Marvel’s Iron Fist 1×04 – Eight Diagram Dragon PalmTEMPO DI LETTURA 10 min

/
0
(0)

Una puntata come “Eight Diagram Dragon Palm” è il miglior modo per rivitalizzare una trama che si è presa il suo tempo per esprimersi. L’episodio, pur essendo lontano dalla tipologia che fa entrare la serie nel vivo, ha sicuramente il pregio di ringalluzzire l’attenzione dello spettatore che, tra la visione del pilota e questa 1×04, ha potuto assopirsi.
Partendo dal fondo, Marvel’s Iron Fist regala finalmente una lunga sequenza action a colpi di kung-fu; ci mancava solo la sobria canzone “Kung-Fu Fighting” come colonna sonora ed era subito estasi. Sequenze del genere erano implicitamente attese da chiunque avesse un minimo di interesse nella serie. Tutto merito/colpa del protagonista che si presenta fin da subito come combattente esperto. Già a livello di subconscio, quindi, ci si aspettava grandi cose dai combattimenti, non solo perché finora i tre serial Marvel/Netflix hanno mostrato grande cura nelle coreografie delle schermaglie a mani nude (i piani sequenza di Daredevil sono ancora un ricordo vivido), ma sopratutto perché la padronanza di questo stile di combattimento è una delle cose che rendono speciale il personaggio.
Dopo quanto visto, nessuno può dire di essere rimasto deluso dalla lotta tra Danny ed il piccolo contingente della Triade. Anche se, a proposito di delusione, qualcuno potrebbe recriminare la sporadicità di questi combattimenti. Senza tirare in ballo discorsi di stunt e budget, a livello di caratterizzazione e narrazione, la scelta di dosare i combatti è dovuta non solo ad un probabile climax crescente e che vedrà sicuramente raddoppiate le lotte negli episodi finali, ma soprattutto per la delineazione del protagonista. Iron Fist non è solo kung-fu; è la sua arma principale, ciò che lo rende speciale, ma non è l’unica cosa. Forse anche mettere troppe lotte avrebbe fatto crescere nello spettatore le idee sbagliate sul personaggio, considerando anche il fatto che Rand venne creato in un periodo in cui i film di kung-fu andavano di moda. In lui c’è anche tanta filosofia e le botte, come visto finora, arrivano solo quando le parole non sortiscono il loro effetto.
In più va anche detto che il personaggio non si è scelto il generico stile di combattimento “arte marziale” o lo sfigatissimo karate. Si è scelto uno stile preciso: il kung-fu, stile millenario e fatto di diverse e precise sfumature che hanno tutte bisogno di profondo studio. Quindi va anche considerata la difficoltà di realizzare le lotte in termini di stile e posizioni, al fine di catturare meglio la padronanza di Danny. Non a caso, l’episodio ha un nome ben preciso (nell’Angolo del Nerd è spiegato tutto).
A fare da contorno a tutto ciò, la serie rilascia nuovamente (e stavolta in dosi massicce) altri elementi provenienti dal fumetto, confermando quanto detto in precedenza. Il Danny Rand che si vede è un Iron Fist già fatto e finito: magari lontano dalla sua versione supereroistica ma, in termini di Arma Immortale proveniente da una città mistica, il personaggio ha già concluso il suo percorso; lo spettatore lo vede semplicemente con gli occhi dei comprimari di Marvel’s Iron Fist. Ciò lo si capisce dalla breve descrizione di K’un-Lun e dalla sua rivalità con La Mano; rivalità inesistente nel fumetto e frutto di una rivisitazione pesante, ma azzeccatissima, e funzionale alla serie. La Mano prende il suo nome da un monologo del suo fondatore Kagenobu Yoshioka che recitava:

La mano ha cinque dita, ognuna delle quali può esistere indipendentemente dalle altre. Non diversamente dalle cinque isole del Giappone. Tuttavia, quando le cinque dita della mano si uniscono per un solo scopo unificato, la mano diviene un oggetto di potere incrollabile!

Appunto perché “oggetto di potere incrollabile”, nel sottobosco televisivo Marvel/Netflix, gli avversari più consoni sono proprio gli Iron Fists perché una mano può veramente essere rotta da un pugno ben assestato. A maggior ragione se questo pugno è d’acciaio.
Una volta fatta questa cornice, l’episodio viene trapassato da tre linee rette su cui Marvel’s Iron Fist sembra puntare moltissimo. La prima e la seconda, che vanno di pari passo, sono la caratterizzazione dei personaggi e le relazioni che questi instaurano tra di loro; usando degli esempi: Colleen Wing per la prima, relazione Danny/Joy per la seconda.
In pochissimi episodi, Colleen Wing ha subito una trasformazione veloce, eppure ben dosata, che l’ha resa subito un character completo e pieno di sfumature. Prima rigido samurai ligio al codice del Bushido, al fine di mantenere i suoi “interessi terreni”, poi la Figlia del Drago decide di sporcarsi le mani con combattimenti sudici e disonorevoli e questo la trasforma in un’ipocrita ma, contemporaneamente, anche in un personaggio umano. Per Danny/Joy, invece, è interessante veder caratterizzata la loro relazione con quell’aura di innocenza perduta, oltre che con quel senso di amicizia e cameratismo tipico dei bambini. Per qualcuno potrebbe sembrare una relazione troppo infantile per due adulti ma è così che deve essere. Del resto sono passati 15 anni in cui Danny era stato creduto morto.
La terza e ultima linea è rappresentata dai villain che si presentano sotto forma di scatole cinesi. Rispetto alle altre serie Marvel/Netflix, gli antagonisti di Marvel’s Iron Fist sono inseriti “su più livelli”. Viene valorizzata una caratterizzazione usatissima in Game Of Thrones, dove i personaggi non sono né buoni né cattivi ma assumono questo ruolo a seconda del punto di vista degli altri comprimari; un personaggio può essere buono per qualcuno, ma cattivo per un altro. Lo stesso accade qui e Harold Meachum è l’esempio perfetto: visto come un cattivo da figlio Ward (che lo tiene al guinzaglio come un cane) ma come buono da Danny. Stessa cosa vale per Ward, visto da cattivo da Danny, ma da buono come Joy, in quanto suo fratello. Un’impostazione azzardata ma che, si spera, ripagherà in futuro con l’arrivo in pompa magna di Madame Gao.

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi a raccattare tutte le curiosità, e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action di Pugno D’Acciaio? Maccerto che no! Doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, di seguito, come fatto per Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.Marvel’s Agent Carter e Marvel’s Daredevil eccovi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia sulla puntata.

  1. Cominciamo col fare un po’ di chiarezza riguardo le Sette Città, la Mano e la relazione che c’è fra di essi. Nell’Universo Marvel Cartaceo, esistono sette città mistiche conosciute come Sette Città Capitali del Paradiso. Ognuna di queste città possiede un suo personale guerriero che viene addestrato seguendo un preciso stile di kung-fu e che si prodiga poi per la difesa di un particolare aspetto della società mondiale; per esempio, l’Iron Fist è stato principalmente creato per offrire supporto alle nazioni in guerra, dando la possibilità di ribaltare le sorti di un conflitto verso la causa più giusta. Le Sette Città e i suoi campioni (conosciuti come Armi Immortali) sono:
    – K’un-Lun: patria di Iron Fist;
    – K’un-Zi: patria del Crane Champion (conosciuto anche come Steel Phoenix);
    – Tiger Island: patria della Tiger’s Beautiful Daughter;
    – Peng Lai: patria di Fat Cobra;
    – Kingdom Of Spiders: patria della Bridie Of Nine Spiders;
    – Z’Gambo: patria del Prince Of Ophans;
    – Under City: patria di Dog Brother #1;
  2. Tra queste Sette Città, K’un-Zi è sempre stata vista come la città “malvagia”, poiché per l’addestramento del suo campione ha sempre utilizzato della magia nera molto oscura e potente. La sovrana di questa città è Madre Gru. Il serial ha unito degli elementi di K’un-Lun e K’un-Zi per creare un villain televisivamente appetibile per La Mano, dato che nei fumetti, gli avversari per eccellenza della setta di ninja sono i Casti. I Casti, però, non sono mai riusciti a superare (anche a livello di appeal) il carisma e la forza bellica della Mano, quindi il serial ha ritenuto opportuno mettere l’ordine degli Iron Fist come suoi nemici agguerriti perché più in grado, rispetto ai Casti, di opporre un’equa resistenza.
  3. Colleen Wing, in questo episodio, indossa un completo bianco. Nei fumetti è sempre vestita con una tuta di quel colore.
  4. Viene finalmente mostrato uno degli elementi più particolari e riconoscibili di Iron Fist: il tatuaggio del dragone sul suo petto. Arrivati a questo punto, è il caso di parlare un po’ dell’addestramento di chi vuole/è destinato a diventare un Iron Fist.
    – Alla preparazione viene accettato più o meno chiunque. Si organizzano delle lezione formate da grandi classi dove, come spiegato da Danny nell’episodio, si preparano gli aspiranti Iron Fist in ogni aspetto della loro formazione. Gli aspiranti possono mollare le lezioni oppure essere espulsi se Lei-Kung il Tonante non ritiene che abbiano la stoffa per farcela;
    – È importante dire che, durante la fase “accademica” dell’addestramento, gli studenti vivono assieme, compiendo anche i lavori casalinghi come lavarsi i vestiti, riordinare l’appartamento, prepararsi da mangiare ecc., sviluppando anche un senso di cameratismo e amicizia;
    – Concluso il corso, con i rimanenti aspiranti che hanno appreso le basi e le tecniche medio/avanzate del kung-fu, partecipano poi ad un torneo ad eliminazione diretta dove quest’ultimi si sfidano senza esclusione di colpi. Il torneo è l’evento più atteso da K’un-Lun e viene trattato dagli abitanti come la principale festività della città;
    – Il vincitore del torneo ottiene il sacro diritto di affrontare Shou-Lao, il drago immortale (che rinasce come la fenice) che risiede in una grotta di K’un-Lun. L’aspirante deve prima sconfiggere il drago, poi ucciderlo trapassandogli il cuore con le sue mani. Nel momento in cui l’aspirante ne trafigge il cuore, questi viene investito del chi che gli permette di evocare il pugno d’acciaio;
    – Sconfitto Shou-Lao, l’aspirante diventa ufficialmente Iron Fist.
  5. Vengono citati Daredevil, Karen Page e Yu-Ti: quest’ultimo è l’imperatore e governante di K’un-Lun. Comparso per la prima volta su Marvel Premiere #15 del 1974, il titolo di Yu-Ti viene assegnato per ereditarietà ai sovrani della mistica città di K’un-Lun, contraddistinti dall’indossare sempre una lunga tunica con cappuccio color giada che nasconde completamente i loro lineamenti; per questo, infatti, viene soprannominato l’Imperatore di Giada.
  6. Gli adesivi che Danny attaccava sotto la scrivania del padre sono dei mostri presenti nel Marvel Universe Cartaceo conosciuti dai lettori come “Kirby’s Monsters”. Creati dal leggendario fumettista Jack Kirby, sono dei personaggi nati nel periodo antecedente al 1962, prima che la Marvel creasse i Fantastici Quattro e decidesse di investire sul genere supereroistico; capito che la strada del successo era quella, vennero poi reintrodotti nella continuità, allargando così il parco di creature bizzarre. Di recente sono stati omaggiati dalla Marvel con il crossover Monsters Unleashed, in occasione del centenario della nascita di Jack Kirby. Nell’episodio si possono vedere i seguenti mostri: Fing Fang Foom, Mangog, Lo-Karr, Orrgo, Chthon, Daveroth, Googam e Zzutak.
  7. Il titolo dell’episodio si riferisce al Ba Gua Zhang, il “palmo degli 8 trigrammi” (eight diagram palm) uno degli stili fondamentali delle scuole interne del Kung-fu insieme al Taijiquan ed allo Xingyiquan. È chiamato così perché, alla base del Baguazhang, vi sono svariati movimenti del palmo della mano e movimenti circolari. Tra le altre cose, è lo stile di combattimento usato da Danny nell’episodio.
THUMBS UP THUMBS DOWN
  • E Danny fa capire alla Triade perché lo chiamano “Iron Fist”
  • Più info su K’un-Lun
  • Relazione Danny/Joy
  • Colleen Wing
  • I villain tipo scatole cinesi
  • I titoli degli episodi
  • Il tatuaggio!
  • Se avessero osato ancora di più in termini di sequenze e tono epico, si sarebbero beccati il Bless Them All

 

Un bel Thank Them All è quello che si guadagna “Eight Diagram Dragon Palm”, quarto episodio di Marvel’s Iron Fist che è letteralmente un calcio nel sedere al possibile assopimento dello spettatore, ora ringalluzzito quanto basta per continuare la visione. La 1×04 conclude la puntata con un vero tocco di classe: il ritorno della droga vista nella prima stagione di Marvel’s Daredevil e la comparsa (in tutto il suo splendore) del tatuaggio di Danny Rand, logo che conferma il suo status di Iron Fist. Con questa scena finale “Eight Diagram Dragon Palm” conferma ben tre anni di speculazioni e teorie riguardo la connessione tra la droga e il mythos di Iron Fist. Non si poteva trovare modo migliore per incoraggiare il pubblico a continuare la visione della stagione.

 

Rolling Thunder Cannon Punch 1×03 ND milioni – ND rating
Eight Diagram Dragon Palm 1×04 ND milioni – ND rating

 

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Precedente

Marvel’s Iron Fist 1×03 – Rolling Thunder Cannon Punch

Prossima

Marvel’s Iron Fist 1×05 – Under Leaf Pluck Lotus

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.