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Cosa spinge gli spettatori a continuare a guardare uno show ormai arrivato alla quattordicesima stagione? Cosa li tiene incollati allo schermo, ogni settimana, a guardare nuovi episodi senza “abbandonare la nave”? Sembrano domande stupide, in realtà non lo sono affatto, perché le loro risposte sono il motivo per cui Grey’s Anatomy va ancora avanti e Shonda non sembra minimamente intenzionata a darci un taglio. Se questo fosse il mondo delle favole le risposte a queste domande sarebbero: la qualità dello show, le storie che ancora ha da raccontare, dei personaggi ben sviluppati e una sceneggiatura curata. Questo, però, non è il mondo delle favole. Lo spettatore medio continua a guardare Grey’s Anatomy per affetto nei confronti di una serie che va avanti da troppi anni o perché fondamentalmente è affetto da una forma di patologia che gli impedisce di smettere di guardare una serie prima che finisca ufficialmente. C’è anche una fetta di pubblico che, spegnendo il proprio spirito critico o non avendolo mai avuto, considera Grey’s Anatomy una piacevole ma frivola forma di intrattenimento, al pari de Il Grande Fratello.
Non si può assistere a episodi come “Come On Down To My Boat, Baby” senza rendersi conto che Grey’s Anatomy ha toccato il fondo tanto tempo fa e che ha iniziato addirittura a scavare, invece di risalire. A questo punto si fa addirittura fatica a trovare una categoria in cui inserire la serie: ai tempi d’oro era un Medical Drama, andando avanti nel tempo si è trasformato sempre più in Drama, perdendo via via la componente Medical, poi è diventato più simile a un Teen Drama, con le sue storyline adatte a un pubblico di diciassettenni, ed ora? Ora è semplicemente un Trash Drama.
È vero che Grey’s Anatomy non ha mai fatto molto affidamento su una trama orizzontale potente, anzi, ha sempre dato molta più importanza alla trama verticale episodio per episodio. Ogni capitolo, pur essendo fondamentalmente autoconclusivo (salvo eccezioni), costituiva un importante tassello per lo sviluppo dello show stesso, come se esso fosse un grande puzzle da completare. Ogni tassello aveva il suo scopo specifico, serviva ad approfondire meglio un aspetto o personaggio della serie, aveva la sua importanza anche guardando il quadro generale. Adesso tutto questo si è perso. I pezzi del puzzle non combaciano più e non c’è più nessuna storia da raccontare. Questo sesto episodio ne è l’ennesima prova lampante. Pur tenendo in considerazione il tentativo di mettere le toppe dove possibile (vedi Amelia e il suo tumore), Grey’s Anatomy continua a riproporre situazioni già viste, scontate e alcune persino ridicole. Le insicurezze di Amelia e il suo caso medico sanno di già visto, di casi simili se ne sono visti talmente tanti che è quasi impossibile sentirsi emotivamente coinvolti nella situazione. La nominationHarper Avery di Meredith era prevedibile come lo è la pioggia a Pasquetta, senza contare il paragone con Derek, non solo superfluo, ma persino fastidioso.
L’altro caso medico della settimana invece è talmente ridicolo che viene quasi spontaneo chiedersi se l’episodio sia stato scritto da persone veramente competenti e impegnate o a scrittori per lo più annoiati. Constatata ormai l’incapacità di sviluppare meglio e in modo più approfondito storyline meritevoli di attenzione (Alex Karev!), è necessario prendere atto che gli autori hanno esaurito le cartucce. Questa ipotesi, di cui si è parlato più volte nelle recensioni, viene avvalorata settimana dopo settimana e questa volta non si può non notarlo. Altrimenti come altro spiegare una diciottenne che entra al Pronto Soccorso con una pistola nella vagina? È vero che più volte la Rhimes ha usato episodi dello show per denunciare il problema delle armi negli USA, ma è impensabile che abbia ritenuto davvero necessario inserire una storyline così ridicola per avvalorare la sua tesi. Oppure, molto più semplicemente, qualcuno, durante una discussione su cosa far capitare all’interno dell’ospedale, ha suggerito l’idea per scherzare per poi, invece, essere preso sul serio.
Volendo, però, trovare degli aspetti positivi dell’episodio va fatta menzione della fine (si spera ufficiale) del dramma Owen/Amelia. Il divorzio, annunciato nello scorso episodio, ha l’aria di essere amichevole e senza ulteriori tragedie emotive. Ancora una volta sembra che si stia cercando di rattoppare il possibile, mettendo una pietra sopra a una storyline gestita in modo terrificante. E’ solo una speranza, certo, ma visto l’andazzo, è l’unica cosa rimasta a cui vale la pena aggrapparsi.
Non si può assistere a episodi come “Come On Down To My Boat, Baby” senza rendersi conto che Grey’s Anatomy ha toccato il fondo tanto tempo fa e che ha iniziato addirittura a scavare, invece di risalire. A questo punto si fa addirittura fatica a trovare una categoria in cui inserire la serie: ai tempi d’oro era un Medical Drama, andando avanti nel tempo si è trasformato sempre più in Drama, perdendo via via la componente Medical, poi è diventato più simile a un Teen Drama, con le sue storyline adatte a un pubblico di diciassettenni, ed ora? Ora è semplicemente un Trash Drama.
È vero che Grey’s Anatomy non ha mai fatto molto affidamento su una trama orizzontale potente, anzi, ha sempre dato molta più importanza alla trama verticale episodio per episodio. Ogni capitolo, pur essendo fondamentalmente autoconclusivo (salvo eccezioni), costituiva un importante tassello per lo sviluppo dello show stesso, come se esso fosse un grande puzzle da completare. Ogni tassello aveva il suo scopo specifico, serviva ad approfondire meglio un aspetto o personaggio della serie, aveva la sua importanza anche guardando il quadro generale. Adesso tutto questo si è perso. I pezzi del puzzle non combaciano più e non c’è più nessuna storia da raccontare. Questo sesto episodio ne è l’ennesima prova lampante. Pur tenendo in considerazione il tentativo di mettere le toppe dove possibile (vedi Amelia e il suo tumore), Grey’s Anatomy continua a riproporre situazioni già viste, scontate e alcune persino ridicole. Le insicurezze di Amelia e il suo caso medico sanno di già visto, di casi simili se ne sono visti talmente tanti che è quasi impossibile sentirsi emotivamente coinvolti nella situazione. La nominationHarper Avery di Meredith era prevedibile come lo è la pioggia a Pasquetta, senza contare il paragone con Derek, non solo superfluo, ma persino fastidioso.
L’altro caso medico della settimana invece è talmente ridicolo che viene quasi spontaneo chiedersi se l’episodio sia stato scritto da persone veramente competenti e impegnate o a scrittori per lo più annoiati. Constatata ormai l’incapacità di sviluppare meglio e in modo più approfondito storyline meritevoli di attenzione (Alex Karev!), è necessario prendere atto che gli autori hanno esaurito le cartucce. Questa ipotesi, di cui si è parlato più volte nelle recensioni, viene avvalorata settimana dopo settimana e questa volta non si può non notarlo. Altrimenti come altro spiegare una diciottenne che entra al Pronto Soccorso con una pistola nella vagina? È vero che più volte la Rhimes ha usato episodi dello show per denunciare il problema delle armi negli USA, ma è impensabile che abbia ritenuto davvero necessario inserire una storyline così ridicola per avvalorare la sua tesi. Oppure, molto più semplicemente, qualcuno, durante una discussione su cosa far capitare all’interno dell’ospedale, ha suggerito l’idea per scherzare per poi, invece, essere preso sul serio.
Volendo, però, trovare degli aspetti positivi dell’episodio va fatta menzione della fine (si spera ufficiale) del dramma Owen/Amelia. Il divorzio, annunciato nello scorso episodio, ha l’aria di essere amichevole e senza ulteriori tragedie emotive. Ancora una volta sembra che si stia cercando di rattoppare il possibile, mettendo una pietra sopra a una storyline gestita in modo terrificante. E’ solo una speranza, certo, ma visto l’andazzo, è l’unica cosa rimasta a cui vale la pena aggrapparsi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Grey’s Anatomy ha raggiunto un livello talmente che basso che non si riesce nemmeno a sentirsi delusi. Ci si aspetta sempre il peggio e le aspettative vengono quasi sempre soddisfatte.
Danger Zone 14×05 | 7.61 milioni – 1.8 rating |
Come On Down To My Boat, Baby 14×06 | 7.38 milioni – 1.8 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.