La sottotrama dell’uomo ucciso da Alex Vause e da Lolly, poi fatto a pezzi e sepolto nell’orto del carcere, era troppo ghiotta per essere abbandonata. Si è subito capito che sarebbe stata uno dei fili conduttori principali di questa stagione e non poteva semplicemente finire con l’occultamento del cadavere. Dopo il ritrovamento dei poveri resti alla fine dello scorso episodio, eccola quindi al centro di questa puntata, ricca di sapienti scelte di montaggio e sceneggiatura.
Tanto per cominciare, la blindatura della prigione per svolgere le indagini fa finire, senza né vincitori né vinti, la vicenda di Blanca Flores e della sua punizione in stile Jane Eyre (il capolavoro di Charlotte Bronte scritto intorno al 1840). Proprio mentre Piper, che la fiancheggiava, stava per cedere. L’attenzione degli inquirenti, però, non si punta sulle vere colpevoli, bensì su “Red” Reznikov, in quanto responsabile di orto e cucina, con magistrale interpretazione di Kate Mulgrew nel confronto con l’agente Piscatella. Si crea pure l’occasione di accennare al motivo per cui Red è in prigione: avere nascosto i corpi di alcune persone assassinate nel freezer del suo locale. Si apre quindi, per la carcerata russa, un nuovo fronte su cui combattere, oltre a quello della riabilitazione di Nicky Nichols, ripiombata nel tunnel della droga. Suzanne “Occhi Pazzi” è invece protagonista dei flashback. Questa scelta può, a tutta prima, sembrare strana, ma diventa perfettamente coerente e comprensibile man mano che l’episodio procede. Nel finale, si trovano infatti contrapposte le immagini del tragico evento per cui “Occhi Pazzi” è finita in prigione e quelle della lotta contro Maureen Kukudio a cui è costretta da una guardia.
Ogni giudizio è lasciato allo spettatore, non vengono espressi commenti, ma si capisce come far scontrare due esseri umani per puro sadismo sia un crimine ben più grave e spregevole della morte accidentale di un bambino di fronte ad una ragazza con problemi di ritardo mentale. Semplicemente perché l’agente di custodia ha usato liberamente la sua volontà e capacità volgendole al male, cioè a ledere il prossimo, sapendo di farlo. Eppure il sadico è la guardia a cui sono affidate vite altrui. A questo proposito, non vale del tutto come attenuante lo stato di profondo stress a cui le guardie sono sottoposte non meno delle detenute. Questo emerge bene dal discorso da cui si capisce che i nuovi secondini sono veterani delle campagne americane in Iraq e Afghanistan (assunti per risparmiare, come spiegato in un precedente episodio) che non si conoscono nemmeno fra di loro, quindi non hanno nemmeno il conforto umano del sostegno reciproco. Pregevole è questo modo in cui molte cose vengono dette solo mediante piccoli tocchi, spesso ironici: ad esempio l’uomo che, al supermercato, ha tranquillamente comprato un fucile mitragliatore d’assalto insieme al dentifricio, oppure la grande battuta, l’unica di Freida in tutto l’episodio, sul non sapere se avesse mai confessato di avere ucciso un poliziotto con la sua stessa arma. Non c’è la benché minima ironia, comunque, nella conclusione della puntata: l’agente Healy, forse l’unico rimasto con un minimo di calore umano, viene salvato dal suicidio solo grazie ad uno squillo del telefonino che lo richiama al lavoro, ma solo per portare nel reparto psichiatrico Lolly. Il reparto psichiatrico appare molto peggio dello stesso reparto di massima sicurezza e i ripetuti accenni al desiderio di riportare indietro il tempo, per fare scelte diverse e avere una vita migliore, rende solo tutto più malinconico.
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Bunny, Skull, Bunny, Skull 4×10 | ND milioni – ND rating |
People Persons 4×11 | ND milioni – ND rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).