Mentre, contrattualmente, la sesta stagione di New Girl sembra procedere nel limbo del dubbio tra ultima stagione e insperato (a questo punto, neanche troppo) rinnovo, la trama della serie segna punti decisivi per il suo prosieguo.
Quella che pareva essere, infatti, la solita puntata tematica, stavolta di San Valentino, diventa un pretesto per avanzare considerevolmente una precisa storyline (Winston e Aly) e, allo stesso tempo, aggiungere ulteriori segnali per il climax narrativo di un’altra (Jess e Nick). Dinamica che sarebbe pure normale, se non fosse che nella maggior parte dei casi (pensiamo anche a precedenti speciali, all’interno della stessa serie, sul Natale o sul Ringraziamento), le puntate a tema non sono altro che esercizi di stile per gli autori o, ancora peggio, dei punti di partenza “facili” per sbarcare il lunario settimanale. “Operation: Bobcat” diventa più che unica, invece, perché finisce con l’assumere addirittura il ruolo di vero manifesto dello show, della sua comicità, della situazione attuale in cui versa la serie tutta, perfettamente riassumibile nelle parole che Ally, prima di chiedergli goffamente (e meravigliosamente, per il contesto in cui accade, ovvero il piano in 20 steps di Winston) di sposarla, rivolge al suo compagno ad inizio episodio:
“Well, you’re the most ridiculous person I’ve ever met.
But, you know, I honestly never get tired of you.”
Esattamente come Alison, New Girl ci appare ridicola (nel senso più positivo del termine), forse la più ridicola tra le sit-com attualmente in onda, eppure (onestamente) potremmo non stancarcene mai. Certo, non è sempre stato così e noi recensori non abbiamo mancato di farlo notare. Eppure quando il piano della contro-proposta di Winston arriva a toccare vette così epiche (il frame d’inizio recensione vale da solo, come si suol dire, il prezzo del biglietto), possiamo davvero essere così sicuri di poterne fare a meno? Vero, difetti ci sono sempre, non tutto è perfetto o particolarmente originale (la splendida idea della proposta in costume viene accompagna da una, molto più banale, gag fisica della commozione cerebrale), ma il modo in cui tutto viene proposto continua ad avere una connotazione assolutamente unica. Consideriamo inoltre l’irresistibile mimica facciale della bella e brava Nasim Pedrad/Alison (non a caso, quella meglio inserita nello stile della serie, tra le fiamme di Winston) e l’intera scena entra di diritto nell’olimpo delle meglio riuscite nella storia dello show.
Particolarmente intelligente e, in questo caso, davvero poco banale si sta rivelando, poi, la gestione di Jess e Nick, destinati (con tutte le probabilità) a tornare insieme a fine stagione. Se ci si fa caso la storyline di entrambi li vede lontani per tutto l’episodio, ricongiungendoli solo nel significativo dialogo in chiusura, eppure è caratterizzata da un ruolo comune: quella di aiutanti per le missioni romantiche, in puro stile “sanvalentiniano”, delle coppie di amici (Nick per Schmidt e Cece, Jess per Winston e Aly). Ad accomunarli, soprattutto, è il destino riservato ad entrambi, ossia, manco a farlo apposta, l’assenza di romanticismo nelle proprie vite. Un destino brillantemente rivelato, ancora, solo alla fine, proprio in quel dialogo, quando vediamo Nick rimanere deluso dal regalo di Reagan (ovviamente, lei assente fisicamente con l’ennesima scusa per non pagare “inutilmente” Megan Fox). Una posizione, quest’ultima, che stravolge tutta la puntata, visto che proprio Jess, “sola e abbandonata”, non fa che chiedersi perché Nick decida di essere un fidanzato perfetto solo adesso. Col “plot twist” finale, allora, la manovra di ricongiungimento segna un’altra tappa decisiva: Jess è pronta, Nick pure, ora manca solo che decida di indirizzare le proprie attenzioni nei confronti di un’altra ragazza, quella giusta.
E quando anche la storyline sulla carta più difficile per gli autori, perché più povera di possibili nuovi spunti narrativi, come quella della coppia “arrivata” composta da Schmidt e Cece (i Marshall e Lily o Chandler e Monica della serie) presenta invece situazioni e trovate più che spassose (pur avendo, anche stavolta, una conclusione troppo banale, ossia la reazione del capo di Schmidt) vuol dire che la “solita puntata a tema” può dirsi davvero riuscita. Complice del traguardo, l’azzeccata e decisiva partecipazione di Nick, che aggiunge la giusta dose di imprevedibilità ad una sotto-trama, come detto, altrimenti assolutamente lineare. Sta tutta qui, dopotutto, la particolarità dello show, quello che ci spinge a “non stancarci mai”: i vestiti scelti da Nick, la proposta in costume di Winston, fino al cameo di Gordon Ramsay. In una sola parola: follia.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Glue 6×15 | 2.23 milioni – 1.0 rating |
Operation: Bobcat 6×16 | 2.13 milioni – 0.9 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.