E dire che c’è mancato così poco per radere tutto al suolo. Come da tradizione, anche il season finale della tredicesima stagione ha regalato uno stato d’emergenza per i membri del Grey-Sloan Memorial. Protagonista della tragedia annuale, così come già anticipato nei minuti finali dello scorso episodio, il fuoco. L’incendio che si dipana nei corridoi dell’ospedale questa volta serve come causante dell’uscita di scena dell’ennesimo personaggio: Jerrika Hinton lascia Grey’s Anatomy per la saggissima decisione di continuare la sua carriera altrove (per la precisione nel nuovo drama di Alan Ball per HBO dal titolo Here, Now) e, di conseguenza, lo show saluta, dopo quattro stagioni, la specializzanda Stephanie Edwards. Un personaggio a tratti interessante, ad altri un po’ meno, ma che sicuramente ha pagato caro l’essere arrivata nella serie nel momento peggiore per la caratterizzazione dei personaggi. Trovatasi nel mezzo della crisi artistica che da qualche anno ha colpito gli autori, anche Stephanie non è propriamente riuscita ad entrare nella gang degli aficionados vittima, appunto, di questo recente ed inqualificabile modo di raccontare storie e presentare al pubblico i propri personaggi nel quale lo show è al momento immerso. In un universo nel quale il trasferimento non è contemplato, Stephanie dunque lascia l’ospedale come conseguenza del trauma vissuto.
Un evento, quello dell’incendio che, mantenendo fede alla tradizione della tragedia da season finale di Grey’s Anatomy, monopolizza l’intera puntata venendo meno allo sviluppo di qualsiasi altra storyline. Non che in questa stagione ci fossero state delle storyline da seguire. C’è però da dire che questo è un episodio anche con un secondo fine, ovvero preparare il campo per lo spin-off sui pompieri di Seattle appena annunciato durante gli Upfronts. Utile si ma non se ne sentiva il bisogno.
Fino all’ultimo infatti, la stagione si è dimostrata per come era apparsa sin dall’inizio: personaggi condannati a vagare per i corridoi senza sapere davvero dove andare o in che modo progredire, con storie buttate nella mischia e ritirate alla stessa velocità senza nessun senso logico. Cosi, dopo quasi mezza stagione alle prese con i bisticci tra la Bailey e Webber, sembra chiusa la storyline che vedeva al centro il rinnovamento del programma per gli specializzandi, liquidato con il licenziamento di Eliza (almeno per ora, dato che ormai c’è da tenere in conto anche la relazione della nuova dottoressa con Arizona).
Desaparecidos, ancora una volta, invece Alex. La sua totale assenza in quasi tutta la stagione appare incomprensibile ed ingiustificabile quasi al pari della patetica situazione in cui era stato catapultato nello scorso episodio: a che pro riprendere la trama del marito di Jo se poi questa viene affrontata sempre a singhiozzo pronta a ricadere ogni volta puntuale nel dimenticatoio? Il tutto considerando la continua mancanza della protagonista della vicenda: Camilla Luddington sarà pur assente giustificata per maternità ma ciò non toglie che tutta la situazione inerente lo sviluppo della storyline per Alex e Jo poteva e doveva essere gestita decisamente meglio.
Evitando di commentare l’ennesima cotta di Maggie, che questa volta si ritrova nel mezzo di April e Jackson (anche qui, dopo l’episodio a loro dedicato i due scompaiono senza affrontare quanto successo per ritrovarsi episodi dopo con un Avery interessato alla Pierce? Seriously?), l’unica altra situazione affrontata nel season finale risulta essere la sconclusionata ricomparsa di Megan Hunt.
Anche in questo caso, tuttavia, il no-sense si spreca risultando come una storia saltata fuori dal nulla e che, paradossalmente, non regala niente al personaggio più toccato dalla vicenda; a parte un riavvicinamento con Amelia infatti, poco suscita la disperazione di Owen per il ritrovamento della sorella a lungo dispersa, colpendo invece in maniera molto più forte guardandola dal punto di vista di Nathan. Senza mischiare sacro con profano, in un simile ma diverso déjà vu con il finale della prima stagione, il ritorno di Megan catapulta la storia tra Meredith e Riggs in un nuovo vortice di gioia e dolore pronto per essere interamente affrontato l’anno prossimo. Non sembra abbastanza? Dopo tredici stagioni è tutto quello che rimane.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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True Colors 13×23 | 6.90 milioni – 1.8 rating |
Ring Of Fire 13×24 | 7.92 milioni – 2.0 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.
Arriverà il giorno in cui parleremo al passato di questa serie, magari (di certo) non con i toni con cui ricordiamo Lost, Breaking Bad, Fringe o X-Files, ma di certo (magari) con ancora il ricordo di alcuni momenti belli passati insieme.
L'unica cosa certa che possiamo dire già ora è che questi momenti difficilmente saranno relativi a questa tredicesima stagione.
Il finale rende onore al resto della stagione nella sua bruttura e assurdità. Tutto quanto si chiude con un'unica grande certezza: Shonda non ha più assolutamente idea di cosa sia diventato questo show e cosa diventerà in futuro, in quanto dopo questa puntata sappiamo che ormai tutto potrà succedere, esattamente un minuto prima che lo stesso tutto sarà smentito.
Nella stessa serie dove una protagonista storica, nonchè una delle proprietarie della baracca, viene salutata con un biglietto aereo sulla porta di casa, succede che ad una specializzanda viene riservato un commiato quasi biblico, fra salti nel fuoco, paziente moribondo ma salvato, ustioni e saluto paterno di Webber.
Con la stessa naturalezza, Maggie "Bastacherespirino" Pierce si toglie definitivamente i panni di personaggio interessante arrivato per far dimenticare Cristina per trasformarsi in una Donna Martin qualsiasi: punta, parla (a raffica) e s'innamora. Da medical drama a teen drama a no-sense drama il passo è breve e Maggie lo esemplifica in pochi episodi.
Percorso inverso, ma solo in questa puntata invece lo compie la Bailey, a cui hanno riservato in una scena (quella dove disinnesca Elisa con la stessa velocità con cui l'aveva innescata) tutto il carisma e tutta l'importanza che nelle precedenti 23 puntate sembrava aver irrimediabilmente perso.
Penso che questo punto debba essere uno dei capisaldi su cui ricalibrare la serie.
Cosa che penso si debba fare con altre due cose, ovvero i due "vecchi" della serie: Alex e Meredith.
Meredith e Nathan danno vita alle uniche scene degne di nota. E lo fanno sfruttando un'arma che si credeva ormai scomparsa: la logica. I due si comportano in maniera così naturale, sia fra loro che in generale verso quanto gli sta accadendo, che fa rimpiangere il non aver riservato solo a loro questo finale.
Alex invece continua nella sua lenta scomparsa dallo show, ma speriamo che prima o poi se ne ricordino e ci ridiano un personaggio forte e fondamentale.
Previsioni fra il faceto e il terrore: il marito di Jo entrerà a lavorare al Grey-Sloam (timore che darebbe almeno un minimo senso alle scene della scorsa puntata); Megan…non è Megan (e il vero spin-off è la settima serie di Homeland con Brody resuscitato); Amelia che si ricorda finalmente di aver già raccontato tutto a Owen e finalmente torna a casa; gli specializzandi finalmente fanno carriera e 1) smettono di fare solo analisi 2) magari si trasferiscono in altra struttura 3) finalmente De Luca in camice blu trova qualcuna se lo fila.
Cose invece di cui non si sentirebbe la mancanza: questi Japril, Owen sempre più colonello Kurtz (ho trovato le scene del suo "straniamento" fin troppo forzate e artificiali, a differenza della scorsa settimana), Arizona che si ricorda di essere nel board e trattiene Elisa, Elisa che si ricorda di essere nel letto di Arizona e trattiene il board.
Ps: vi ho tormentato per tutta la primavera e non potevo mancare per il finale ;)!!
Alessandro, recensione perfetta dell'intera stagione la tua. Come se non bastassero le già abbastanza patetiche situazioni da teen drama, il passaggio a quello che hai definito no-sense drama è stato il colpo finale di questa stagione. Le storie non esistono più e i personaggi invece, o sono patetiche figure non richieste e senza niente da dire che gli autori si ostinano ad inserire ovunque (Maggie) o sono personaggi storici con ancora tanto da dire ma che gli autori rifiutano incomprensibilmente di sviluppare (Alex).
Quei discorsi nostalgici sulle serie passate per Grey's Anatomy già si possono fare, perché la vera serie è finita da tanto tempo…
Nonostante tutto, a settembre noi saremo ancora qui a recensirlo di nuovo, quindi ti aspettiamo per commentare insieme e scoprire quali previsioni si sono avverate 😉