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Ciò che sta avvenendo in questa seconda stagione di Kidding, ormai quasi ai titoli di coda, è una continua trasformazione, non solo del personaggio di Jeff, ma anche dei quasi coprotagonisti che lo circondano. La continua evoluzione (o involuzione) che dalla 2×01 è proseguita incessantemente, trova una prima forma di stasi proprio in questo settimo episodio, per poi esplodere in un precipitare di eventi nel successivo.
“The Acceptance Speech” è un episodio di attesa e fuga, resa ancora più evidente dal luogo dove Jeff si va a rintanare, ossia un luogo in cui il tempo è volutamente fermo e in cui lui possa nuovamente sentirsi non solo indispensabile, ma fonte di conforto ed evasione.
La capacità di Kidding sta nel raccontare chi racconta di un mondo confortante e cristallizzato, ma al contempo mostrando i disagi e le insicurezze di chi ha a che fare con questo mondo. Dal divorzio di Deirdre, con conseguenze non indolori, al mini ictus del padre, la vita va avanti in maniera crudele, ricolma di insicurezze e di finali non scontati. Ne è un esempio anche la notizia buttata lì per caso di Jill che rifiuta – momentaneamente – la proposta di matrimonio di Peter.
Jeff dal canto suo, dopo una fuga che ha più il sapore di ritiro spirituale, prosegue la sua personale evoluzione, riuscendo a creare un distinguo importante tra chi è reale e chi no, tra chi è rimasto e chi no (la madre involontariamente gli fornisce una buonissima chiave di lettura). Ed è per questo che alla fine sceglie di andare a tenere il suo discorso. Ma Kidding è una serie beffarda e l’inquadratura finale, con tutti i posti riservati alla famiglia rimasti vuoti, è un colpo scenico magistrale per dimostrare che è impossibile dare verità assolute.
Dal ritmo radicalmente diverso “A Seat On The Rocket” che, ad un adrenalinico susseguirsi di eventi affianca un andamento temporale non lineare, quasi assecondando il bisogno di Will di andare indietro nel tempo. Gli eventi mostrati avvicendano i vari punti di vista, soddisfacendo interrogativi su piccole sequenze apparentemente senza senso (Deirdre che prende l’accetta, Sebastian che apre tutto indaffarato, fino alla misteriosa successione di barattoli di cetrioli trovati per strada).
L’elemento interessante della 2×08 è lo studio sul background dei personaggi in favore di una sospensione della progressione del protagonista. Jeff è tendenzialmente statico in questo episodio. Per una volta non è lui a mettere in moto una catena di eventi ma sono questi a travolgerlo (la chiusura di tutti i collegamenti in giro per il mondo). Al contempo, vi è un approfondimento interessante (e non è il primo in generale nella serie) sul personaggio di Deirdre, sull’origine dei personaggi da lei creati e in generale sulla sua vita lavorativa e familiare. Proprio l’andamento temporale non lineare favorisce l’inserimento di flashback, dentro i quali comunque vi è un’alternanza di punti di vista (quello della stessa Deirdre alternato con quello di Jeff al college).
C’è tempo anche per il solito momento dolce-amaro, con l’illusione vissuta da Seb. Situazione surreale, quasi comica a tratti ma che denota un peggioramento nella salute di Piccirillo senior. Impossibile non trovare divertente la situazione in generale ma, come già detto, assai evidente il crudele “avanti veloce” che gli autori hanno impostato.
La stagione si è incentrata molto sulle ripercussioni del lavoro di Jeff sull’opinione pubblica, per cui le conseguenze (a partire dalla morte del Pickles filippino) non sono di poco conto. La bomba incendiaria ne è una diretta conseguenza.
“The Acceptance Speech” è un episodio di attesa e fuga, resa ancora più evidente dal luogo dove Jeff si va a rintanare, ossia un luogo in cui il tempo è volutamente fermo e in cui lui possa nuovamente sentirsi non solo indispensabile, ma fonte di conforto ed evasione.
La capacità di Kidding sta nel raccontare chi racconta di un mondo confortante e cristallizzato, ma al contempo mostrando i disagi e le insicurezze di chi ha a che fare con questo mondo. Dal divorzio di Deirdre, con conseguenze non indolori, al mini ictus del padre, la vita va avanti in maniera crudele, ricolma di insicurezze e di finali non scontati. Ne è un esempio anche la notizia buttata lì per caso di Jill che rifiuta – momentaneamente – la proposta di matrimonio di Peter.
Jeff dal canto suo, dopo una fuga che ha più il sapore di ritiro spirituale, prosegue la sua personale evoluzione, riuscendo a creare un distinguo importante tra chi è reale e chi no, tra chi è rimasto e chi no (la madre involontariamente gli fornisce una buonissima chiave di lettura). Ed è per questo che alla fine sceglie di andare a tenere il suo discorso. Ma Kidding è una serie beffarda e l’inquadratura finale, con tutti i posti riservati alla famiglia rimasti vuoti, è un colpo scenico magistrale per dimostrare che è impossibile dare verità assolute.
Dal ritmo radicalmente diverso “A Seat On The Rocket” che, ad un adrenalinico susseguirsi di eventi affianca un andamento temporale non lineare, quasi assecondando il bisogno di Will di andare indietro nel tempo. Gli eventi mostrati avvicendano i vari punti di vista, soddisfacendo interrogativi su piccole sequenze apparentemente senza senso (Deirdre che prende l’accetta, Sebastian che apre tutto indaffarato, fino alla misteriosa successione di barattoli di cetrioli trovati per strada).
L’elemento interessante della 2×08 è lo studio sul background dei personaggi in favore di una sospensione della progressione del protagonista. Jeff è tendenzialmente statico in questo episodio. Per una volta non è lui a mettere in moto una catena di eventi ma sono questi a travolgerlo (la chiusura di tutti i collegamenti in giro per il mondo). Al contempo, vi è un approfondimento interessante (e non è il primo in generale nella serie) sul personaggio di Deirdre, sull’origine dei personaggi da lei creati e in generale sulla sua vita lavorativa e familiare. Proprio l’andamento temporale non lineare favorisce l’inserimento di flashback, dentro i quali comunque vi è un’alternanza di punti di vista (quello della stessa Deirdre alternato con quello di Jeff al college).
C’è tempo anche per il solito momento dolce-amaro, con l’illusione vissuta da Seb. Situazione surreale, quasi comica a tratti ma che denota un peggioramento nella salute di Piccirillo senior. Impossibile non trovare divertente la situazione in generale ma, come già detto, assai evidente il crudele “avanti veloce” che gli autori hanno impostato.
La stagione si è incentrata molto sulle ripercussioni del lavoro di Jeff sull’opinione pubblica, per cui le conseguenze (a partire dalla morte del Pickles filippino) non sono di poco conto. La bomba incendiaria ne è una diretta conseguenza.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Viene da chiedersi per quale motivo suddividere la stagione in coppie di episodi, facendola così durare la metà del tempo. Gli ascolti sembrano già dare una risposta che non prevede alternative in questo senso.
The Death Of Fil 2×06 | 0.09 milioni – 0.1 rating |
The Acceptance Speech 2×07 | 0.10 milioni – 0.1 rating |
A Seat On The Rocket 2×08 | 0.08 milioni – 0.1 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.