Una delle questioni fondamentali riguardanti la nuova serie targata FX è evitare ad ogni costo un continuo confronto con la più celebre serie madre, per non cadere nel classico errore del paragone forzato in stile Better Call Saul – Breaking Bad, che non permetterebbe di apprezzare a pieno la nuova creatura di Kurt Sutter. Una volta chiarito questo problema di fondo si può allora lodare un prodotto che, nonostante sia solo alla terza puntata, porta con sé un chiaro marchio di fabbrica che riesce ad essere completamente autonomo rispetto a SoA. Con una narrazione in continua evoluzione e un trama orizzontale che procede rapidamente, la carne al fuoco è tanta e forse anche troppa. Infatti i tanti personaggi in scena e le sottotrame criminali ad essi collegate non hanno permesso fino ad ora un adeguato sviluppo dei personaggio secondari, i quali risultano bidimensionali e di scarso interesse. Adelita è veramente poco credibile come leader dei Los Olvidados, un movimento con delle forti connotazioni sociali e politiche che dovrebbe essere composto dai terribili (almeno sulla carta) ribelli del cartello di Galindo, ma che in realtà sembra più un rifugio per orfani itinerante. Inoltre l’onnipresenza del Cartello messicano sta mettendo in secondo piano i Mayans, che tra poliziotti, narcotrafficanti e criminali di varie estrazioni non sono certamente il fulcro della narrazione, ma bensì dei comprimari.
“Pussy Gangster”
In questo episodio di transizione tutte le pedine sono in movimento anche se, omicidi cinesi a parte, di rilevante vi è ben poco. Ma questo non è necessariamente un male per una serie che ha ancora molti episodi a sua disposizione per sfruttare a pieno una storia potenzialmente ricchissima sotto ogni aspetto narrativo. La mancata rissa dimostra ancora una volta l’intelligenza di Ez, che nel corso della puntata avrà comunque modo di prendersi le proprie soddisfazioni. Un main character che gli spettatori stanno scoprendo gradualmente anche grazie all’espediente dei flashback, di cui si sta facendo un uso sapiente senza abusarne. A differenza del fratello, personaggio anonimo per eccellenza nonostante gli intrighi in cui è coinvolto, Ez per ora convince anche grazie all’aiuto della vera sorpresa del cast, il padre, che conquista velocemente il titolo di macellaio più duro del Messico. L’interpretazione di Edwad James Olmos lascia il segno rispetto al resto del cast sicuramente sotto le aspettative: nonostante il poco screen time dedicatogli e i dialoghi ridotti, l’attore attraverso un’efficace mimica facciale e una gestualità mai fuori luogo è riuscito in poche puntate a creare un validissimo personaggio secondario, senza dubbio il migliore almeno fino a questo momento. E’ lecito aspettarsi nei prossimi episodi non solo un maggior coinvolgimento di Ez, il quale essendo un prospect ha comunque un limitato raggio d’azione all’interno del charter, ma soprattutto un cambio di rotta per quanto riguarda gli altri componenti dei Mayans, in particolar modo per “Bishop”, Presidente del gruppo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Escorpion/Dzec 1×02 | 2.01 milioni – 0.8 rating |
Buho/Muwan 1×03 | 2.10 milioni – 0.8 rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.