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Good Morning, Veronica 1×01 – Buongiorno, VeronicaTEMPO DI LETTURA 3 min

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Good Morning, Veronica è la nuova serie tv brasiliana di Netflix basata sull’omonimo romanzo del 2016 della criminologa Ilana Casoy e dello scrittore Raphael Montes. È proprio Montes il creatore della serie insieme alla Casoy, che per l’occasione prende lo pseudonimo di Andrea Killmore.
Da subito questo nuovo prodotto di casa Netflix si è dimostrato una piacevole sorpresa poiché, nonostante la durezza della lingua portoghese, la storia raccontata è così affascinante che il desiderio dello spettatore è decisamente quello di continuare con la visione fino all’ultimo episodio. Non è un tema facile: la violenza sulle donne, come anche i racconti sulle donne, è difficile da rendere senza scendere nel retorico o scontato o luogo comune. Qui il tema è raccontato con crudezza ma nello stesso tempo con empatia, segno che l’unione di due menti, una femminile e una maschile, ha dato i suoi frutti. La sensibilità degli autori li ha portati a tracciare un profilo della protagonista Veronica come di una donna al fianco delle donne: sin da subito infatti l’agente di polizia prende a cuore il caso di Marta Campos, suicida.
Il caso è complesso: la donna si è sparata un colpo alla testa nella centrale e qualcuno ha ripreso tutto. Il fatto è di dominio pubblico e niente può far passare la notizia in secondo piano. Le ultime parole di Marta risuonano nella testa di Veronica: “Non esiste un amore ideale”. La protagonista non può lasciare perdere. Con l’inizio delle indagini si apprendono dei dettagli importanti che non sfuggiranno alla protagonista che è dotata di un grande intuito da detective ma non sembra esserlo. Una menzione speciale va fatta per Tainà Müller, una credibile Veronica. L’attrice infatti riesce a ben catalizzare l’attenzione su di sé.
Ben presto viene fuori il tema dell’oppressione femminile, sin dai primi minuti. Sembra infatti che la serie sia dedicata principalmente a questo. La storia di Veronica, donna in cerca di riscatto lavorativo, si intreccia a quella di Janete, donna molto sola e sposata con Claudio, uomo molto sospetto. I personaggi sono ben scritti, mai scontati, infatti di Veronica viene mostrata subito in questo primo episodio la vita lavorativa e la vita privata. Circondata dai suoi bambini e da suo marito si percepisce una qualche reminiscenza che sembra rimandare ai ricordi di June prima del suo rapimento in The Handmaid’s Tale.
Nel complesso bisogna dare un’opportunità a Good Morning, Veronica per il tema trattato. Purtroppo, però, si notano dei difetti che rendono la visione dell’episodio poco piacevole: si tratta principalmente dello scollamento delle due storie di Veronica e Janete che si presume si intrecceranno in futuro ma non se ne ha alcuna certezza. Sembra infatti che gli autori qui siano incerti sul da farsi e che, nel dubbio, abbiano incollato l’una vicina all’altra le due sottotrame, come a suggerire una connessione che non può che sfuggire al pubblico ignaro dei fatti sicuramente ben raccontati nel libro da cui questa serie tv è tratta. Sembra inoltre che il tutto sia trattato troppo velocemente e lo spettatore non ha il tempo di realizzare cosa stia succedendo poiché nel giro di pochi minuti si hanno cambiamenti di scena e di situazioni repentini.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ottima interpretazione di Tainá Müller nei panni di Veronica Torres
  • Tema poco trattato nell’ambito seriale ma qui reso con grande sensibilità
  • Personaggi non scontati e ben scritti
  • “Intertestualità” e ricordo di The Handmaid’s Tale
  • Serie tv perfetta per il binge watching
  • Pilot confusionario
  • Eccessivo scollamento delle storyline di Veronica e Janete
  • Poco tempo per tanti argomenti da sviluppare

 

Nonostante un inizio un po’ confusionario comunque la strada tracciata da Good Morning, Veronica sembra molto promettente. Maggiore chiarezza nella rappresentazione e nella presentazione dei personaggi secondari renderebbe la visione più lineare. Si spera in uno sviluppo più congeniale nei prossimi episodi.

La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

1 Comment

  1. Beh, scusa, ma come si può dire che il portoghese del Brasile sia una lingua dura…? Quello di Portogallo sicuramente ma quello brasiliano è molto dolce e musicale…
    Infatti i portoghesi dicono che i brasiliani, quando parlano, hanno lo zucchero in bocca 😃.
    Io abito in Brasile da anni e faccio ancora fatica a capire come parlano i portoghesi…
    Guarderò di sicuro la serie.
    Grazie.

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