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“People aren’t either wicked or noble. They’re like chef’s salad, with good things and bad things chopped up and mixed together in a vinaigrette of confusion and conflict.”
A Series Of Unfortunate Events ha quasi sempre mostrato una divisione piuttosto netta e manichea degli schieramenti in campo: da una parte il conte Olaf e la sua cricca e dall’altra i Baudelaire e i V.F., da una parte chi appicca gli incendi e dall’altra chi li spegne. Nessun grosso sforzo per umanizzare e approfondire i primi mettendo da parte i soliti stereotipi dei villain, nessuna volontà di introdurre eventuali chiaroscuri nella caratterizzazione dei secondi, nonostante episodio dopo episodio si rafforzi l’impressione che anche i V.F. abbiano la loro buona dose di segreti di cui non andare fieri. Ed è giusto che sia così, stiamo parlando di un piacevole divertissement rivolto in primis a un pubblico giovane, non di Breaking Bad o della tipica serie HBO cupa e sporca. Tuttavia, i toni leggeri del racconto snicketiano non escludono completamente la possibilità di mostrare, una volta tanto, che il mondo non è fatto soltanto di bianco e di nero, che in mezzo a questi c’è un’infinita scala di grigi e che la maggior parte delle persone si colloca all’interno di questa e non a uno dei due estremi. E per farlo si ricorre alla figura di Fernald/Hooky, protagonista fin dall’inizio di quest’ultima stagione di un interessante lavoro di approfondimento.
Già in “The Slippery Slope” le interazioni con Sunny provavano che nel petto dell’uncinato aiutante di Olaf batteva ancora un vero cuore umano, al punto da rifiutarsi di gettarla giù dal Monte Irto. In “The Grim Grotto” questa progressiva umanizzazione è portata ulteriormente avanti, rendendo Hooky artefice prima dell’evasione dei Baudelaire dalla propria cella per curare Sunny dall’infezione micotica, poi della fuga a bordo del Queequeeg. Ma si va ancora oltre, dando a Fernald un vero e proprio background che, per quanto striminzito, permette di vedere il personaggio sotto una nuova luce e nel contempo solleva qualche dubbio sulla bontà di tutti i V.F. La figura di Gregor Anwhistle è quella dello scienziato che nella convinzione di compiere il bene mette a punto un’arma devastante, una sorta di Oppenheimer della micologia che ha dato vita al pericolosissimo Micelio di Medusa con l’intento di spazzare via una volta per tutte i nemici dei V.F.; e la decisione di Fernald di dar fuoco all’Acquario Anwhistle assume il sapore di un gesto estremo ma necessario, di un male imperdonabile compiuto per evitarne un altro ancora maggiore. Peccato che tutti gli sforzi di cancellare il Micelio di Medusa risultino vani nel momento in cui Fiona, rivelatasi essere la sorella minore di Fernald, dona il campione contenuto nello scafandro di Sunny al conte Olaf in modo da guadagnarsi la salvezza propria e del fratello: ancora una volta siamo di fronte a un gesto “malvagio” dalle conseguenze potenzialmente catastrofiche, compiuto però con un nobile intento.
Al di là delle scoperte sui fratelli Controsenso, la seconda parte di “The Grim Grotto” regala poche rivelazioni e lascia ancora una volta in sospeso la questione della Zuccheriera, del suo contenuto e del perché sia così desiderata da tanti personaggi: una mossa decisamente sadica, dopo la scena dello scorso episodio in cui Quingley Quagmire apriva l’oggetto in questione rimanendo sorpreso da ciò che c’è al suo interno (o magari dal fatto che non contiene niente?), che deluderà chi si aspettava risposte in questo senso ma nel contempo sprona a fiondarsi subito sulle successive puntate. La narrazione è ancora una volta concentrata sulle rocambolesche modalità con cui gli orfani Baudelaire si tirano fuori dai guai, un po’ grazie all’aiuto di Fiona e Fernald, un po’ grazie alle ben note capacità di Violet e Klaus. Vale però la pena notare, ancora una volta, un maggior protagonismo di Sunny: la bimba non è più un personaggio di contorno utile al massimo ad affilare oggetti o rosicchiare cose, ma interviene attivamente e in questo caso è proprio lei a suggerire il wasabi per guarire dall’infezione del Micelio di Medusa, dopo l’intuizione giusta ma impraticabile del fratello maggiore.
Si potrebbe parlare ancora di quanto sia esilarante e nel contempo minaccioso il conte Olaf, o di quanto siano perfette Esmé e Carmelita (qui in versione ballerina di tip tap-fata-principessa-veterinaria) nel suscitare odio nel cuore dello spettatore così come in quello dei Baudelaire e dei poveri scout della Neve condannati a remare come galeotti, ma si tratterebbe solo di ripetere quanto scritto dai recensori precedenti. Però una cosa va detta comunque: quando arriveremo alla fine dell’ultimo episodio, sarà più dura dire addio all’antagonista e alla sua perfida cricca che ai ragazzini protagonisti.
Si potrebbe parlare ancora di quanto sia esilarante e nel contempo minaccioso il conte Olaf, o di quanto siano perfette Esmé e Carmelita (qui in versione ballerina di tip tap-fata-principessa-veterinaria) nel suscitare odio nel cuore dello spettatore così come in quello dei Baudelaire e dei poveri scout della Neve condannati a remare come galeotti, ma si tratterebbe solo di ripetere quanto scritto dai recensori precedenti. Però una cosa va detta comunque: quando arriveremo alla fine dell’ultimo episodio, sarà più dura dire addio all’antagonista e alla sua perfida cricca che ai ragazzini protagonisti.
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Ancora una volta A Series Of Unfortunate Events si dimostra un piacevole e spassoso intrattenimento, capace di rimescolare le carte in tavola mostrando che non sempre i cattivi sono solo cattivi e i buoni sono solo buoni. Il mistero della Zuccheriera e la verità sullo scisma dei V.F. dovranno aspettare, ma con ancora tre episodi a disposizione c’è tutto il tempo per dare le risposte che mancano.
The Grim Grotto: Part One 3×03 | ND milioni – ND rating |
The Grim Grotto: Part Two 3×04 | ND milioni – ND rating |
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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.