Giunti agli sgoccioli della terza stagione, con una grande incertezza per il futuro della comedy con Will Forte protagonista, si possono iniziare a tirare le somme su ciò che funziona in The Last Man On Earth – tanto da rendere spiacevole un’eventuale cancellazione – e ciò che invece risulta stancante e tedioso – pericolo enorme, nel caso della prosecuzione dello show.
Il rapporto di amore-odio che le precedenti recensioni (3×13 e 3×14) hanno dimostrato nei confronti di TLMOE è sempre stato determinato dalla presenza di alcuni specifici elementi.
Si è tanto parlato (bene) della comicità estremamente demenziale e surreale del duo Forte-Schaal, soprattutto in funzione dei tempi comici della serie intera. In questo caso specifico, menzione speciale la meritano sia la lunga discussione sui pic-nic tra Todd e Tandy (da cui il titolo), sia il “discorsetto” da parte del protagonista a Jasper, partendo dal sesso (e dal fatto che le api siano la specie più arrapata), per arrivare alla descrizione degli zombie, accennare poi un discorso sui cannibali, fare più avanti riferimento al fatto che tutti i cani siano morti, culminare con una descrizione riguardo la pratica dell’esorcismo.
Al contrario, la festa per Jasper, con l’unione delle varie ricorrenze, non raggiunge un contributo comico adeguato, visto il carico eccessivo che Carol e Tandy evidenziano. La dinamica che vede l’eccentricità dei due, contrapposta alla stanca e annoiata razionalità di Gail ed Erica, è qualcosa di già visto. Testimonianza di tutto ciò è il fatto che risulterebbe di per sé comico un fermo immagine del costume dei due, rispetto alla sequenza della festa vera e propria (descrizione dell’esorcismo a parte). Se una maschera fa ridere, non è detto che chi la indossa debba per forza mettersi a raccontare barzellette.
“Name 20 Picnics… Now!” ha anche una componente di inedito, però, che rende parzialmente riuscite alcune scelte. Si è parlato molto spesso di come il dramma sia un ingrediente utilizzato all’interno di TLMOE. Il dramma presentato, però, è sempre derivato da una situazione in partenza assurda, grottesca e comica. Se ne faceva un riferimento continuo riguardo le sfighe varie di Tandy, la sua incapacità di stringere un rapporto con l’altro sesso, oltre che la sua continua esclusione dalla comunità. Tutto nasceva però dalle disavventure del protagonista, causate proprio dal suo carattere, motore comico della storia intera. In questa 3×15, invece, si pone l’accento su due questioni, con un diverso grado di amarezza. Sicuramente da applaudire l’insieme di brevi momenti in cui Todd si prende cura di Melissa, dimostrando un notevole attaccamento e affetto verso la compagna, riuscendo a far uscire dallo schermo il dramma umano (progressivamente presente negli ultimi episodi) di uno dei personaggi che lo spettatore è riuscito ad odiare con più intensità. Oltretutto c’è il grande ritorno dei balli di Todd.
La tematica delle gravidanze potrebbe invece lasciare più freddi. Troppo è il contrasto tra la “leggerezza” e la reiterazione (questa volta meno efficace) della gag sui bottoni dei pantaloni, con lo sfogo finale di Carol. Individuabile, anche in questo caso, l’evidente dramma portato dal contesto apocalittico, in cui è impossibile accertarsi del proprio stato fisico. Peccato che il tutto sia risultato come una storyline ridondante in uno scenario in cui tutti i personaggi erano già impegnati da una specifica trama.
Impegnati con cosa? E qui tocca occuparsi del proverbiale elefante nella stanza, nonché di ciò che si è detto ad inizio recensione. In quali casi si è parlato male di TLMOE? Provando a retrocedere con la memoria, TLMOE è sempre caduto quando ha messo al centro dei suoi episodi delle tematiche o dei soggetti presentabili anche senza scomodare un intero soggetto apocalittico. E infatti, quando vi erano quelle lunghissime storyline sull’inserimento di Tandy nel gruppo, è stato anche il momento di maggior insofferenza da parte dei recensori. Jasper, in questo senso, pone i personaggi nella condizione di rivoltare il loro mondo scenico a dimensione di bambino. Tutti cercano di catturare le attenzioni di questo misterioso ragazzino di cui non si sa nulla. Non si mette in dubbio che questo lato della storia potrà nascondere chissà quale trovata geniale nel prossimo futuro, sta di fatto che ora le attenzioni sono eccessivamente rivolte verso questa nuova strada che la storia ha preso. Si poteva forse tracciare la storia di un bambino misterioso all’interno di un gruppo disfunzionale anche senza scomodare un’epidemia e pochi sopravvissuti? Certo che sì. Ed è per questo che lo spettatore abbassa il proprio entusiasmo. Va e andrà tutto bene finché si distruggeranno vetrine o si useranno amplificatori su amplificatori per intercettare dei suoni.
The Last Man On Earth ha il fardello di dover mantenere sempre quel grado di “speciale” dettato dall’apocalisse di partenza. Qualsiasi tematica più ordinaria avrà il sapore amaro di occasione sprecata. E forse di tempo non ce n’è poi molto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Point Person Knows Best 3×14 | 1.74 milioni – 0.8 rating |
Name 20 Picnics… Now! 3×15 | 1.71 milioni – 0.7 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.