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Homecoming 1×08 – ProtocolTEMPO DI LETTURA 3 min

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“Okay, look, let’s be really careful how we unpack this whole thing, okay?”

Nella precedente recensione, si preannunciava e si pregustava il momento in cui passato e presente si sarebbero finalmente fusi in un’unica storia, quella di Heidi e della struttura riabilitativa Homecoming.
“Protocol”, sotto certi aspetti, è l’episodio in cui tutto ciò avviene. Ma non si tratta di una unificazione vera e propria. Da un punto di vista della trama, infatti, i principali enigmi della storia rimangono tali (cosa sia successo a Walter, per esempio), tuttavia Heidi riacquista la memoria in una scena magistralmente costruita da parte di Esmail che decide di disfarsi del ratio 1:1 per adattare finalmente le due linee temporali, quanto meno da un punto di vista puramente tecnico.
La costruzione delle differenze non si confà al semplice aspect ratio, bensì riguarda anche le luci ed i colori leggermente desaturati. Tutto ciò è stato espressamente voluto dal regista per restituire allo spettatore la sensazione claustrofobica che prova e percepisce la Heidi del futuro: la sua non comprensione del passato la rende insicura, annebbiata mentalmente e rinchiusa/bloccata all’interno di una scatola di ricordi che non riesce a far riaffiorare alla mente. Ecco quindi che questa “scatola” Esmail cerca di restituirla in camera tramite l’aspect ratio 1:1. Un’idea funzionale alla storia, sì, ma che permette al regista di mostrare il proprio estroverso gusto di fare serialità.
Ha ancora più senso, quindi, che nel momento in cui Heidi ricostruisce il suo passato e riesce a ragionare a mente lucida (sbloccata dal verso del pellicano che più volte ritorna all’interno della storia) tutto riprenda la giusta forma, il giusto colore e la giusta luce. Il vero momento di svolta della storia, c’è ben poco da dire.
Heidi non è l’unica in cerca di risposte relativamente al passato, però. Thomas Carrasco sta cercando in tutti i modi di venire a capo della situazione non capendo affatto in cosa si stia addentrando, mentre rischia un richiamo lavorativo per insubordinazione. Ma questo potrebbe essere il minore dei problemi.
La sua convinzione è quella che Heidi sia direttamente coinvolta in qualcosa di terribilmente losco, ma nonostante abbia ragione relativamente al contesto, sbaglia clamorosamente per quanto riguarda il soggetto coinvolto. Lo spettatore sa bene che Heidi non era minimamente a conoscenza del vero ruolo della struttura, mentre in realtà Colin sì. Ma anche in questo caso la problematica si complica: collegare direttamente la struttura e cosa avveniva con Colin risulta oltremodo difficile visto e considerato che l’uomo non si è mai palesato ad Homecoming e, semplicemente, muoveva i fili da lontano come un abile burattinaio. L’unico anello di congiunzione, chiaramente, rimane Heidi.
Julia Roberts porta in scena un personaggio doppiamente colpito dal senso di colpa (nel presente e nel passato), nel momento in cui i ricordi riaffiorano. Homecoming non è una semplice struttura per la riabilitazione sociale dei soldati di guerra, quanto un luogo in cui testare su reduci di guerra da poco rientrati in patria un determinato tipo di medicinali che intaccano i ricordi, resettando loro il cervello e rispedendoli successivamente sul campo di battaglia. Ricondurli nello schieramento, così come appuntava Colin nello scorso episodio. Questo è il compito ufficiale della struttura. E per farlo ogni mezzo pare essere consentito, anche manipolare la loro mente e la loro memoria.
Colin, Thomas ed Heidi finalmente riescono ad avere un confronto a tre che ha la conclusione che ci si poteva aspettare: mancano ancora due episodi alla fine, quindi era chiaro che non si potesse concedere già ora un momento risolutivo all’interno della storia.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Heidi, Colin e Thomas
  • Heidi riacquista la memoria
  • Regia e struttura della storia
  • La scena di Thomas Carrasco sulle scale
  • La scena di Heidi che recupera i ricordi
  • Questa volta nulla

 

Homecoming è un racconto che si impreziosisce di dettagli e particolari episodio dopo episodio, con la chiara volontà di magnetizzare l’attenzione del proprio pubblico. E per ora sembra riuscirci senza troppi problemi.

 

Test 1×07 ND milioni – ND rating
Protocol 1×08 ND milioni – ND rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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