Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 6×04 – Code YellowTEMPO DI LETTURA 4 min

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Marvel's Agents Of S.H.I.E.L.D. 6x04 - Code YellowDove era finito Deke Shaw?
Era questa la vera domanda che dopo tre episodi (uno introduttivo, uno decisamente sotto tono ed uno filler) meritava di trovare risposta. A chi importa di Fitz, Daisy e Jemma sperduti chissà dove nella galassia. E, soprattutto, a chi importa di sapere qualcosa in più di Sarge e di cosa esattamente faccia sul pianeta Terra.
Ovviamente l’introduzione di questa recensione è volutamente ironica dal momento che se proprio c’era un personaggio (per quanto rappresenti la linea comica della serie) da poter tranquillamente lasciare in disparte, questi non era altro che Deke. E invece no, con un inizio puntata dal ritmo blando ed oltremodo introduttivo (di nuovo) MAOS presenta allo spettatore la nuova vita del coraggioso Deke: non informato della dipartita di Fitz, il giovane si è reinventato programmatore-inventore-filantropo, portando in scena una rappresentazione caricaturale di Elon Musk.
La puntata e di per sé strutturata in due distinti luoghi ma accomunata dal violento e bizzarro assassinio portato in essere da Sarge.
Da una parte abbiamo proprio il team da poco sbarcato sul pianeta Terra che sembra voler dare la caccia a Deke (per tale motivo ricomparso sotto i riflettori dello S.H.I.E.L.D.); dall’altra abbiamo la violenta fine di Keller che saluta così i suoi numerosi fan sparsi per il mondo. La dipartita dell’agente concede anche spazio alla giusta ironia: a quanto pare Yo-Yo è molto veloce anche nel far finire le proprie storie d’amore nate off screen, un talento comunque da non sottovalutare.
Messo da parte il deprecabile teatrino romanticheggiante che si consuma alla base dello S.H.I.E.L.D. bisogna annotare una cosa: ad inizio recensione non siamo stati totalmente sinceri. Un importante sviluppo per la trama principale la puntata lo porta avanti anche se, ottenendo poca attenzione in scena e venendo calato in un episodio di circa quaranta minuti, fatica a risaltare.
Sarge ed il suo gruppo sembrano dare la caccia ad entità non collocate nella loro giusta posizione galattica e temporale. Spieghiamo meglio.
Il personaggio che compare nei primi dieci minuti mentre è intento a fuggire in autobus (che cliché…) e che viene ucciso da Sarge, per rigor di logica potrebbe benissimo essere un alieno accasatosi sulla Terra. Il suo tentativo di fuga ed il terrore che prova nel vedere Sarge consigliano questa soluzione.
Poco più avanti, Sarge ed il suo gruppo vanno ad attaccare Deke che diventa oggetto della seguente frase proferita da Jaco: “Tracker says he’s not from this world but his signature’s different from the others. That’s strange”.
L’elemento comune tra il presunto alieno e Deke, quindi, sarebbe l’estraneità dal pianeta sul quale si trovano: che quindi il team di Sarge rappresenti una sorta di modo dell’Universo per riportare equilibrio nel caos creato dagli accavallamenti temporali della passata stagione?
Della seconda porzione di trama risulta effettivamente esserci poco da dire: Keller, Yo-Yo ed il nuovo componente del reparto scientifico dello S.H.I.E.L.D. si ritrovano alle prese con una creatura che ovviamente sembra morta prima di rivelarsi in forze. Talmente in forze da fuggire dal laboratorio-obitorio, seminare il panico nella base e, soprattutto, prendere controllo di Keller infilandosi nella sua bocca in una sequenza che ha del ridicolo dove Yo-Yo (che ricordiamo avere il potere della supervelocità) rimane ad osservare impietrita ed inebetita il suo grande amore che deglutisce un essere alieno, senza muovere un muscolo. Anche questa, come scelta narrativa, risulta come tante altre già avvenute: molto conveniente e semplicistica.
Da annotare, poi, che dovrà cercare di essere trovata una valida spiegazione non tanto alle sembianze di Sarge, quanto al suo interesse per il nome Coulson dal momento che Deke non è stato ucciso (mantenendolo convenientemente in vita) proprio per aver proferito il nome dell’ormai ex direttore. Acuta scelta di sceneggiatura o blando espediente? Una mezza idea noi già l’abbiamo, ma non vorremmo essere troppo di parte.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il ritorno della linea comica
  • Se bisogna ridursi ad apprezzare solo il lato comico di MAOS significa essere arrivati davvero alla frutta
  • Sarge e Deke
  • Yo-Yo e Keller
  • Il ritorno utilissimo di Deke
  • Il gioco sviluppato da Deke e Daisy in versione strappona
  • Scelte di sceneggiatura molto convenienti

 

Tra insetti giganti fastidiosissimi, giochi in versione fantasy-erotico, MAOS continua questa stagione che per ora sta solamente deludendo.

 

Fear and Loathing on the Planet of Kitson 6×03 2.26 milioni – 0.4 rating
Code Yellow 6×04 ND milioni – ND rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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