“The killer DHF was downloaded into a Wedge sleeve, a model designed exclusively for me and my team. The stolen Protectorate asset of that magnitude makes it my jurisdiction. I am here until it’s recovered.”
In una serie come questa, diventa importante seguire il filo rosso di quello che non cambia, mentre le pile contenenti coscienza e personalità di un individuo passano da una custodia all’altra e le stesse sleeves possono essere replicate a piacimento, creando possibilità inedite e virtualmente infinite in cui perdersi.
Il primo elemento rimasto immutato, rispetto alla prima stagione, è l’evidente gioia del worldbuilding: nell’episodio precedente si è vista Danica Harlan, governatrice del Protettorato, arringare la folla organizzando un’imponente apparizione olografica, tale da rendere l’evento degno di una manifestazione della Madonna a Fatima. Tanto per far capire da quale parte stia il potere, perché la signora è anche erede unica del fondatore della ditta produttrice delle pile. In questo episodio si parla di incroci tra DNA umano e quello canino e di eventuali cambiamenti nella personalità dovuti alle diverse custodie umane cambiate da una stessa pila. Anche se il discorso non viene approfondito, gli spunti sono sempre suggestivi.
Non cambia, per fortuna, nemmeno l’intelligenza artificiale più simpatica di tutto il mondo seriale, ovvero Poe. Diventa quasi un punto di riferimento su cui si può contare, bug di sistema a parte.
Si mantiene poi l’usanza di coreografare bene, come un balletto, le scene di lotta. In questo caso, l’assassinio di Axley da parte del sicario.
Proprio gli omicidi fungono da biglietto di presentazione per il colonnello Carrera, gran cattivo (termine da intendersi in senso genuinamente fumettoso) della stagione. Ci vuole un villain di un certo livello per fare una buona storia, così da bilanciare degnamente l’eroe e lui potrebbe esserlo, se non eccederà in uscite altisonanti come quella sui lupi e sui cani (perché lui, ovviamente, si ritiene lupo capobranco maschio alfa). Bisogna dosare con sapienza spacconate e azioni concrete.
Rimane invece sullo sfondo, almeno per ora, il personaggio di Trepp, la cacciatrice di taglie interpretata da Simone Missick, destinata ad affiancare il protagonista nella ricerca di Quellcrist. Si spera in un miglioramento futuro.
Takeshi Kovacs, invece, ha cambiato pelle, perché non è più interpretato da Joel Kinnaman, ma da Anthony Mackie. Rispetto agli eventi della prima stagione, sono passati circa trent’anni e la sua sete di vendetta sembra essersi spenta, forse placata dalla resa dei conti con la sorella. Restano comunque invariate la scarsa simpatia ed espressività, perdonabilissime data la storia e la sua situazione, ma soprattutto il suo amore per Quellcrist Falconer, che porta al cliffhanger con cui si conclude la puntata. In generale, però, Mackie sta gestendo bene il suo passaggio dal Marvel Cinematic Universe a questa serie, dove è obbligato a rilevare il testimone da altri. Resta poi in circolazione Will Yun Lee, ovvero il Takeshi Kovacs con l’aspetto originale.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Phantom Lady 2×01 | ND milioni – ND rating |
Payment Deferred 2×02 | ND milioni – ND rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).