Criminal: Germany 1×03 – ClaudiaTEMPO DI LETTURA 3 min

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Premessa importante: “Claudia” è un’ottima puntata ma lascia un po’ l’amaro in bocca per il potenziale non sfruttato riguardo i personaggi, e su questo ci soffermeremo nella prima parte della recensione.
È infatti il caso di dire ammettere che questa Criminal: Germany non ha una trama orizzontale. Non ce l’ha ma sembra comunque volerla avere, tentando di crearla in un modo alquanto sconclusionato che lascia intendere un certo background dei due personaggi principali, salvo poi farli comportare in maniera difficilmente spiegabile. L’esempio ovviamente è quello dei due interrogatori che hanno una relazione di amore-odio: entrambi reputano l’altro bravo nel proprio mestiere ma Schultz nutre un certo fastidio per la Keller che però sembra, come ammette più volte anche lei durante la puntata, provare una sorta di simpatia nei suoi confronti. L’abbraccio finale tra i due nasconde qualcosa in più di quanto non si voglia ammettere. Chiaramente tutto è molto vago e non spiegato ma c’è e rimane sullo sfondo un certo languorino che però non verrà mai saziato, con sommo dispiacere dello spettatore. Ma allora perché sforzarsi tanto per dare l’idea di un qualcosa di più che però non si ha intenzione di mostrare? Giusta domanda Signor Recensore, peccato sia senza risposta.
Anche “Claudia” quindi reitera quanto visto nelle due puntate precedenti, sfornando 40 minuti in cui il vero ed unico interesse risulta essere quello relativo alla trama verticale stavolta presentando il caso di una coppia di serial killer nota come “i killer dello Spreewald”, zona poco abitata ma ricca di laghi e foreste nel sud-est berlinese. L’interprete di Claudia (Nina Hoss) si rivela essere subito il vero valore aggiunto dell’episodio grazie ad una recitazione che lascia tutti profondamente soddisfatti anche durante la visione sottotitolata in tedesco. L’attrice riesce infatti a convogliare su di sè tutta l’attenzione e, anche tramite piccoli gesti (a volte ripresi dalla telecamera, altre volte non), tiene altissima l’attenzione. La sceneggiatura è praticamente perfetta per quanto riguarda l’interrogatorio, talmente ben scritta che ci si dimentica quasi di essere davanti ad un qualcosa di fittizio. Dietro le battute ed i cambi di ritmo ci sono chiaramente degli studi psicologici e diverso tempo speso per ricreare un interrogatorio credibile, il risultato però è ottimo e ripaga ampiamente lo sforzo. I diversi rapporti che Claudia ha o instaura con i due protagonisti sono complementari e per questo rivelano tutte le sue diverse sfaccettature, dapprima di killer spietata e successivamente di amante ed infine di madre. Senza un ottimo script tutto questo non sarebbe stato possibile, quindi onore agli autori.
Mettendo a confronto “Claudia” con “Jochen” e “Yilmaz”, questa puntata risplende di luce propria grazie ad una special guest con i cosiddetti, a delle interpretazioni molto passionali, alla regia sempre molto attenta e ad una storia che, grazie all’introduzione di una serial killer (che in realtà è poi solo complice), si erge sopra le altre due (ed alla luce di quanto visto “Yilmaz” perde ulteriormente valore) diventando facilmente il miglior episodio dei tre che si sono visti. Non è perfetto ma ha chiaramente molta qualità.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sceneggiatura tecnicamente perfetta
  • Nina Hoss immensa nella sua recitazione
  • Ottima chimica tra gli attori, come al solito
  • Trama verticale veramente interessante
  • Alla fine la trama orizzontale non è mai esistita

 

Criminal: Germany, pur nel suo peccato originale di voler una trama orizzontale salvo poi non abbozzarla nemmeno, si può dire una miniserie di successo (2 su 3 puntate sono veramente godibili) che ha alle spalle un minuziosissimo lavoro di scrittura ed uno studio dei character che difficilmente si può vedere in giro. “Claudia” è un esempio perfetto che paga appunto questo dazio, motivo principale per cui il Bless non può arrivare. Purtroppo.

 

Yilmaz 1×02 ND milioni – ND rating
Claudia 1×03 ND milioni – ND rating

 

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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