Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D 3×21 – 3×22 – Absolution – AscensionTEMPO DI LETTURA 9 min

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Facciamo una premessa che ci aiuterà a gestire tutta la recensione: non dovete trattare “Absolution” e “Ascension” come due episodi separati ma come un unico episodio. Lo diciamo perché qualcuno potrebbe erroneamente trattare questi due episodi conclusivi come due entità a sé stanti. Se però ci fermiamo bene ad analizzare la struttura del season finale, si realizza come queste due puntate siano un doppio episodio solo a livello programmatico, mentre a livello narrativo è come se “Absolution” (la 3×21) rappresentasse i primi venti canonici minuti di una normale puntata da quaranta e “Ascension” (la 3×22) fosse i restanti venti. Detto questo, passiamo alla recensione.
Partiamo da un’onesta ammissione: chiunque si troverebbe spiazzato nel recensire questo season finale, non solo per gli innumerevoli elementi da considerare e da analizzare nella loro interezza, ma soprattutto per imponenza e solennità mostrate da “Absolution/Ascension”, un finale di stagione dalla magistrale. Quindi partiamo da un discorso più generale per poi addentrarci nello specifico.
La terza stagione è stata una molto importante per Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. in quanto aveva l’onere di mantenere viva e invariata la nuova dimensione qualitativa raggiunta con l’anno scorso, evitando di trasformare la seconda era del Team Coulson in un semplice fuoco di paglia. È da molti episodi a questa parte che il serial ABC/Marvel Studios ha vinto questa importante battaglia prima contro sè stesso e poi con gli altri serial comics del palinsesto televisivo, ma solo adesso possiamo dire, con inequivocabile certezza, che la guerra è stata vinta. Come detto da Aldo, Giovanni e Giacomo in una recente intervista per RSI, uno dei loro principali punti di forza è sempre stato quello di non relegarsi ai soliti personaggi e di andare sempre oltre, cercando di provare cose nuove inclini però al loro stile; alcuni di questi personaggi, sicuramente, sono più riusciti di altri, ma è comunque encomiabile la forza d’animo di staccarsi da un potenziale successo commerciale in favore dell’integrità intellettuale e della sperimentazione artistica. Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. ha fatto la stessa cosa. Pur rimanendo ferma nelle sue caratteristiche principali, queste sono state impreziosite con tutti gli arricchimenti e gli upgrade che si potevano inserire/pretendere dal genere spy-thriller e dalla licenza Marvel Comics, oltre che lavorare su una sempre più certosina ricerca riguardo lo sviluppo di svariate e molteplici soluzioni narrative. Soprattutto grazie a questo lavoro, la serie è riuscita a creare una storia intensa, piena di avvenimenti e che ha coinvolto lo spettatore in ogni episodio, senza mai lasciarlo in disparte o indifferente grazie anche a una successione di evoluzioni narrative incalzanti con annessi colpi di scena altrettanto esplosivi.
Questo season finale va ben oltre il minimo sindacale richiesto da un episodio conclusivo, confermando la solita (e gradita) deformazione professionale del serial e riuscendo a dare un significato più ampio e poliedrico alla figura del Fallen Agent, oltre che mostrare la direzione che verrà intrapresa nella stagione successiva. Dopo diverse situazioni create per mettere in pericolo di morte ogni personaggio dello show, la falce del sinistro mietitore si prende la testa di Lincoln, la cui dipartita dà vita a un effetto domino che mostra eventi avvenuti sei mesi dopo la sua scomparsa. Così, per l’ennesima volta, il telefilm ci prende in contropiede: impegnati, nelle ultime settimane, ad attribuire un significato univoco a questo termine, scopriamo invece che “Fallen Agent” non faceva riferimento solo alla morte fisica di un membro, ma anche alla distruzione di un legame e alla morte di qualcosa di meno fisico, bensì più morale e concettuale: sul piano terreno, è Lincoln a morire, in compagnia di Hive e in un momento davvero toccante e molto intimo, oltre che alternativo nel suo tentativo di umanizzare due personaggi opposti tra loro, ma sul piano spirituale anche l’intero Team Coulson finisce per “morire”, poiché fortemente spaccato dall’interno.

Alla fine, il “Fallen Agent” (per motivi diversi e che la quarta stagione ci spiegherà meglio) è lo stesso S.H.I.E.L.D. sotto la direzione di Phil Coulson, il quale (come si vanta lo stesso ex-Direttore davanti ad Hive) perde il legame di amicizia e fratellanza che lo univa e lo rendeva più di una mera squadra di agenti segreti e, quando quella cosa che rende speciali svanisce, tanto vale definirsi morti e sepolti. Un plauso, quindi, agli showrunner per aver fatto di Lincoln l’imprevedibile miccia che ha dato fuoco all’intera polveriera.
Ma, come si diceva, l’effetto domino ha provocato una spaccatura all’interno del cast principale che ha creato i presupposti per una quarta stagione che lascia presagire un certo ritorno alle origini, nonché una sorta di apertura verso un nuovo capitolo della serie, come se le prime tre stagioni formassero un’enorme maxi-saga da 66 capitoletti. Un “Libro Uno”, insomma, che qui ha raggiunto la sua conclusione. Inoltre, qui si denota anche una notevole differenza col precedente finale di stagione (“S.O.S. Part 1 & 2“) che dalle immagini lasciava presagire una direzione piuttosto certa verso la lotta agli Inumani e la nascita dei Secret Warriors. Qui, invece, lo spettatore (complice il time-skip semestrale) si trova totalmente spaesato e con un mondo familiare ma differente e quindi tutto da scoprire.
Il “Libro Uno” si chiude in maniera perfettamente ciclica, nonostante le sviolinate elencate sopra, mostra comunque qualche piccolo difettuccio. Se a livello generale alcune volte Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. ha forse inserito troppo cose e personaggi, finendo per gestire male qualcosa (Lash), in un discorso strettamente legato alla puntata risulta fin troppo enfatizzato il senso di colpa di Daisy; in più, proprio nei momenti finali della puntata, gli spettatori finiscono finalmente per apprezzare la romance tra Quake e Lincoln, ma solo perché trasportati dalla drammaticità del momento. In precedenza, infatti, non è stato possibile provare alcuna empatia a causa di una mancanza di appeal della relazione in sé, oltre che per un’evidente incompatibilità attoriale tra i due. Tuttavia i pregi sono di gran lunga maggiori dei difetti che finiscono surclassati da un finale di stagione che aumenta di intensità di minuto in minuto. Oltre a quanto descritto prima, “Absolution/Ascension” si lascia ricordare per un ritmo frenetico, quasi ansiogeno e che (fino all’ultimo) continua a schiacciare il pedale sul “totomorto” del Fallen Agent, con un ben studiato gioco delle tre carte tradotto nell’episodio col continuo scambiarsi della croce e delle giacche.
Dulcis in fundo, una dovuta parentesi (nonché plauso) alla decisione di organizzare la morte di Hive come una definitiva scomparsa dalla quale non sarebbe potuto più fuggire e/o tornare, soprattutto per il discorso riguardante Ward. È vero che il personaggio si è considerato morto da “Maveth” ma il piccolo schermo ha mostrato che, pur di tenersi certi attori nei loro show, gli sceneggiatori sono pronti a scrivere le scuse più bieche e patetiche. E invece qui si preclude ogni possibilità di un ritorno attivo dei due villain, in partcolar modo di Ward, con la cui dipartita si sottolinea ulteriormente la chiusura di un’era.

 

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per la nuova stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.? Maccerto che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

  1. Il look di Hive è vagamente somigliante a quello del fumetto. Differisce in due cose principalmente: la fisionomia della faccia (nel fumetto più brutale e bestiale) e il colore della pelle (nel telefilm color grigio perla, nel fumetto color rame). Qui un primo piano dell’Hive fumettistico per fare un confronto con la versione seriale.
  2. Come ad inizio stagione Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. cercò di rendere più simile l’attrice Chloe Bennet a Daisy Johnson a livello di costume fumettistico, in questo doppio finale di stagione cerca di renderla anche più simile nell’aspetto di tutti i giorni alla sua controparte fumettestica: personaggio, a sua volta, creato prendendo ispirazione dal look di Angelina Jolie nel film “Hackers”.
  3. Questo è il primo episodio in cui viene pubblicamente ed ufficialmente chiamata con il nome di Quake. Nelle nostre recensioni è sempre stata chiamata in questo modo ma nel serial questa è la prima volta che viene pronunciato il suo nome di battaglia.
  4. L’Intelligenza Artificiale che parla con Radcliffe si chiama AIDA, nome formato da un acronimo le cui singole lettere stanno per “Artificial Intelligence Data Analyser”. AIDA venne creata dal genio dei computer Thomas Thompson, conosciuto anche come Tom Thumb, il tecnico dello Squadrone Supremo che utilizzava AIDA per coordinare il funzionamento delle missioni del gruppo ed altre funzioni supporto. Dopo aver impostato una personalità femminile, Tom Thumb cominciò ad invaghirsi di AIDA cominciando a flirtare con lei; la relazione, purtroppo per loro, non andò mai in porto non solo perché fisicamente incompatibili ma anche perché Thumb morì poco tempo dopo per via di un cancro. Prima comparsa di AIDA: Squadron Supreme #1 del 1985.
  5. Viene citato il programma degli LMD, altro acronimo che sta per Life Model Decoy. Gli LMD sono degli androidi creati e programmati per prendere le sembianze di una certa persona, riproducendo in tutto e per tutto movenze/stile/parlantina/ricordi/rapporti interpersonali ecc. Nell’Universo Cinematografico Marvel compare per la prima volta come citazione di Tony Stark nel film Avengers, mentre nei fumetti in Strange Tales #153 del 1965; Nick Fury fa uno svariato e abbondante uso di questi LMD nei comics.
  6. Questa è la quarta e ultima parte di una saga intitolata “Fallen Agent”, saga composta dagli episodi: “The Singularity“, “Failed Experiments“, “Emancipation“, “Absolution & Ascension”. Questa run avrà come culmine la morte di un membro importante del cast protagonista. Per fomentare l’hype, la Marvel ha rilasciato un’immagine promozionale al riguardo che rende omaggio alla storica copertina The Amazing Spider-Man #121 del 1973: storia in cui Gwen Stacy muore. L’immagine è stata realizzata da Greg Land e potete vederla cliccando qui.
  7. Proprio non riusciamo a capire di quale scena di quale film sta parlando Phil Coulson. Proprio non lo sappiamo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Significato multiplo dietro al Fallen Agent
  • Gli ultimi momenti di Hive e Lincoln
  • Quake VS Hive
  • 6 mesi dopo
  • Il passaggio della croce
  • L’Axe-Shotgun di Mack
  • Season finale drammatico, emozionante e toccante
  • La pistola invisibile di Fitz
  • Chiusura di un cerchio
  • Ward morto in maniera irreversibile
  • Arrivano gli LMD?
  • Il senso di colpa di Daisy eccessivamente gonfiato
  • Solo nel momento della fine apprezziamo la love story tra Daisy e Lincoln: too late

 

La terza stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D raggiunge il suo culmine con “Absolution/Ascension” chiudendo non solo un cerchio ma anche un’era. Con questa stagione il serial completa con successo la sua più importante missione: andare ben oltre le semplice aspettative e il minimo sindacale richiesto da uno show di ispirazione fumettistica. Nella prossima stagione il serial verrà messo ulteriormente a dura prova venendo spostato di fascia oraria: quella in cui molti serial ABC sono caduti vittima del Mietitore Seriale. Il prossimo anno, il più grande nemico del telefilm sarà la seconda serata, ma vedendo come ha tenuto testa alla sorte finora, il futuro non è poi così spaventoso.

 

Emancipation 3×20 2.93 milioni – 0.9 rating
Absolution 3×21 3.03 milioni – 1.0 rating
Ascension 3×22 3.03 milioni – 1.0 rating

 

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6 Comments

  1. Mi togli sempre le parole di bocca.
    Poi, vabbe', io non faccio testo perché ero un supporter di Lincoln e lo shippavo comunque con Skye.

    Lo scrivo qui a futura memoria: secondo me "Ward" tornerà come LMD.

  2. Tutto più che perfetto. Ottima recensione come sempre. Peccato ci sia da aspettare 4/5 medi ?.
    Una domanda: ma che fine ha fatto l'altro membro dei Secret warrions, lo scioglitore di proiettili? Mi son perso qualcosa?

  3. Ti ringrazio Michele, è sempre un piacere ricevere questi complimenti 😀 Per Ward come LMD, beh, parliamone.

    Come soluzione narrativa sarebbe una soluzione, diciamo, logica. Nel senso, la serie riuscirebbe a tenersi Brett Dalton e darvi comunque una nuova linfa vitale. Si potrebbero aprire anche interessanti siparietti dove lo stesso LMD (senza memoria del vero Ward) si sente tutto l'odio addosso. A livello di sceneggiatura ci starebbe anche. Ma a livello morale?

    Insomma, voglio dire, ormai Ward è morto è sepolto e tarlo tornare con questi biechi mezzucci si rischia di cadere nel ridicolo. Capisco che Dalton ora è diventato un grande attore e perderlo è di sicuro un dispiacere, ma meglio averlo per tre stagioni in un ruolo fatto bene e soddisfacente, che averlo in queste maniere. Suonerebbe fortemente ridondante.

  4. Grazie Moon81, molto gentile come sempre 😀 Eh si, ci sarà da soffrire nell'attesa 🙁

    Joey Gutierrez fugge dalla base e non ritorna più. Semplicemente, non è stato avvertito della cosa ed è tornato al suo fidanzato o sort of. In ogni caso, dopo "The Team" va latitante.

  5. Io alla scena in cui Coulson imita la principessa Leia nella sua richiesta di aiuto, mi sono dovuto fermare per 5 minuti nella visione della puntata perché avevo le lacrime agli occhi.
    Comunque non una scena fine a se stessa, ma un ottimo modo di allentare la tensione palpabile dell'episodio.

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