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Quando si arriva al penultimo episodio di una serie TV, appena la puntata inizia, il telespettatore è assalito da due paure: 1) Il cliffhanger su cui (probabilmente) si chiuderà l’episodio, sarà degno di anticipare un season finale e di invogliarmi a guardarlo? 2) Non è che questo potrebbe essere l’ultimo episodio decente di questa stagione? Perché se è così, potrei strapparmi i capelli e correre nudo per la piazza. Sul secondo quesito, purtroppo per voi e per noi, non abbiamo risposta alcuna con cui rassicurarvi, ma solo buone speranze e tanti incoraggiamenti alla produzione affinché faccia del suo meglio. Tuttavia, vada come vada, vi sconsigliamo vivamente di evitare di mettere in pratica la corsa nudista per la salvaguardia dei nostri occhi. In compenso, per rimediare all’impossibilità di rispondere alla seconda domanda, abbiamo positive risposte per la prima: ebbene sì, il cliffhanger con cui si conclude l’episodio è il classico colpo di scena conclusivo che fa saltare sulla sedia come una scimmia gridando tutta la sua esaltazione. E mica solo quello è fatto bene.
Partiamo appunto dal cliffhanger. Cosa sono tutte quelle lucette rosse che si accendono al buio? Una sola cosa, di cui (tra l’altro) si è parlato per tutto l’episodio: Deathloks che avviano il proprio programma di combattimento alla Terminator. Forse è solo un’ipotesi, però tutti gli indizi sembrano portare a quello, se poi contiamo che pure nelle scena dopo i titoli di coda Ian Quinn cerca di smerciare una manciata di Deathlok all’esercito degli Stati Uniti, la soluzione che quelle luci provengano da loro si concretizza a quella più logica. Avranno pensato che Mike Peterson, come Deathlok, funzioni così bene che forse era il caso di metterlo in serie. Se così fosse, non sarebbe nemmeno la prima volta che accade, dato che nei fumetti non dico che succede continuamente, ma poco ci manca (nella sezione delle curiosità, fra l’altro, vi è riportato un esempio). Poco ma sicuro, questo colpo di scena di fine episodio mette l’insana voglia di assistere alla puntata finale e l’hype alle stelle, se poi gli avversari del Team Coulson sono proprio un manipolo di Deathlok (o quanto meno, superumani potenziati), come dicono gli Americani: “This is gonna be one hell of a ride“. Un’altra cavalcata infernale è stato il travagliato e lunghissimo flashback di formazione di Grant Ward, che non solo viene narrato in tandem con gli eventi presenti, ma funge in tutto e per tutto come un “Agent Ward: Origins”.
Attraverso i retroscena che l’hanno portato a diventare un abilissimo agente sotto la rude guida di John Garrett, il personaggio interpretato da Brett Dalton viene umanizzato fino all’estremo e presentato come una persona buona, ma plagiata con calma e nel tempo per diventare la spietata figura che abbiamo imparato a conoscere; il fatto che del buono ci sia in lui (e che non se ne sia mai andato) lo dimostrano le scene in cui si rifiuta di uccidere Fitz/Simmons e il cane Buddy. Scene, fra l’altro, cariche di dramma ed emotività dalla resa oserei dire magistrale. E allora? In cosa credere? Ward è buono o è cattivo? Entrambe le cose, è solo che per un senso di gratitudine ha dato ascolto al diavoletto che era in lui, diavoletto stuzzicato da John Garrett per la sua vendetta personale. Fiducia ripagata, quindi, anche per il povero Fitz, che ha continuato incessabilmente a credere nel suo amico anche quando i suoi compagni di squadra non la pensavano così; in questo episodio, più degli altri (avendo l’occasione del faccia a faccia) Fitz si comporta come il miglior amico da manuale, rifiutando fino all’ultimo l’evidenza, cercando nella persona che ha di fronte qualche traccia dell’amico a cui voleva bene, miracolosamente riuscendoci. A tratti, riesce anche a fare tenerezza, però continuando su questa strada il personaggio potrebbe diventare fin troppo debole e fastidioso; a sto giro se la sono giocata bene, e in questo risvolto un personaggio che credesse a prescindere nella bontà delle persone ci voleva, ma speriamo che non rimanga ancorato a questa caratterizzazione per sempre.
Attraverso i retroscena che l’hanno portato a diventare un abilissimo agente sotto la rude guida di John Garrett, il personaggio interpretato da Brett Dalton viene umanizzato fino all’estremo e presentato come una persona buona, ma plagiata con calma e nel tempo per diventare la spietata figura che abbiamo imparato a conoscere; il fatto che del buono ci sia in lui (e che non se ne sia mai andato) lo dimostrano le scene in cui si rifiuta di uccidere Fitz/Simmons e il cane Buddy. Scene, fra l’altro, cariche di dramma ed emotività dalla resa oserei dire magistrale. E allora? In cosa credere? Ward è buono o è cattivo? Entrambe le cose, è solo che per un senso di gratitudine ha dato ascolto al diavoletto che era in lui, diavoletto stuzzicato da John Garrett per la sua vendetta personale. Fiducia ripagata, quindi, anche per il povero Fitz, che ha continuato incessabilmente a credere nel suo amico anche quando i suoi compagni di squadra non la pensavano così; in questo episodio, più degli altri (avendo l’occasione del faccia a faccia) Fitz si comporta come il miglior amico da manuale, rifiutando fino all’ultimo l’evidenza, cercando nella persona che ha di fronte qualche traccia dell’amico a cui voleva bene, miracolosamente riuscendoci. A tratti, riesce anche a fare tenerezza, però continuando su questa strada il personaggio potrebbe diventare fin troppo debole e fastidioso; a sto giro se la sono giocata bene, e in questo risvolto un personaggio che credesse a prescindere nella bontà delle persone ci voleva, ma speriamo che non rimanga ancorato a questa caratterizzazione per sempre.
E, a proposito di rimanere ancorati a qualcosa, forse complice il fatto che Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. sta disperatamente cercando di farsi dare il nullaosta per la seconda stagione, la produzione si sta lasciando scappare certi segreti e rendendo noti certi retroscena che il pubblico non si aspettava. Primo fra tutti, il vero motivo di questo takeover ostile contro l’organizzazione di Nick Fury: la vendetta. Di sicuro qualcuno c’è rimasto male nel scoprire che il vero motivo dietro la distruzione dello S.H.I.E.L.D. sia la vendetta personale di John Garrett, abbandonato al suo destino dall’organizzazione stessa; la vera domanda però è: perchè ci si può rimanere così male nello scoprire questa verità? Perchè è stata un’operazione così grande che, dal punto di vista narrativo, ha coinvolto anche un film e un pezzo da novanta come Capitan America; per il disturbo (come minimo) il pubblico si aspettava chissà quale arcana spiegazione…e invece? Delusione? Solo all’inizio, ragionandoci poi, la spiegazione si fa accettare piuttosto in fretta e (ragionando anche su eventi passati) si presenta come plausibile e logica. Non è scusabile, però, l’unico difettuccio della puntata: il passato di Skye. Quello di Ward sembra essere, finora, l’unico pensato con una certa coerenza e raccontato seguendo idee ben precise che hanno portato ad uno sbocco mirato, quello dell’hacktivista dal bel faccino, come quello di Coulson, sembra presentarsi esattamente nello stesso modo in cui si è presentato il colpo di scena finale di “Nothing Personal“: un risvolto buttato lì solo per mettere altra carne sul fuoco, nel tentativo di costruire chissà quale ancestrale segreto e bla bla bla, solite menate, soliti “misteri su misteri” alla Lost che confondono pure chi i misteri li solleva. Anche qui, il discorso è sempre quello: si è arrivati ad un punto di svolta, o la va o la spacca, o accantonate questa storyline e la sviluppate meglio nella seconda stagione (se la riconfermeranno) con più idee, o date il tutto e per tutto nel plot contro l’HYDRA facendo più bella figura. Nonostante ciò, questo difetto si fa presto dimenticare perchè (se escludiamo il cliffhanger finale) la puntata è fatta così bene che si fa perdonare questo passo falso. E poi, cheddiamine, il colpo di scena finale gasa fin troppo.
L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
Lo specchietto con le nostre solite citazioni all’interno dell’episodio. Shall we start?
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Come “T.A.H.I.T.I.“, “Yes Men“, “End Of The Beginning“, “Turn, Turn, Turn“, “Providence“, “The Only Light In The Darkness” e “Nothing Personal” quest’episodio fa parte di una saga in sette parti intitolata: “Uprising”. E’ il primo e, finora, unico arco narrativo della serie che ha visto il Team Coulson scontrarsi contro il Chiaroveggente.
- “Ragtag” è stato pubblicizzato dalla Marvel Comics con una immagine promozionale realizzata dalla disegnatrice Emma Rios. Cliccate qui per visualizzarla.
- Quando Triplett riesuma i gadget del nonno, tra gli oggetti c’è una pistola ipnotizzatrice a forma di asciugacapelli. Quel congegno ricorda molto le armi usate da un bizzarro nemico dell’Uomo Ragno conosciuto come Hypno Hustler, un villain degli anni ’70 vestito come Disco Stu dei Simpson che ipnotizzava le persone suonando con la sua chitarra attrezzata con una tecnologia ipnotizzante. Coincidenza delle coincidenze, Triplett e Hypon Hustler condividono pure il nome di battesimo: Antoine.
- Le sigarette con cui Fitz incendia le tende dell’appartamento si chiamano “Victory Cigarettes” e sono una marca realmente esistente e che, tutt’oggi, continua ad essere prodotta.
- Quando Coulson e May entrano nell’archivio della Cybertek e accedono al file cartaceo su Deathlok, i due notano che il progetto venne inaugurato nel 1990. Non è una data a caso. Il personaggio debuttò nell’Universo Marvel nel 1974, ma ottenne una testata personale solo nel 1990; in ogni caso, per saperne di più sugli originali Deathlok, si consiglia di consultare lo specchietto Facce da Fumetto della recensione di T.R.A.C.K.S.
- Sempre nell’archivio della Cybertek, Coulson trova il fascicolo riguardante una certa “Brand Corporation”. E’ solo un’ipotesi, ma potrebbe essere un riferimento all’Agente Abigail Brand, capo dell’organizzazione S.W.O.R.D., una sorta di S.H.I.E.L.D. dello spazio, per intenderci.
- Viene rivelato che John Garrett è stato il primo prototipo di Deathlok. La cosa non è molto attinente al fumetto, ma funziona come colpo di scena. Per consultare le vere origini di Garrett, leggete lo specchietto Facce da Fumetto della recensione di T.A.H.I.T.I.
- Quando Ian Quinn fa un meeting con i due esponenti dell’esercito Statunitense, egli cerca di raggiungere un accordo al fine di vendergli un plotone di soldati Deathlok; questo risvolto narrativo è simile a quello visto sui numeri dall’ #1 al #6 della serie di Pantera Nera targata 2005. In una particolare scena della storia, il governo USA cerca segretamente di attaccare Wakanda (la nazione di cui Pantera Nera è sovrano) usando una squadra composta interamente da Deathlok, che in origine erano Marines deceduti in azione e che l’esercito ha riesumato con questa tecnologia. Quando rompete qualcosa, vi hanno mai detto che fate prima a ricomprarlo che a riparlarlo? Ecco, quelli dell’esercito hanno fatto un pò il contrario: siccome per loro questi soldati hanno rappresentato un costo altamente oneroso, i capoccia decisero di riutilizzarli poiché (a livello di costi) avrebbero speso meno ed avrebbero evitando così di spendere inutilmente altri soldi nella formazione di nuove reclute (col rischio poi di perdere anche quelle). Il piano di Ian Quinn non è esplicitamente spiegato, ma la scena sembra dirigersi verso questo presupposto.
- La frase di Fitz: “I wont stop until all of Hydra is either dead or behind bars” è bene o male uguale alla battuta che dice Capitan America in Captain America: The First Avengers.
PRO:
- Il Cliffhanger finale
- Le Origini di Ward
- Fitz
- La Vendetta di Garrett
CONTRO:
- Il Passato di Skye: Basta cazzeggiare, diteci da dove arriva e basta
Altro grande, compatto e solido episodio. In “Ragtag” molti segreti sono venuti a galla e, attraverso una puntata che può essere descritta solo con il termine “di pregevole fattura”, ci si prepara al ventiduesimo e ultimo episodio della prima stagione (che vedrà, tra l’altro, ospite speciale Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury). Pur con un dimenticabilissimo difetto, “Ragtag” riesce nell’intento di preparare l’hype dello spettatore per il season finale attraverso stuzzicanti risvolti con protagonisti personaggi sempre più tridimensionali in situazioni da mozzare il fiato. Ora non possiamo far altro che fare la cosa più difficile per un telefilm addicted: aspettare settimana prossima e goderci il finale.
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Come sempre, recensioni molto calzanti.
Non mi trovo d'accordo con la questione della "vendetta di Garrett": non ricordo da nessuna parte in cui venga detto che l'Hydra sia stata fondata da Garrett – anzi. Nel film è chiaro che ha infiltrato lo SHIELD sin dalla sua fondazione. Il Chiaroveggente è solo il capo di una cellula molto importante, ma l'Hydra non ruota intorno a lui.
P.S. I link alle recensioni precedenti non funzionano – perlomeno a me!
Anche io non ho inteso la questione della vendetta di Garrett come movente per tutto il pasticcio dell'Hydra. Come ha detto Michele, Garrett è a capo di un gruppo, con una serie di sue missioni tra cui lo sviluppo del progetto centipiede per cui ha degli interessi molto personali. Ma da nessuna parte si parla del suo legame con Pierce, gli helicarrier, il soldato d'inverno e tutto ciò che è avvenuto in Capitan America 2.
E per essere membri dell'Hydra sia lui che Ward mi sembrano abbastanza autonomi, più interessati a inseguire i propri scopi che l'ideale supremo.
Poi magari mi sono persa qualche rivelazione, seguire con i sottotitoli non è sempre ottimale.
Un'altra cosa con cui non sono d'accordo, ma questa volta per puro gusto personale, è la faccenda delle origini di Skye: la questione dei genitori mostri è intrigante, sembrerebbe una spinta verso la non umanità della ragazza (inumanità, forse?), ma soprattutto è un'informazione che è nelle mani di Raina!
E, in realtà, finché le puntate hanno così tante altre cose da dare non mi dispiace scoprire i misteri un pezzettino per volta.
Quindi toglierei anche quell'unico difetto che hai messo e quoterei invece tutto il resto, se solo avessero ingranato così prima adesso non avremmo l'ansia da rinnovo!
Marla
Neanche se le apri aprendole in un'altra scheda?
Ciao Michele! Innanzitutto, grazie per aver letto la recensione e il commento 🙂 rispondendo a quello, forse non sono riuscito a metterlo in maniera molto chiara, ma non era così che intendevo metterla.
Siamo tutti d'accordo nel dire che la situazione prende forma nei due tie-in legati a Captain America: The Winter Solider e di sicuro Garrett prende la palla al balzo e lo sceglie come momento giusto per vendicarsi…ma, attenzione! Non ho mai detto che Hydra è stata fondata da lui. Certo, ho detto che il vero motivo dietro la distruzione dello SHIELD è la sua vendetta personale, ma non equivale a dire che ha fondato lui l'organizzazione.
Alla fine, il vero motivo di tutto questo accanimento è puro odio verso l'organizzazione, su questo non si può transigere; però riconosco che potevo metterla meglio, mi spiace di non essermi fatto capire! Spero che ora sia tutto risolto 😉
Ciao Marla! Innanzitutto, grazie per la lettura della recensione e il commento. Per quanto riguarda il primo punto del tuo commento, su cui concordavi con Michele…beh, ti riconduco alla mia risposta soprastante nella speranza di aver sollevato ogni dubbio 😉
Per Skye: Lo sarebbe anche stato, se non fosse che è a conti fatti una mossa buttata lì per stuzzicare gli interessi dello spettatore. In generale sono d'accordo con te, che è bello scoprire le cose a pezzetti…ma con un certo criterio e sfruttando la giusta tempistica. In un'altro momento poteva starci questa rivelazione, ora è quanto meno fuori posto. Poi oh, se in futuro sapranno sfruttarla come si deve, sono il primo a ritrattare 😉
Mi sento di unirmi a te nell'ultima parte del commento. Non so se hai letto altre nostre recensioni, ma mi sono già lamentato a tempo debito di certe puntare che oserei definire oscene. Concordo assolutamente, se si fossero mossi prima! Però c'è anche da dire che nemmeno loro si aspettavano un rinnovo a stagione completa e si son trovati con le braghe calate. Si sono un pò fatti perdonare tutto sommato 🙂
Be, sul fatto che Garrett non ha fondato l'Hydra siamo tutti d'accordo, ma non direi nemmeno che la sua sete di vendetta ha fatto nascere tutto il piano contro lo S.H.I.E.L.D. . Garrett è più una pedina, voleva vendicarsi e in Pierce&Co ha trovato qualcuno in grado di aiutarlo. Il vero movente emotivo di tutto quel che è successo non è insomma la vendetta, ma la sete di conquista del Teschio Rosso, è quella che ancora motiva l'Hydra a fare quel che fa!
Hum. Non sono d'accordo in molti punti del tuo commento. Il motivo di Garrett è sempre e comunque la vendetta. Che sia poi una pedina la vedo dura, ha fatto un pò il leccaculo e le moine per farsi dare il supporto che gli serviva, per il resto abbiamo visto che ha agito di testa sua.