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Altered Carbon 1×02 – Fallen AngelTEMPO DI LETTURA 4 min

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Guardando questa “Fallen Angel” vengono in mente le parole di Grant Morrison – celebre scrittore di fumetti, tra cui la serie Happy! – rilasciate in un’intervista a Playboy qualche anno fa, dove diceva la sua riguardo svariati supereroi, tra cui Superman. Di seguito si riporta il pezzo interessato riguardo ciò che l’autore scozzese pensa di lui:

“[…] Superman è una metafora. A mio parere, Superman ha gli stessi nostri problemi, ma su una scala gigantesca. Se Superman porta a spasso il cane, lo farà attorno ad un asteroide perché può volare nello spazio. Quando i parenti gli fanno visita, vengono dal 31esimo secolo e portano con sè qualche infernale conquistatore dal futuro. Ma è sempre la storia dei tuoi parenti che ti vengono a far visita”.

Cosa c’entra Superman con Altered Carbon? È il metro di paragone che serve per spiegare dove vuole arrivare questa trasposizione del romanzo Bay City di Richard K. Morgan. Se Superman è la rappresentazione dell’uomo medio su una scala al di fuori della portata comune, Altered Carbon vuole presentare la stessa linea di condotta, puntando però sulla rappresentazione ingigantita di una società che ha visto il crollo di diversi tabù culturali.
Dopo lo spettacolo visivo di “Out Of The Past“, episodio dedito più a sconvolgere lo spettatore che a introdurlo nel mondo di Altered Carbon, questa seconda puntata comincia ad imbastire un registro narrativo più incentrato sul genere crime, basti vedere la conclusione della 1×02 con l’amplesso tra Takeshi e la classica femme fatale tipica dei noir. Cominciare a delineare la componente investigativa della serie già da questa puntata è cosa buona e giusta per due motivi:

  1. Una storia serializzata sta in piedi soprattutto grazie ad una trama raccontata a puntate. Se così non fosse verrebbe meno il concetto stesso di serie tv e, dopo il bombardamento di informazioni del pilot, cominciare a lavorare strettamente sull’indagine è una mossa intelligente;
  2. La “scusante” dell’investigazione dà modo alla serie di prendere il protagonista e farlo girare per la città, permettendo allo spettatore di esplorare la geografia dell’universo di Altered Carbon e prendere confidenza con la stessa.

Tuttavia, più che dall’indagine, al momento la nuova fatica di Netflix si lascia guardare soprattutto per gli effetti speciali utilizzati per rendere concrete e tangibili le svariate invenzioni tecnologiche del 2384, molte di queste utili ai fini della trama, altre messe in scena semplicemente per delineare un universo narrativo tout-court fatto di invenzioni strambe il cui unico obiettivo è quello di “sballare” gli esseri umani e fornire loro un continuo divertimento che vada oltre i limiti di sopportazione del loro stesso fisico. Da vero prodotto di fantascienza qual è, è forse questo dettaglio – sicuramente inutile ai fini stretti della trama – a fare più presa sullo spettatore, proprio perché sono gli elementi che meglio descrivono la società che gli si para davanti, quelli che descrivono il cosiddetto “progresso”. Anche se, di progredito, in fin dei conti, non c’è proprio nulla.
Tolte le pubblicità 3D, le evolute droghe (con tutto il piacere della sostanza ma nessuno dei suoi effetti collaterali) e le IA così senzienti da trovarsi a giocare a poker in compagnia, lo scenario è esattamente uguale al nostro e pure con le stesse dinamiche economico/sociali; l’unica differenza sta negli abitanti del mondo di Takeshi Kovacs che vivono con una concezione così svalutata di certi valori da aver causato un crollo di importanza degli stessi. Dà sicuramente da pensare un’osservazione fatta dallo stesso Kovacs sulle battute iniziale di “Fallen Angel” proprio nelle fasi preliminari della sua investigazione, dove scopre come Laurens riesce a vivere da così tanto tempo sostanzialmente, grazie ai soldi. “Insomma, se sei ricco vivi per sempre”, commenta Takeshi in modo sprezzate, commento che sicuramente fa sorridere per la battuta ma che si riduce in una smorfia amara quando si realizza che – togliendo la cosa dal contesto sci-fi – tutto ciò rappresenta esattamente la realtà odierna ed i meccanismi che la fanno funzionare.
L’incessante ricerca del potere e la paura di perdere “la propria roba”, paura così tossica e bruciante, che trascende anche l’umanità stessa e spinge gli individui a cercare nuovi modi per non separarsene. E quando i limiti dell’umanità sono superati e anche la morte diventa tanto obsoleta come il Nokia 3330, cosa rimane? E anche quando la vita perde di valore perché non è più unica e irripetibile ma, anzi, può essere rivissuta anche in una forma diversa, cosa rimane? Nulla, solo un vuoto esistenziale che trascina chiunque con lui.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Effetti speciali
  • Joel Kinnaman
  • Flashback
  • Tipico episodi di passaggio, ma basta attendere la fine e fare “play” sul prossimo e passa la paura
  • Si fa un po’ fatica a seguire a livello visivo tutti i cambiamenti

 

Dopo il bombardamento di informazioni visive e narrative dello scorso episodio, Altered Carbon comincia con “Fallen Angel” a mettere le cose in ordine, descrivendo meglio l’universo narrativo che lo circonda e dando il LA alla componente investigativa della trama. Ciò che ammaglia di più, sono scene magari superficiali che permetterono, però, di ragionare su importanti argomenti esistenziali. Basta solamente dar loro una possibilità.

 

Out Of The Past 1×01 ND milioni – ND rating
Fallen Angel 1×02 ND milioni – ND rating

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