Orange Is The New Black 4×07 – It Sounded Nicer In My HeadTEMPO DI LETTURA 4 min

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Nel momento in cui questa recensione viene scritta, è in lavorazione soltanto la bozza della 4×01. Un salto nel buio, quindi, dichiarare che è indubbiamente, se non il miglior episodio della stagione, quello che dà la scossa all’attendista prima metà. Non che finora non siano successe cose. Orange Is The New Black non potrà mai essere paragonato a serie del calibro di Sons Of Anarchy, dove in ogni episodio gli eventi seguono un incedere regolare. È proprio il bello di questa atipica opera seriale: la prigione rappresenta una bolla temporale in cui stasi e movimento seguono leggi al di fuori del televisivo. Passasse una stagione intera senza eventi degni di nota, nessuno avrebbe da ridire. Magari c’è chi apprezzerebbe comunque. Recensore compreso.
In ogni caso, la molteplicità di recensori che si occupano di questi istantanei 13 episodi hanno ovviamente opinioni diverse. Bisognerebbe quindi dare ragione a Lolly e viaggiare nel tempo per verificare che nessuno abbia elevato altri episodi al calibro di quello in questione (oppure basterebbe correggere la bozza più avanti, ma in quel caso come si sarebbe potuto fare un incipit così meta?).
Forse è già stato fatto in passato il paragone con la strategia dei flashback in Lost. Come è normale che sia, ogni approfondimento riservato a un personaggio lo rendeva automaticamente protagonista (o quasi) dell’episodio. In Orange ciò non potrebbe mai avvenire, semplicemente perché c’è troppo cinismo dietro le storie narrate nei flashback, d’altro canto sono persone in un carcere femminile, non certo in un’isola misteriosa. Oltretutto l’incredibile mole di personaggi da gestire deve garantire uno spazio equo in ogni episodio, almeno ai principali. Da sottolineare la tendenza, già emergente nella scorsa stagione, di soffermarsi su personaggi “usa e getta”, non tanto secondari, ma che con un solo flashback avrebbero esaurito la loro storia. In questa quarta stagione, per ora, la tendenza sembra essere confermata.
Ecco, però Lolly non è certo un personaggio secondario, almeno nell’economia della stagione “corrente”. Si può dire che Lolly sia stata la scintilla di avviamento di questo quarto ciclo di episodi. Per questo motivo il flashback su di lei sarà inevitabilmente importantissimo, non per la storia narrata in sé, quanto per l’approfondimento sul personaggio e la conseguente aggiunta di elementi utili a giustificare scelte di trama successive.
La storia di Lolly è vagamente diversa dalle altre. Questa volta non si scava nella psiche di persone che rappresentano diverse sfumature di disagio. Questa volta vediamo il mondo esterno con gli occhi di una ex-giornalista, conscia dei suoi problemi psichici. Fino ad arrivare al momento più straziante dell’episodio. L’unico momento in cui Lolly ha trovato una parvenza di felicità di un posto nel mondo. Per coprire le voci bastavano dei campanelli – poi scambiati per armi – e la spensieratezza data da una comunità di cui si sentiva parte grazie ai suoi giri per distribuire il caffè.
La dimensione maggiormente idilliaca (con il grande sfondo di amarezza) dell’episodio, in altre serie, come detto prima, ci avrebbe concesso un episodio di respiro. Ovviamente questo non è accaduto. Lolly era una semplice percentuale interna in un episodio in cui le varie trame e sottotrame hanno continuato ad andare avanti.
“It Sounded Nicer In My Head” ci ha mostrato il primo vero finale al cardiopalma di questa stagione. Eppure è stato anche l’episodio in cui è rispuntato l’incredibile mistero della defecatrice seriale nelle docce (conoscendo OITNB questa potrebbe rivelarsi una storyline fondamentale) o quello in cui Taystee e socie decidono di scattare una foto a Judy King. Cosa ne deduciamo? Che la coralità di OITNB tocca delle vette forse mai raggiunte da altre serie TV. La già citata grande mole di personaggi viene distribuita in tutto il suo equilibrio. Ad esempio, prendiamo Chang e Norma (il miglior personaggio della storia della TV per distacco) che vengono messe da un lato, rispetto all’importanza maggiore della scorsa stagione. Però sono lì. Le vediamo – loro come altre – sullo sfondo. Quando Caputo passa in macchina, anche l’ex guardia che lavora nel traffico è lì. Non si risparmia sul cast. Il gioco di squadra è immenso.
In quest’ottica ci si può permettere anche di creare l’unicum in cui la protagonista corrisponde alla linea comica. Almeno nei primi 6 episodi della stagione. Quello che accade a Piper alla fine di questa 4×07 era stato lentamente annunciato, anche grazie al clima di tensione creato dalla sua progressiva solitudine. Che abbia creato una sorta di fratellanza ariana fa ancora molto ridere. Ovviamente la svolta tragica era assolutamente dovuta, dopo la prima metà di stagione che dire attendista sarebbe ingeneroso, ma che sicuramente ha provveduto a scaldare a lungo i motori.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il finale
  • Tutto il flashback su Lolly e la tridimensionalizzazione del suo personaggio
  • Importanza dei flashback (capiamo l’attaccamento di Healy)
  • La ricerca della foto 
  • Yoga Jones e la macchina per l’alka-seltzer
  • Il ritorno di Nichols
  • Commovente Aleida che scopre di saper mettere bene lo smalto
  • Speriamo altamente che le feci nella doccia portino a qualcosa

 

La svolta, la goccia che fa traboccare il vaso, the turning point, il punto di non ritorno, chi semina raccoglie.

 

Piece Of Shit 4×06 ND milioni – ND rating
It Sounded Nicer In My Head 4×07 ND milioni – ND rating

 

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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