The Umbrella Academy 1×05 – Number FiveTEMPO DI LETTURA 5 min

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“This fantasy you’ve been nurturing about summoning up your family to stop the apocalypse is just that. A fantasy.”

Non poteva che essere l’episodio 1×05 quello dedicato, per l’appunto, a “Number Five”, il personaggio interpretato dall’ottimo e sorprendente Aidan Gallagher. Il giovane attore è senza dubbio la sorpresa migliore che The Umbrella Academy ha riservato per i propri spettatori. Con una mimica e una gestualità pazzesche, Gallagher riesce a dare vita a un personaggio complesso, sfaccettato e, allo stesso tempo, cinico e divertente come pochi, anche grazie al surrealismo della sua situazione e all’aspetto grottesco dei suoi dialoghi, per cui riesce a fare discorsi filosofici e “adulti” in un corpo da ragazzino.
Senza dubbio Number Five rappresenta la molla di tutta la narrazione, non solo in questo specifico episodio (che segue uno schema monotematico per personaggio come già aveva fatto per Number One/Luther l’episodio precedente), ma anche perché, in effetti, è colui che ha dato origine a tutta la storyline orizzontale essendo il portatore del messaggio riguardo l’imminente Apocalisse.
L’episodio in questione è ottimo per fare luce su alcuni punti oscuri riguardo la sua storia (in primis come ha fatto a sopravvivere così a lungo da solo nel futuro e l’incontro con Dolores) e anche per mostrare alcuni interessanti plot twist che, si presuppone, assumeranno sempre più importanza nei prossimi episodi.
Tanto per cominciare la puntata in questione introduce quella che (almeno così sembra) è la vera villain della situazione: The Handler (un’altrettanto ottima Kate Walsh), una misteriosa presenza (non si sa ancora se è umana, aliena o altro) che lavora per una specie di “Commissione” che regola il Tempo e che cancella i problemi della Linea Temporale. Detta in questo modo non sembra nulla di diverso da altre millemila serie dedicate ai viaggi del tempo (una su tutte: DC’s Legends Of Tomorrow e la sua famosa Agenzia), e tuttavia il genio creativo di Gerard Way riesce a rendere quello che è, a tutti gli effetti, un cliché narrativo una soluzione comunque originale.
Non si sa ancora quali siano le vere intenzioni di The Handler né cosa comporti effettivamente il “patto” che questa stringe con il protagonista nel finale, ma risulta chiara la sua contrarietà al piano di Number Five di salvare il mondo e la sua famiglia e ciò fa di lei un ostacolo alla realizzazione del “lieto fine” e quindi, per l’appunto, una villain. E si può dire che finalmente ci sia una villain decente nella serie, con la giusta dose di carisma e inquietante outfit a supporto. Sì perché in definitiva gli agenti Cha-Cha e Hazel destano quasi tenerezza nel loro ruolo di “assassini impiegati” e sono più una coppia comico-grottesca che non inquietante, quindi incapaci di destare veramente paura. Allo stesso modo anche Leonard (che qui dimostra di non essere quel “bravo ragazzo della porta accanto” che crede Vanya) ha avuto finora un ruolo fin troppo marginale per essere preso in considerazione. Certamente nasconde dei segreti (e il fatto di essere un vero e proprio stalker di Vanya non aiuta a considerarlo in ottica positiva) però non essendo ancora ben chiare le sue intenzioni è ancora troppo presto per metterlo nella lista dei cattivi.
Su questo punto c’è da fare una piccola riflessione: era evidente fin dal primo episodio (o comunque si poteva presupporre) che il continuo lamentarsi di essere l’unica senza poteri speciali sarebbe poi cambiato con un plot twist; ottima comunque la decisione di calcare su questo punto (peraltro rendendo Vanya il personaggio con cui il pubblico avrebbe empatizzato in quanto quello più “umano”) e di lasciare che la rivelazione avvenisse quasi per caso, cosa che permette allo spettatore di rivalutare tutte le numerose scene in cui il personaggio si faceva continuamente di psico-farmaci (all’inizio un po’ troppo ridondanti ma che ora acquisiscono un senso ben preciso). Essendo un momento molto atteso ci si sarebbe aspettato qualcosa di un po’ più originale, ma d’altra parte c’è stato solo un accenno di tale superpotere per cui bisognerà inevitabilmente aspettare i prossimi episodi per vedere il vero potenziale di Vanya.
Non è purtroppo l’unica cosa messa in secondo piano nell’episodio: numerosi sono i buchi di sceneggiatura presenti nell’episodio. Uno su tutti il fatto che la scena del delitto al motel, ai danni della Detective Patch, dovrebbe essere intrisa delle impronte digitali di Diego, elemento che potrebbe giocare a favore di Cha-Cha e Hazel, ma a cui nessuno (nemmeno l’autore) sembra importare più di tanto.
Ancora più grave il passaggio di Klaus nel 1968, completamente tagliato in pochi fotogrammi, ma da cui s’intuisce che deve essere successo qualcosa d’importante per il protagonista (pare una relazione amorosa con un certo Dave) che lo ha cambiato caratterialmente rispetto ai precedenti episodi. Senza dubbio ci sarà modo nei successivi episodi di approfondire questa cosa ma finora l’effetto è decisamente straniante e la sensazione è per l’appunto quella di una mancanza nella trama.
Allo stesso modo alcuni cambiamenti nei protagonisti (compresa la decisione finale di Number Five) sembrano un po’ troppo repentini anche per una serie che fa della sospensione del dubbio e nell’aspetto grottesco delle situazioni i propri punto di forza (anche perché altrimenti non reggerebbe nulla qui in mezzo). Ma dato l’alto tasso d’adrenalina e in generale l’hype che la serie ha ormai lanciato con le sue continue rivelazioni, si può avere fiducia che tali difetti verranno presto colmati nelle prossime puntate.
“Number Five” è una puntata che fa da vero e proprio spartiacque tra prima e seconda parte di questa prima stagione. Finora i risultati sono stati più che apprezzati per cui si può procedere tranquillamente verso la seconda confidando che regia e la soundtrack pazzesca continuino su questo livello (bellissima la scena dello “scambio” con la Cavalcata delle Valchirie versione carretto dei gelati!).

Number Five: “I’m not looking for happy.”
The Handler: “We’re all looking for happy. We can make that happen. We can make you… yourself again.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Accoppiate azzeccate per le singole storylines
  • Dolores
  • Soundtrack notevole
  • Buon climax narrativo che non annoia
  • Potere di Vanya…
  • Scena dello scambio con la valigetta
  • The Handler (Kate Walsh)
  • Number Five (Aidan Gallagher)
  • …un po’ troppo simile a quello di Allison?
  • Cos’è successo nel 1968 tra Klaus e Dave?
  • Qualche buco di sceneggiatura qua e là

 

Puntata adrenalinica dove succede di tutto e di più. Protagonista assoluto dell’episodio: Number Five. Ormai si è ufficialmente dentro il mood della storia, e ora c’è pure una (quasi) villain decente.

 

Man On The Moon 1×04 ND milioni – ND rating
Number Five 1×05 ND milioni – ND rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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