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“They found evidence of an accelerant. Guys said when they went in there, were, um… little fires everywhere.”
Hulu è sempre più sulla cresta dell’onda. Dopo essersi posta in primo piano con il successo di The Handmaid’s Tale, ed aver sfornato show come Castle Rock, Catch-22 o la novità dello scorso anno The Act (solo per citarne alcuni), ecco che con una nuova miniserie di alto livello si staglia all’orizzonte di questo malaugurato marzo 2020.
Little Fires Everywhere è un drama basato sull’omonimo romanzo del 2017 della scrittrice americana Celeste Ng e portato all’attenzione della produttrice Liz Tigelaar da Reese Witherspoon e Kerry Washington che, oltre ad essere le protagoniste principali della trasposizione sullo schermo, fungono anche da produttrici esecutive. Da sottolineare, nel cast, anche la presenza di Joshua Jackson nei panni di Bill Richardson, per ora semplice figura di contorno, sperando acquisti più spessore nel corso degli episodi.
La storia, che sin dal trailer poteva sembrare incentrata essenzialmente sulle due donne principali, si dimostra sin da subito molto più ramificata; ambientata a Shaker Heights, una cittadina dell’Ohio, nel 1997, i primi minuti della puntata sono dedicati ad un avvenimento accaduto 4 mesi dopo la storia che, pian piano, verrà raccontata durante lo scorrere delle 8 puntate. Ovviamente, il rapporto tra i personaggi della Witherspoon e Washington rimane il punto di partenza dell’intera trama: con Elena Richardson e Mia Warren si inizia il viaggio all’interno delle loro due famiglie, così differenti tra di loro sia da un punto di vista economico che di stili e visione della vita. Le due donne, infatti, si presentano letteralmente agli antipodi, dove ad una Mia caratterizzata da spirito libero, votata all’arte e senza radici, si contrappone un’esageratissima e pragmatica Elena, tutta votata alle apparenze e fissata persino con il misurare il vino e programmare il sesso, giusto per dire…
Ma oltre alla presentazione dei due character, nella narrazione si affianca l’incendio della casa dei Richardson, che si pone subito come evento culmine intorno al quale si andrà a dipanare tutto il resto della trama. E la prima accusa lanciata, quella nei confronti di una delle figlie di Elena, Izzy, dimostra come anche tutti gli altri personaggi avranno un ruolo molto più consistente rispetto alla figura di semplici comparse. I ragazzi protagonisti, infatti, vengono messi subito sotto i riflettori, o almeno alcuni di loro più di altri. E da questa presentazione viene subito fuori l’incrocio che potrebbe quasi sicuramente prendere piede tra due delle ragazze: Izzy Richardson e Pearl Warren, per modi di fare e di concepire la vita, sembrano pronte a scambiarsi i punti di riferimento rappresentate dalle proprie madri, trovando rispettivamente Mia ed Elena come figure più affine alle loro esigenze. E questo potrebbe portare sicuramente a delle dinamiche interne più complicate.
L’intera serie, però, non si basa solo su questi punti già sottolineati, con uno sviluppo diviso tra situazione interna tra i rapporti dei personaggi e mistero riguardante il flashforward dell’incendio. A fare da sfondo, infatti, vi è soprattutto l’enigmatica figura di Mia che sembra nascondere più di uno scheletro nell’armadio. Dal suo apparente interesse (ossessione?) per ora accennato nei confronti di Elena, ai suoi misteriosi incubi con l’enigmatica presenza diJackson Avery quest’uomo intravisto nella metro.
Little Fires Everywhere si presenta dunque come un drama non semplicemente familiare, bensì molto più profondo e dipanato, con input disseminati già dal primo episodio che fanno crescere la curiosità nei confronti di segreti e misteri che si nascondono dietro le apparenze. Aiuta poi la più che egregia resa scenica ed una colonna sonora che non passa inosservata (a volte anche troppo). Tuttavia, sarà forse anche la presenza di Reese Witherspoon, ma non si può fare a meno di paragonare questa serie con un’altra che ha conquistato un posto importante nel mondo seriale: Big Little Lies. Non che ci sia qualcosa di male in questo, dato che la serie della HBO si è dimostrato uno dei prodotti migliori degli ultimi anni, ma il confronto viene quasi naturale, con una trama fitta di sotterfugi e confidenze tutte da scoprire. Su tutti, poi, appare lampante paragonare i personaggi che la Witherspoon ha incarnato in entrambe le serie, dato che in linea generale si assomigliano decisamente. A questo punto, non resta altro che sperare che anche Little Fires Everywhere riesca, se non ad emulare, almeno ad avvicinarsi alla bellezza messa in scena da Big Little Lies.
Little Fires Everywhere è un drama basato sull’omonimo romanzo del 2017 della scrittrice americana Celeste Ng e portato all’attenzione della produttrice Liz Tigelaar da Reese Witherspoon e Kerry Washington che, oltre ad essere le protagoniste principali della trasposizione sullo schermo, fungono anche da produttrici esecutive. Da sottolineare, nel cast, anche la presenza di Joshua Jackson nei panni di Bill Richardson, per ora semplice figura di contorno, sperando acquisti più spessore nel corso degli episodi.
La storia, che sin dal trailer poteva sembrare incentrata essenzialmente sulle due donne principali, si dimostra sin da subito molto più ramificata; ambientata a Shaker Heights, una cittadina dell’Ohio, nel 1997, i primi minuti della puntata sono dedicati ad un avvenimento accaduto 4 mesi dopo la storia che, pian piano, verrà raccontata durante lo scorrere delle 8 puntate. Ovviamente, il rapporto tra i personaggi della Witherspoon e Washington rimane il punto di partenza dell’intera trama: con Elena Richardson e Mia Warren si inizia il viaggio all’interno delle loro due famiglie, così differenti tra di loro sia da un punto di vista economico che di stili e visione della vita. Le due donne, infatti, si presentano letteralmente agli antipodi, dove ad una Mia caratterizzata da spirito libero, votata all’arte e senza radici, si contrappone un’esageratissima e pragmatica Elena, tutta votata alle apparenze e fissata persino con il misurare il vino e programmare il sesso, giusto per dire…
Ma oltre alla presentazione dei due character, nella narrazione si affianca l’incendio della casa dei Richardson, che si pone subito come evento culmine intorno al quale si andrà a dipanare tutto il resto della trama. E la prima accusa lanciata, quella nei confronti di una delle figlie di Elena, Izzy, dimostra come anche tutti gli altri personaggi avranno un ruolo molto più consistente rispetto alla figura di semplici comparse. I ragazzi protagonisti, infatti, vengono messi subito sotto i riflettori, o almeno alcuni di loro più di altri. E da questa presentazione viene subito fuori l’incrocio che potrebbe quasi sicuramente prendere piede tra due delle ragazze: Izzy Richardson e Pearl Warren, per modi di fare e di concepire la vita, sembrano pronte a scambiarsi i punti di riferimento rappresentate dalle proprie madri, trovando rispettivamente Mia ed Elena come figure più affine alle loro esigenze. E questo potrebbe portare sicuramente a delle dinamiche interne più complicate.
L’intera serie, però, non si basa solo su questi punti già sottolineati, con uno sviluppo diviso tra situazione interna tra i rapporti dei personaggi e mistero riguardante il flashforward dell’incendio. A fare da sfondo, infatti, vi è soprattutto l’enigmatica figura di Mia che sembra nascondere più di uno scheletro nell’armadio. Dal suo apparente interesse (ossessione?) per ora accennato nei confronti di Elena, ai suoi misteriosi incubi con l’enigmatica presenza di
Little Fires Everywhere si presenta dunque come un drama non semplicemente familiare, bensì molto più profondo e dipanato, con input disseminati già dal primo episodio che fanno crescere la curiosità nei confronti di segreti e misteri che si nascondono dietro le apparenze. Aiuta poi la più che egregia resa scenica ed una colonna sonora che non passa inosservata (a volte anche troppo). Tuttavia, sarà forse anche la presenza di Reese Witherspoon, ma non si può fare a meno di paragonare questa serie con un’altra che ha conquistato un posto importante nel mondo seriale: Big Little Lies. Non che ci sia qualcosa di male in questo, dato che la serie della HBO si è dimostrato uno dei prodotti migliori degli ultimi anni, ma il confronto viene quasi naturale, con una trama fitta di sotterfugi e confidenze tutte da scoprire. Su tutti, poi, appare lampante paragonare i personaggi che la Witherspoon ha incarnato in entrambe le serie, dato che in linea generale si assomigliano decisamente. A questo punto, non resta altro che sperare che anche Little Fires Everywhere riesca, se non ad emulare, almeno ad avvicinarsi alla bellezza messa in scena da Big Little Lies.
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Hulu si ripresenta sulla scena con una serie che sembra avere tutti gli elementi al posto giusto. Segreti, misteri e drammi sembrano ben posizionati, bisognerà solo aspettare i prossimi episodi per scoprire se saranno anche ben gestiti.
The Spark 1×01 | ND milioni – ND rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.