Laurel Lance è una delle donne telefilmiche più sfigate dell’intero palinsesto seriale. Questa dura lezione l’abbiamo imparata bene durante la prima stagione e stiamo continuando a sorbircela ancora adesso. Questa sfiga è nell’essenza del personaggio ed ebbe inizio il giorno che decise di innamorarsi e mettersi con Oliver, il giovane rampollo di casa Queen non certo noto per maturità e serietà. In seguito al tradimento peggiore che lui potesse farle, tradirla niente meno che con la sorella, decide di dare a Tommy l’opportunità di una relazione stabile.
Ebbene, dopo una serie di scelte sbagliate la vediamo invischiarsi con Sebastian Blood, per essere precisi è il volto che si cela dietro la “maschera teschio”, e se volete farvi una risata sappiate che paparino Quentin la incoraggia addirittura. Fortunatamente questa volta la donna rivela la sua intelligenza (troppe volte nascosta) e forse ora il suo personaggio avrà un ruolo attivo nella trama principale di questa seconda stagione. Laurel Lance è un personaggio noioso, troppo spesso siamo stati partecipi di petulanti scene paranoiche e piene di sensi di colpa, decisamente da sbadiglio, forse adesso si accende la speranza che da vittima lagnosa passi a essere una Laurel meno moscia e più attiva.
Percorrendo la puntata con Oliver, invece, abbiamo modo di capire ancora meglio l’evoluzione fatta dal personaggio dal “Pilot” ad oggi. In principio Oliver Queen aveva il piano di “salvare la città” che avrebbe dovuto portare a termine da solo ma, come in tutte le verità più dure da ammettere, Oliver ha capito che sarebbe stato difficile affrontare tutto e destreggiarsi fra la moltitudine di eventi da solo nella Arrow-Caverna. Così aggiunte le sue due spalle, Diggle e Felicity, ora Arrow non può più farne a meno poiché ognuno ha un ruolo ben preciso e funzionale al completamento delle sue “missioni notturne”. E missione compiuta per Berlanti, Guggenheim e Kreisberg per quanto riguarda la creazione ex novo di questi character.
Sofferente della mancanza di Felicity, Oliver ha a che fare con un altro pazzo: il bombarolo di Starling City. Nemico insignificante e fatto fuori senza troppa difficoltà ma che riesce comunque a creare scompiglio all’interno del trio, in particolare tra Oliver e Felicity, scatenando una lite con al centro della discussione il coma di Barry Allen e Central City. E’ palese che la tensione sessuale trai due stia salendo vertiginosamente, allo stesso modo le quotazioni su una loro liaison si abbassano puntata dopo puntata. Tuttavia la cosa non dispiace e appare un’evoluzione quasi naturale a cui si andrà incontro con piacere visto che non è un qualcosa creato ad hoc da un deus ex machina giusto per fare casino.
Intanto che esplodono bombe nel presente, nel passato isolano vediamo Slade sofferente per la morte di Shado, e al tempo stesso la sua mente sta vacillando tra lucidità e follia. Quello che vedremo prossimamente non si sa, però c’è una piccola possibilità che quello che in passato è accaduto a Slade accada prossimamente anche a Roy, e giusto su di lui dobbiamo fermarci un attimo. Riprendendo il discorso fatto poche righe sopra, le scene presenti in questo “Blast Radius” che lo coinvolgono sono talmente plastiche e costruite da risultare estemporanee. I vetri che si conficcano qualche centimetro dentro la pelle come se ci fosse caduto sopra? Irreale. Un palo delle luci di qualche centinaio di chili che cade giusto giusto sopra la suocera Moira e lui pronto ad immolarsi per la causa? Troppo costruito per risultare credibile. Questi sono due esempi di cose da “non fare” in uno show per non danneggiarne la credibilità e distruggere il ritmo che si è creato perchè entrambe trasudano una meccanicità che le altre scene non hanno e, oltre a risultare poco credibili, sono palesemente introdotte pesantemente per far evolvere la storia.
Insomma, dopo esserci abbuffati durante le festività, ormai dimenticate, si riprende con la solita routine, ed è così anche per lo staff di Arrow. Questa puntata di ripresa dopo la pausa invernale nel complesso funziona bene, anche se risulta leggermente più lenta dei precedenti episodi, poco male però perché nonostante il ritmo leggermente calante la carne che viene gettata al fuoco è abbondante e la trama è stata comunque portata avanti. Insomma una puntata piacevole, lenta ma non filler, scusate se è poco ma in ben dieci episodi non c’è stata nemmeno l’ombra di un episodio inutile.
PRO:
- Suggestiva e inquietante l’ambientazione del manicomio: scenario tipico di American Horror Story
- Diggle dice sempre la cosa giusta al momento giusto
- Quentin Lance e il suo sarcasmo in certe battute stile: ah perché hai degli amici? Seriamente? Io personalmente adoro le sue doti recitative nel dire certe cose perché sono sempre corredate da una splendida espressione del viso
- Roy sta subendo la trasformazione donatagli dal Mirakuru
- Laurel Lance sta forse cominciando ad essere realmente utile ai fini dello svolgimento della trama?
- Sebastian Blood: chi è in realtà? I risvolti che sta prendendo la storia di questo personaggio si fanno interessanti
- Il chiarimento tra Oliver e Felicity
- Arrow che per la seconda volta commette un errore di valutazione. La prima volta ha salvato Merlin Senior e la seconda Sebastian Blood
- Stanno accadendo delle cose strane al personaggio Roy ed è un peccato che non facciano vedere cosa pensa e come sta vivendo queste stranezze. Inoltre ci si aspetterebbe che Oliver temesse più sotto controllo il post-Mirakuru del ragazzo
- Le prestazioni drammatiche di Katie Cassidy continuano a non migliorare
Three Ghosts 2×09 | 3.02 milioni – 1.1 rating |
Blast Radius 2×10 | 2.52 milioni – 0.9 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.