“In the land of taking and killing, Gaetano is king”
Questa frase, se tradotta in italiano e pronunciato con l’accento di Secondigliano, avrebbe sicuramente potuto far parte del repertorio di Gennaro “Genny” Savastano, il grande protagonista della serie tv Gomorra. In questo caso, invece, la frase è scritta in inglese ed è stata pronunciata con un incerto accento siciliano. L’attore, però, è sempre lo stesso: come era noto, infatti, Salvatore Esposito è una delle figure di spicco di questa quarta stagione di Fargo. L’attore napoletano, infatti, interpreta Gaetano Fadda, fratello minore di Josto e figlio del recentemente deceduto Donatello. Seppur con delle caratteristiche e delle sfumature diverse, il suo personaggio può ricordare Lorne Malvo, V. M. Varga e Mike Milligan, ossia i tre principali villain delle tre precedenti stagioni. Così come i suoi predecessori, infatti, Gaetano è istrionico, un po’ folle e, soprattutto, violento e spietato. Gaetano, dunque, sembra incarnare un idealtipo che è classico all’interno dello show creato da Noah Hawley. Sin dalle prime scene, è chiara la differenza tra lui e suo fratello Josto, facendo presumere un imminente nuovo cambio di leadership nella famiglia Fadda. Difatti, a fine puntata, l’immagine che mostra Gaetano seduto a capotavola, sotto lo sguardo incredulo del fratello maggiore, sembra certificare ufficialmente quello che lo spettatore ha capito sin da subito: c’è un nuovo sceriffo gangster in città.
D’altronde, la salita al potere di Gaetano è avvantaggiata anche da fattori esterni: Loy Cannon, infatti, vuole approfittare della morte di Donatello per smantellare, pezzo dopo pezzo, il regno criminale degli italiani. Anche nell’organizzazione criminale afroamericana è presente, tra l’altro, un personaggio che sembra incarnare pienamente lo spirito dello show e – prima ancora – del film dei fratelli Coen. Non si tratta, però, di Cannon, ma di Doctor Senator. Già il nome, volutamente assurdo, indica come Hawley voglia metterlo in evidenza. Il suo comportamento, poi, è sempre in bilico tra intelligenza e cultura sopra la media, e il classico comportamento criminale che ci si aspetterebbe dal luogotenente di un boss del crimine. Il mix tra inventore della carta di credito e criminale che assalta un mattatoio non può che affascinare, e la speranza è che lo show – nel corso delle puntate – riesca ad approfondire adeguatamente tutti i personaggi di entrambe le famiglie criminali (tra gli italiani, ad esempio, va segnalato Ebal Violante, interpretato da Francesco Acquaroli).
Per concludere la parte dedicata ai Fadda e alla Cannon Limited, un’ipotesi che fornirebbe un collegamento con le passate stagioni: il figlio più piccolo di Loy, Satchel, è sotto l’ala protettiva di Rabbi Milligan, con il quale divide la stanza. Come è noto dallo scorso episodio, Rabbi Milligan ha tradito la sua famiglia in favore dei Fadda. Satchel, ora, potrebbe trovarsi nella stessa situazione, soprattutto considerando che ha assolutamente accettato la decisione del padre. Considerando che la serie è ambientata nel 1950, il bambino è sicuramente nato negli anni ’40. Nel 1979 – l’anno in cui è ambientata la seconda stagione di Fargo – Satchel avrebbe dunque circa 35/40 anni. A memoria, lo spettatore ricorda un personaggio afroamericano, sui 35 anni, di cognome Milligan?
Mai Fidarsi Dei Parenti (E Dei Vicini Di Casa)
Nel corso delle stagioni, Fargo ha sempre riservato un’attenzione particolare alle persone innocenti che vengono incolpevolmente coinvolte nella spirale di morte e violenza che inevitabilmente si scatena ogni volta. In questa quarta stagione, tutti gli indirizzi sembrano indicare che la tempesta si abbatterà sulla famiglia Smutney. Del resto, le prime avvisaglie ci sono già state: la famiglia ha chiesto un prestito a Loy Cannon, il quale sta prevedibilmente applicando tassi da usuraio, e la sorella di Dibrell, dopo essere evasa, ha cercato rifugio nella casa, assieme a una compagna di fuga. Come se ciò non bastasse, la famiglia – e in particolare Ethelrida – deve fare attenzione alla vicina di casa, ossia l’infermiera Oraetta Mayflower. Lei, infatti, ha deciso di fare di Ethelrida il suo nuovo progetto speciale, e ciò non lascia certo presagire buoni auspici. Nella torta di mele, ad esempio, lo spettatore avrà notato la presenza di sciroppo di ipecac, il quale è noto soprattutto per il suo effetto emetico, vale a dire per la sua capacità di provocare vomito in chi lo assume, soprattutto se in quantità massicce. Non è ancora chiaro quale sia il piano di Oraetta, ma lei – con l’accento del Minnesota e la predilezione per l’omicidio e la follia – sarà la scheggia impazzita di questa stagione (anche in questo caso, si tratta di un grande classico).
Sul finire della recensione, un paio di considerazioni. La prima riguarda la scena conclusiva, con le forze dell’ordine pronte a fare irruzione nella casa degli Smutney. Il Marshall che guidava le operazioni, infatti, è interpretato da Timothy Olyphant (Deadwood, Justified, Santa Clarita Diet e molti altri ruoli di primo piano). Considerando l’importanza dell’attore, e anche le indiscrezioni riportate da siti specializzati al momento della sua entrata nel cast, è lecito presupporre che il Marshall Dick “Deafy” Wickware avrà un ruolo importante all’interno della narrazione.
La seconda considerazione, invece, è di carattere storico. Nella prima puntata, Ethelrida ha parlato molto delle discriminazioni subite dagli afroamericani, dagli ebrei, dagli italiani e dagli irlandesi. Tuttavia, un elemento non è stato ancora specificato: il matrimonio dei suoi genitori non solo era all’epoca accolto con forte ostilità, ma era anche illegale in molti Stati. Solo nel 1967, infatti, la Corte Suprema ha reso illegale qualunque legge che bandisse il cosiddetto interracial marriage (la sentenza, una delle più importanti della stagione dei diritti civili, si riferiva al caso Loving v. Virginia).
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Sono passati tre anni dalla terza stagione, ma Fargo è sempre lo stesso, cosciente dei suoi punti di forza e della sua unicità nel programma televisivo. Per l’ennesima volta, ci troviamo a ringraziare Noah Hawley.
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.