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Suburra 2×02 – ConseguenzeTEMPO DI LETTURA 4 min

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Io so’ stato tante cose pe’ te. Ma ‘n capo mai.
Lo so.
Resta qua. Io e te. Contro tutti.

“Conseguenze”: mai titolo fu più esplicativo. Tutti in Suburra pagano le conseguenze delle proprie azioni. Nemmeno i protagonisti si salvano, costretti a perdere i propri affetti uno ad uno come personaggi di un horror.

Mo sì che t’ho tolto tutto. Sei solo Aurelià e solo non vali più un cazzo.

Come si diceva nella recensione del primo episodio, Aureliano, dopo aver mostrato con Isabel un lato buono e affettuoso, sembrava aver inesorabilmente iniziato la sua discesa nel ruolo di Numero 8. Nel travagliato percorso che in questo secondo episodio lo porta a ricongiungersi con la sorella e a separarsene violentemente e irrimediabilmente, lo spettatore vede ancora una volta l’aspetto più umano del criminale, bisognoso di trovare tanto un posto nel mondo, quanto una famiglia (o una donna) con cui condividerlo.
Le altre sottotrame della puntata impallidiscono di fronte alle numerose scene che vedono protagonisti Aureliano e Livia. Dal confronto quasi muto mentre sono divisi dalla porta della camera dove lei è rinchiusa, a quello nel casolare nel bosco, fino all’ultimo momento insieme, le loro scene sono un climax ascendente di una portata emotiva incredibile. Alessandro Borghi si conferma, ancora una volta, quel diamante del panorama attoriale italiano a cui l’interpretazione di Stefano Cucchi in “Sulla Mia Pelle” l’ha recentemente consacrato. La sua capacità di trasmettere al pubblico un turbinio di emozioni profonde è disarmante. Il tormento interiore che blocca Aureliano la prima volta che prova ad uccidere la sorella è palpabile ma esplode al secondo tentativo fallito, dove il futuro Numero 8 è dilaniato dal tormento tra la rabbia che vorrebbe riversare su Livia e l’amore (a questo punto possiamo dire anche più che fraterno) che prova per lei.
Dopo tanta emozione forse nemmeno il pubblico si aspettava un epilogo così tragico della loro storia già in questo episodio, magistralmente costruito. Quando tutto sembrava quasi finito – la ricerca di Livia, il ricongiungimento, Samurai che ottiene quello che vuole e se ne va – lo spettatore è sì consapevole che la sconfitta degli Adami potrebbe essere solo momentanea e, anzi, molla per cominciare a combattere di nuovo, questa volta insieme. Invece no. In un attimo tutto finisce tragicamente e Aureliano si ritrova davvero solo. O forse no. La chiusa su Spadino che si siede affianco a lui mentre osserva in silenzio il mare è il segnale che, a volte, non puoi sceglierti la famiglia, ma nemmeno gli amici.
Suburra dimostra, con questa “Conseguenze”, che non solo è in grado di raccontare Roma con i suoi bei paesaggi e i suoi intrighi di potere o il mondo dei criminali con il fascino del proibito che da sempre ispirano nel pubblico, ma è anche in grado di raccontare storie umane dietro a personaggi che troppo spesso rischiano di essere stereotipati.
A non essere stereotipato è sicuramente Lele. Anche perché non si è mai visto un neo-laureato in Legge che diventa vice-ispettore in 3 mesi, quindi sicuramente è un character molto originale, forse troppo. Questa leggerezza nella trama, già evidenziata nella recensione del precedente episodio, sarà la macchia nera di tutta questa stagione (e speriamo l’unica). Se, di certo a fatica, si cerca di dimenticare questo irrealistico dettaglio, Gabriele resta comunque un personaggio con del potenziale, grazie a questo ruolo che lo vede in bilico tra lato buono e cattivo (molto più spesso cedendo verso questo secondo) ma che potrebbe portare a svolte interessanti nella storia.
Così come il personaggio di Cinaglia che aveva già iniziato ad emanare un po’ più luce rispetto alla prima parte della prima stagione e si sta dimostrando risoluto e convinto, oltre che portatore di riferimenti non troppo sottili alla realtà odierna: dal 9% ottenuto alle elezioni comunali grazie ai temi di sicurezza e immigrazione ai politici di sinistra che non sono più vicini al popolo e che “vivono sulla Luna”. Le tematiche sono quelle di cui sentiamo quotidianamente parlare nei talk show politici e persino intere frasi sembra di averle sentite espressamente dire nelle ultime campagne elettorali:

La gente c’ha paura. Oggi vuole avere risposte su questo e loro non ce l’hanno.

Noi abbiamo un programma preciso. Il nostro elettorato lo conosce e lo apprezza. Non sentiamo la necessità di cambiarlo.

Anche questo è un aspetto molto positivo della serie che riesce a essere più credibile nel suo raccontare un mondo che è sì, di fantasia, ma anche, in taluni aspetti tragicamente realistico.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Alessandro Borghi, semplicemente magnifico
  • Climax della storyline più importante dell’episodio
  • Temi trattati: attuali in modo quasi inquietante 
  • Lele vice-ispettore di polizia proprio no

 

Nonostante la piccola pecca del nuovo ruolo di Lele, l’episodio è talmente ben confezionato da compensare qualsiasi difetto. In tre parole: semplicemente un capolavoro.

 

Trovatela 2×01 ND milioni – ND rating
Conseguenze 2×02 ND milioni – ND rating

 

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