“Chaos is a ladder.”
(Petyr Baelish)
Quando sembra che tutto stia per rimettersi in moto, un nuovo attentato, o meglio un hackeraggio nella rete della stessa Casa Bianca, ripiomba tutti nell’incertezza e nell’emergenza. In tutta questa confusione, però, i giochi di potere non si fermano, non c’è alcuna tregua olimpica per compattarsi tutti e sconfiggere un nemico comune. Anzi, la corsa a scavalcarsi l’un l’altro prende forza come non mai. Le parti in causa non esitano a trarre profitto da ogni disgrazia e da ogni momento di shock (per questo la citazione d’apertura, per quanto proveniente da un mondo completamente diverso). Il gioco coinvolge pure la fidata assistente di Kirkman, Emily, la quale si è ormai messa in aperta gara con l’infido Aaron Shore per l’ambito ruolo di Chief of Staff. Il nuovo presidente, dal canto suo, sceglie come linea guida il dire la verità; farlo dichiarando, durante un’intervista in tv, che il giorno prima dell’attentato stava per essere rimosso dal suo incarico e mandato altrove, gli frutta solo di far diventare trend topic su Twitter l’hashtag Presidente Incompetente e di aprire un varco alle losche trame di Aaron Shore e del generale guerrafondaio Cochrane. Ai tempi dello scandalo Clinton – Lewinski, comunque, non diede fastidio agli statunitensi tanto il pensare agli “atti impropri” commessi nello Studio Ovale della Casa Bianca, quanto il pensare che il presidente aveva mentito alla nazione, per cui la scelta ha una sua giustificazione razionale. Molto meglio va, al nuovo Commander in Chief, quando parla a cuore aperto con il figlio del suo predecessore. In futuro, dovrà certamente imparare la differenza tra il rivolgersi ad una persona ad un clima famigliare, cosa che gli riesce molto bene, è parlare con solenne autorevolezza ad un pubblico lontano, campo in cui deve ancora fare pratica. Punto cruciale sarà anche capire di chi fidarsi: in questo episodio, ad esempio, emerge in tutta la sua ambiguità la figura della senatrice Hookstraten. Lei sì che sa come parlare in pubblico e non perde occasione di sfoggiare tutta la sua arte retorica al funerale del presidente Richmond, in un discorso degno delle migliori omelie durante le messe più solenni. Kirkman, comunque, dovrà presumibilmente sfoggiare tutta la sua abilità nei discorsi a tu per tu per una buona e seria chiacchierata con il figlio Leo. Il ragazzo sta prendendo una brutta piega e occorre intervenire prima che sia troppo tardi, anche se, come si dice, quando si tratta dei figli propri è tutto un altro paio di maniche. Intanto procedono anche le indagini federali: acquista profondità il personaggio dell’agente Hannah Wells, con l’introduzione dell’amante, uomo sposato, presumibilmente rimasto vittima dell’attentato. Soprattutto, però, abbiamo un giovane senatore tratto in salvo dalle macerie. Non si sa ancora se sia stato un caso fortuito o se lui sappia qualcosa su mandanti e dinamiche della tragedia, ma di sicuro sarà una sottotrama molto interessante da sviluppare nei prossimi episodi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The First Day 1×02 | 7.97 milioni – 1.8 rating |
The Confession 1×03 | 7.10 milioni – 1.6 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).