti noi. Ricordate il flashback dedicato a Maria, alla sua infanzia e alla sua adolescenza? Come potremo mai considerare Maria una “cattiva” a tutto tondo? Nel clima caotico del carcere, amicizie e inimicizie, alleanze, accordi e litigi non seguono mai una logica precisa, ma sembrano muoversi dominate dal caos.
Il caos e l’ambiguità della caratterizzazione dei personaggi vede coinvolto anche Caputo, uno dei pochi personaggi della storia della televisione per cui non si può non provare simpatia, anche se lui fa di tutto per cercare di far cambiare idea. Vederlo eccitarsi alla reazione repubblicano-reazionario-guerrafondaia di Linda, invece che scandalizzarsi, ormai non ci stupisce più. D’altro canto è sempre stato un personaggio dipinto come buono, ma attratto dalla capacità di dominare, totalmente estranea al suo DNA.
Pensavamo fosse il primo episodio di una nuova fase della stagione, invece “Friends In Low Places” appare da un lato come l’acqua che spegne il fuoco che si sta accendendo, ma anche come quelle nuvole che si vanno addensando dopo che si è calmato il vento. pronte a far esplodere una tempesta. In sostanza, se la 4×07 è stato un eccellente singolo, la 4×08 ne è il suo dignitosissimo b-side.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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It Souned Nicer In My Head 4×07 | ND milioni – ND rating |
Friends In Low Places 4×08 | ND milioni – ND rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.