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Le prime impressioni non sono tutto ciò che conta. Né in una persona, né (a quanto pare) in una serie tv. È sicuramente capitato a molti di iniziare la visione o il recupero di un determinato prodotto televisivo perché il pilot faceva presagire un particolare livello di intrattenimento salvo poi, con il susseguirsi degli episodi, accatastarsi nella pila delle occasioni perdute e del tempo sprecato.
Mr. Mercedes potrebbe essere questo tipo di prodotto? E’ ancora molto presto per poter dare un giudizio, soprattutto per tre particolari motivi.
Il primo è che con tre episodi soltanto all’attivo, la serie potrebbe star cercando di costruire l’infrastruttura portante della storia per poi far calare lo spettatore all’interno di molteplici scene accattivanti, ricche di pathos, con personaggi già ampiamente analizzati e quindi potersi concedere qualcosa in più.
Il secondo motivo è relativo a quanto di buono mostrato nel pilot e che dallo spettatore non può essere di certo dimenticato: “On Your Mark” e “Cloudy, With a Chance of Mayhem” rappresentano sicuramente due episodi di transizione nei quali si predilige una scrittura più incentrata alla psicologia piuttosto che alla cruda violenza mostrata durante il primo episodio alcune settimane fa.
Il terzo motivo, che si stacca dai precedenti due (sottilmente accomunati), è la presenza di un nome imponente alle spalle della sceneggiatura. No, non si sta parlando di Stephen King, bensì di un suo collega scrittore: Dennis Lehane. Se per caso il nome non dovesse dire nulla (shame on you) ecco alcuni film e serie tv a cui ha preso parte il buon Dennis: Mystic River, The Wire, Shutter Island e Boardwalk Empire. Lehane ha lavorato alla sceneggiatura di quattro episodi in totale (sui 10 di cui si compone questa stagione) che ancora devono andare in onda. Tutto ciò sembra voler far presagire che “il meglio deve ancora arrivare”, quindi.
Si spera, dunque, che l’arrivo del nuovo showrunner coincida con la fase di decollo di questa serie tv momentaneamente incastrata in una fase di blanda psicologia attorno ai due protagonisti principali: l’ex detective Bill Hodges e Brady Hartsfield. Si tratta di una fase blanda perché il background di entrambi non viene né ampliato, né approfondito dal momento che questo terzo episodio appare una malformata protuberanza del secondo, una prolissità eccessiva attorno a determinati fattori (lo schema Bates all’interno della famiglia Hartsfield, l’alcolismo…) che sono già stati presentati e che in questo episodio ricompaiono come un puro e semplice eco di ridondanza eccessiva e non necessaria.
Volendo essere del tutto sinceri, però, c’è da far menzione della presenza di flashback che introducono qualcosa di nuovo, come per esempio l’incidente famigliare di Brady. Tuttavia, per un episodio che sfiora i cinquanta minuti di durata, si tratta di veramente poco per poter far lievitare la valutazione generale della puntata. L’abbandono di Jerome -personaggio secondario a cui viene concesso relativamente più spazio in questo episodio- per quanto concerne la ricerca di Mr. Mercedes, potrebbe essere un duro colpo anche per lo show, anche se è presumibile che il consiglio del premuroso padre venga del tutto ignorato rendendo del tutto superflua ed eccessiva la scena dello scontro verbale tra Bill ed il padre di Jerome.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La caccia continua e gli episodi si susseguono. Ma non dispiacerebbe che anche la storia procedesse in qualche direzione.
On Your Mark 1×02 | ND milioni – ND rating |
Cloudy, With A Chance Of Mayhem 1×03 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.