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“Politics is not just only oratory, it’s show-business.”
La puntata si apre con il ritorno sulle scene, e nella White House, di Thomas Yates, lo scrittore-biografo che aveva creato non pochi problemi al clan degli Underwood. La scelta dello sceneggiatore John Mankiewicz non è casuale ma si inserisce nel tema principale di questo episodio che è la descrizione (sarebbe meglio dire “narrazione”) del potere.
Certamente Frank e Claire sanno quanto le apparenze contino non solo per quanto riguarda la politica e, proprio per questo motivo finora, in un mondo dominato dalle apparenze, loro sono sempre risultati essere le persone più credibili fra tutte per questo loro cinismo. Così, ora che si rendono conto di dover dare un’immagine il più possibile rassicurante di sé stessi, si devono servire di lui per conquistare l’elettore medio tramite un racconto che sia plausibile e dia speranza. Così come la scelta delle convention per eleggere i rappresentanti di lista, un sistema che si basa più sulla popolarità che non sull’effettiva bravura dei candidati Donald Trump docet. Perché, come giustamente affermato da Frank Underwood, “la politica non è solo oratoria, è show-business”, e chi meglio di lui è in grado di intrattenere il pubblico e dargli ciò che vuole?
Per questo motivo i due si buttano nell’impresa più uniti che mai ma, non per questo, più sicuri di quello che stanno facendo a causa delle numerose insidie con cui quotidianamente hanno a che fare.
Dopo la parentesi dell’attentato e della ripresa, fisica ma soprattutto emotiva, di Frank, torniamo ai fasti delle prime stagioni di House Of Cards, con il Presidente che siede saldo al fianco di Claire per fare fuori sistematicamente i suoi nemici, che si tratti di primarie, di elezioni o di cercare chi gli fa le scarpe all’interno del suo stesso partito. Come già anticipato nell’episodio precedente, infatti, siamo in piena campagna elettorale e lo sfidante, Will Conway, sembra particolarmente ostico per Frank, non fosse altro per il fatto che è dotato della stessa sete di potere e dello stesso cinismo, oltre che della stessa attenzione per i dettagli. I suoi comizi sono show spettacolari con sua moglie parecchio figa tra l’altro e al posto dei comunicati stampa ha gli articoli e i servizi fotografici sulle riviste per signore. Insomma ha tutte le carte in regola per fare le scarpe ad Underwood e soci o per comprare Mediaset. Un personaggio che è destinato a riservare sorprese, partito come uno dei tanti avversari minori di Frank, nelle scorse puntate, ma che, episodio dopo episodio, riserva numerose sorprese grazie all’uso sapiente e centellinato che gli sceneggiatori fanno di questo personaggio e anche all’interpretazione di Joel Kinnaman.
L’episodio dunque si preannuncia come un ritorno al classicismo per la serie di Beau Willimon, con Frank e Claire che devono sbrogliare situazioni problematiche dall’interno e dall’esterno e fare i conti con i loro numerosi scheletri nell’armadio. Tra gli altri, si riapre la storylines legata alle indagini sulla morte di Zoe Barnes, praticamente trascurata nella terza stagione e solo accennata finora, grazie alle indagini di Tom Hammerschmidt che regalano alla serie un’atmosfera da thriller fanta-politico che mancava da parecchio tempo.
Strategie politiche, intrighi di potere e atmosfera horror/thriller sono perciò gli ingredienti che riescono a riaccendere le passioni e gli animi per House Of Cards aprendo un nuovo capitolo nella storia e riportandoci ai fasti delle prime stagioni in un’operazione di recupero di temi e situazioni che non è mera nostalgia o ripetizione ma un ulteriore sviluppo della trama e una prova della capacità di Mankiewicz e degli altri sceneggiatori della serie di tenere col fiato sul collo per le sorti di Frank e Claire.
Non sappiamo cosa scriverà Thomas Yates, ma una cosa è certa: la parola THE END nel suo file è ancora ben lungi dall’essere scritta.
Non sappiamo cosa scriverà Thomas Yates, ma una cosa è certa: la parola THE END nel suo file è ancora ben lungi dall’essere scritta.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Puntata che apre un nuovo ciclo nella narrazione delle vicende di Frank e Claire. Ritroviamo personaggi che avevamo lasciato (Thomas Yates su tutti) e personaggi nuovi che promettono di riservare sorprese per i futuri episodi.
Chapter 46 4×07 | ND milioni – ND rating |
Chapter 47 4×08 | ND milioni – ND rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!