The Umbrella Accademy continua a dare soddisfazioni, a tratti ma in maniera imperterrita. Come spesso accade, dopo un episodio ricco d’azione, si affrontano le conseguenze, ci sono molte chiacchiere, un po’ di ripensamenti ma in generale si respira sempre un’aria di relax stantia utile(?) a digerire quanto appena visto ma soprattutto funzionale a consumare un episodio facilmente. “Extra Ordindary” è stata decisamente una puntata molto forte che ha portato sul piatto diversi elementi (il cambiamento nel corpo di Number 1, il rapimento di Number 4, la “morte” di Mom per mano di Diego, la solitudine di Vanya) ed un combattimento con Cha-Cha e Hazel alquanto interessante, era quindi lecito aspettarsi una sorta di pausa, anche se forse è meglio chiamarla hangover d’azione, ma invece questo quarto episodio ha saputo tenersi su e dimostrarsi diverso.
Number 1: “Dad sent me on a mission. And it went, um badly. I almost died. He saved my life.”
“Man On The Moon” non eccelle come i precedenti ma si rende guardabile e godibile grazie alla solita eccezionale colonna sonora, alcuni personaggi chiave che riescono a tenere su la scena anche da soli (parliamo in particolare di Klaus ma anche delle pochissime scene in cui Number 5 è presente) e ad una morte “eccellente” che francamente non ci si aspettava (Detective Patch).
Dopo quanto visto in “Extra Ordindary”, la scena d’apertura in cui viene spiegato il mutamento di Luther è apprezzabilissima oltre che necessaria a dare più background al suo personaggio. Chiaramente ogni flashback è più che apprezzato visto che serve a dare un’idea più precisa di come è cambiata l’Umbrella Accademy nel corso degli anni. Si sapeva per esempio, grazie ai quadri e ad i magazine, che i vari membri avevano abbandonato le vesti da supereroi nel corso del tempo ma non si era a conoscenza che Luther fosse stato l’ultimo membro. E ora c’è anche una spiegazione circa la sua indole e la ragione della sua poca autostima
Interessante è la scelta di spendere molto minutaggio anche sui due villain Cha-Cha e Hazel, vuoi per approfondire i due assassini, vuoi perché Klaus era un loro ostaggio. Le scene nel motel sono efficaci perché danno profondità a tutti i personaggi, Ben (Number 6) incluso, infatti da un lato si tridimensionalizzano dei character ancora molto confusi misteriosi e che avevano veramente bisogno di un po’ più di minutaggio per essere sviluppati, dall’altro si sfrutta l’occasione e questo particolare focus per dare un paio di svolte alla trama (la morte della Detective Patch e la fuga di Klaus che poi si volatilizza in autobus), utilissime per rilanciare la storia già a partire dall’episodio successivo. Come si diceva già prima: questo è esattamente quello che un “episodio hangover” non farebbe mai ma che invece “Man On The Moon” si permette di fare. Per fortuna.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Extra Ordinary 1×03 | ND milioni – ND rating |
Man On The Moon 1×04 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.