
L’ideatrice e produttrice di Chambers è Leah Rachel (protagonista del film Buried Alive), con poca o quasi nulla esperienza nel campo delle serie tv e, purtroppo, questa carenza si vede e si percepisce. Il cast principale è formato da attori semi-sconosciuti, tranne per Tony Goldwyn (il “cattivo” di Ghost, The Divergent Series, ma anche Scandal) e l’asso nella manica rappresentato da Uma Thurman, la quale non ha bisogno di presentazioni. Purtroppo, nel pilot, il personaggio della Thurman viene solo abbozzato, anche se le doti recitative della musa di Tarantino riescono a risplendere lo stesso di luce propria. Capiamo subito che il personaggio interpretato dalla Thurman non è ciò che vuole far credere di essere e che la coppia perfetta dei Levefre nasconde ombre molto profonde.
Calare un big name del panorama hollywoodiano, però, non basta a far sì che un prodotto funzioni e Chambers fallisce miseramente nel suo tentativo di bucare lo schermo e posizionarsi tra le serie atte ad un binge watching compulsivo. La regia altalenante, una fotografia volutamente scura, il ritmo troppo strascicato, rendono la puntata difficile da seguire e sicuramente non memorabile. La storia, nonostante la semplicità della trama orizzontale, risulta troppo confusionaria e anche se i vari dettagli vengono solo accennati, lo spettatore fatica a stare dietro al filo del discorso, come se ancora non si capisse dove la storyline voglia andare a parare. Ripetiamo che si tratta, comunque, della prima puntata, quindi è normale che non venga messa troppa carne al fuoco, ma ci si aspettava almeno il minimo sindacale per solleticare la curiosità del pubblico.
Chambers, nonostante possa contare sul finanziamento del colosso dello streaming (tra l’altro, Uma Thurman viene annoverata tra i produttori), non possiede nulla che possa farla emergere dal mare delle serie tv e cavalcare l’onda del filone horror-paranormale che non sempre ripaga. L’idea di base poteva anche raggiungere la sufficienza stiracchiata, ma l’episodio viene mal gestito da molteplici punti di vista: i protagonisti non trasmettono empatia, risultando abbastanza piatti, tranne per la Nancy dell’ex Beatrix Kiddo; il minutaggio scorre lento, senza un vero e proprio climax, se non per la scena in cui la protagonista si sente male. La sensazione che rimane dopo aver visto “Into The Void” è che Chambers sia ancora nella sua fase embrionale, come una casa comprata al grezzo, che però non viene completata. L’idea e il potenziale ci sono, ma siamo ancora lontani anni luce dal confezionare un pilot con i fiocchi. La strada è ancora lunga, ma siamo sicuri che non valga la pena arrivare fino in cima.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La nostra ossessione per le nuove serie tv ci costringe a guardare qualsiasi pilot ci capiti a tiro, ma i risultati non sono sempre quelli che ci aspetteremmo. Dopo il trailer, non potevamo non guardare almeno la prima puntata del nuovo prodotto originale Netflix, anche perché un’occasione non si nega proprio a nessuno. Delusi dalla visione di “Into The Void” ci dirigiamo, con la coda tra le gambe e un po’ rammaricati, a depennare Chambers dal nostro calendario.
Into The Void 1×01 | ND milioni – ND rating |
Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.