Il concetto degli sleeves, che è alla base di tutto praticamente, è estremamente intrigante e audace ma, al tempo stesso, anche molto difficile da realizzare e da far capire. Con una metafora chiara e semplice è praticamente una lama a doppio taglio: idea alla base di fortissimo impatto ma estremamente ardua da passare visivamente e mentalmente.
COSA FUNZIONA
Non ci si stancherà mai di parlare della regia e della CGI di Altered Carbon. Anzi, più della CGI che della regia. Importante, vistosa e vero e proprio “character” aggiunto della storia per merito/colpa dell’estrema importanza che la tecnologia ha nel 2384. “In A Lonely Place” è infatti l’ennesima puntata (tre su tre finora) in cui si spende quasi più tempo a mostrare le evoluzioni tecnologiche di cui il futuro si può fregiare, e la CGI non può che aiutare in tutto questo con un tripudio di colori e di contrasti su cui la regia gioca abbondantemente e con discreto successo.
La trama dell’episodio è infatti costellata di espedienti narrativi atti ad allargare l’universo narrativo di Altered Carbon (vedasi il ponte in stile Golden Gate in cui sono accatastati i container, il combattimento mortale tra sleeves a gravità zero) che aiutano anche a dare maggiore percezione delle potenzialità effettive di questo futuro futuribile, spingendo comunque il piede sull’acceleratore per quanto riguarda l’attenzione del pubblico e la velocità di narrazione.
COSA NON FUNZIONA
Purtroppo questa eccessiva, per non dire spasmodica, attenzione si ritorce contro il restante ensemblement che, nonostante l’inserimento molto positivo di Vernon Elliott, dimostra una mancanza dal punto di vista caratteriale del parco attoriale. Piace pensare che Joel Kinnaman abbia optato volutamente per la sua inespressività proprio per enfatizzare la difficoltà nel trovarsi a proprio agio in un corpo non suo ma, anche se così fosse e non si hanno certezze a riguardo, rimane comunque difficile da apprezzare un’interpretazione monoespressiva come la sua. Per non parlare dell’odio naturale che Kristin Ortega suscita ogni volta che apre bocca.
Tralasciando il lato recitativo, comunque abbastanza valido e tenuto in alto da James Purefoy, rimane vivida la difficoltà nel capire veramente i character o l’anima che è all’interno di essi. L’esempio della figlia di Laurens Bancroft è emblematico: utilizza il clone della madre come sleeve per fare sesso con Kovacs ma è poi veramente lei la donna che Bancroft si tiene accanto durante i giochi antigravitazionali oppure è veramente la moglie? Non è chiarissima come cosa e non è nemmeno ben chiaro se i protagonisti stessi siano a conoscenza del personaggio che interpretano o con cui interagiscono, il che rende ancora più difficile la comprensione e l’empatia da parte dello spettatore. E da qui ovviamente nascono i problemi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Fallen Angel 1×02 | ND milioni – ND rating |
In A Lonely Place 1×03 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.