“Things have obviously changed for us.”
Ad un solo episodio dalla fine, Stranger Things riunisce tutte le trame fino a qui portate avanti concludendone alcune. Per tale motivo lo spettatore potrà godere, in determinate scene, di tutti i personaggi più importanti fin qui presentati. La reunion, come detto, è indice di un finale ormai in dirittura d’arrivo: i Goonies moderni sono inseguiti dagli elettricisti dai bad men ed è suggestivo il vis à vis intercorso tra il Dottor Brenner ed Eleven.
Negli occhi della giovane pare quasi scorgersi un segno di rassegnazione. D’altra parte c’è da tenere in considerazione che il buco dimensionale per il mondo parallelo apertosi, in un modo o nell’altro andrà riparato. Il quesito fondamentale quindi, oltre a come poter trarre in salvo il povero Will (disperso dal primo episodio e mostratoci chiaramente solo in quest’ultimo capitolo) riguarda come poter rimediare alla falla creatasi tra i due universi. Un blando richiamo a Fringe, pur mantenendo ben distinte le tematiche molto diverse trattate dai due serial.
Questa serie tv racchiude diversi richiami o punti in comune con diverse opere passate, molte delle quali già in precedenza citate. Va però fatta menzione anche di una sottile rassomiglianza con i due anime Neon Genesis Evangelion ed Elfen Lied, per quanto concerne il rapporto conflittuale e di amore (si presume?) ed odio tra il dottor Brenner ed Eleven. Altra opera che, data la struttura e la tematica del serial, pare essere richiamata è sicuramente Super 8, film del 2011 di J. J. Abrams (parli di universi paralleli e guarda chi spunta).
“It’s like Lando Calrissian.”
L’inquadramento storico, l’effetto evocativo ed un gruppo d’attori decisamente sopra la media (specialmente i giovanissimi) non sono i soliti elementi positivi di una serie che ad ogni episodio calamita lo spettatore. Stranger Things può contare su una trama che, pur partendo in quarta mettendo decisamente tanta carne sul fuoco, riesce a tenere le redini del gioco salde nella propria mano e a condurre la partita senza indugio. Il tema fantascientifico è trattato al livello più corretto possibile, mischiando elementi già visti da serie più di spessore e più sci-fi (vedasi l’elemento della vasca e del dislocamento, già potuto vedere in Fringe, per esempio) con elementi molto più spartani e semplici, che ad una prima occhiata potrebbero demolire quella che dovrebbe essere la veridicità scientifica del tutto ma che, a conti fatti, semplificano la visione, rendendola meno pesante e più coinvolgente (su tutti, va tenuta in considerazione la spiegazione del professore ai ragazzi de la pulce e l’acrobata, Chapter Five).
La sola tematica che pare essere stata inserita non con una vera motivazione di trama vera e propria, almeno fino a qui, pare essere la storia d’amore tra Steve e Nancy: certo, ha fatto da sfondo per la scomparsa dell’amica della giovane ragazza, ma pare essere un blando espediente per racimolare minutaggio e accattivare una determinata fetta di pubblico non indifferente alle storie d’amore complicate, ma con happy ending. Da rivedere.
Il finale di episodio ci riporta nuovamente ad una separazione della storia ma questa volta non in sottotrame che hanno la possibilità di ricongiungersi. Lo sceriffo e la coraggiosa Joyce si ritroveranno a dover fare affidamento sui giovani del gruppo che hanno intenzione di trarre in salvo Will e sarebbe stato quanto meno strano che al salvataggio non prendesse parte il gruppo giovanile del cast, vero motore che ha trainato quest’intera prima stagione di Stranger Things.
La vita di Will pare appesa ad un filo ma l’upside down sul filo delle realtà è ormai una scelta obbligata per poterlo riportare alla “normalità”.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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C’è ancora da rispondere alla domanda riguardante il mostro: pare viva tra i due universi che sia quindi una sorta di guardiano e gli esperimenti portati avanti lo abbiano allertato e fatto entrare in gioco? Un episodio manca all’appello. Non resta che goderselo e trovare risposta.
Chapter Six: The Monster 1×06 | ND milioni – ND rating |
Chapter Seven: The Bathtub 1×07 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.