Outlander 2×10 – PrestonpansTEMPO DI LETTURA 4 min

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“How many men had I seen killed in war?”

Per i personaggi, ma ormai anche per gli spettatori, la Scozia è indubbiamente sempre stata sinonimo di casa in Outlander, tuttavia quasi a compimento di questa seconda stagione, sembra sempre più palese come le lande scozzesi rappresentino anche la parte più dinamica dello show, i luoghi dove l’azione prende vita dando modo alla storia non solo di avanzare e mostrarsi in una luce decisamente più attiva, ma anche di esprimersi in maniera più profonda ed emotiva. Pur essendo decisamente più intriganti gli avvenimenti che contraddistinguono la storyline ambientata in Scotland rispetto agli eventi che Jamie e Claire hanno dovuto affrontare in Francia, ciò che colpisce maggiormente degli ultimi episodi dopo il ritorno in patria è soprattutto la ricomparsa di una forte emotività, una profondità nelle azioni, negli avvenimenti e nei personaggi che si era quasi del tutto persa in quel di Parigi.
Arrivati a meno tre dal season finale di questa seconda stagione, la situazione si surriscalda entrando nel vivo: Prince Charles è ormai giunto in Scozia e la guerra che Claire e Jamie avevano cercato ardentemente di evitare nella prima parte di stagione è ormai giunta, regalandoci un primo assaggio con la battaglia di Prestonpans.
Una battaglia che risulta affascinante anche per l’estrema conformità con alcuni elementi della realtà storica realmente accaduti durante la battaglia del 1745, con la difficoltà dei guerrieri per il terreno paludoso, all’arrivo del deus ex machina che regala un lasciapassare verso il sentiero nascosto, alla nebbia, al tempo impiegato da Jamie e Co. per battere l’esercito guidato da Cope, il tutto reso decisamente più emotivo e vicino attraverso le azioni e le emozioni dei personaggi. Così, mentre a farla da padrone è lo scontro, ci si immerge in questo importante avvenimento storico partecipandovi attraverso le divergenze tattiche dei generali di Prince Charles, la forza di Jamie, l’innocente spavalderia tipica di gioventù seguita dall’inevitabile crollo dovuto alla dura realtà del piccolo Fergus, i timori, le angosce e la forza d’animo di Claire, la voglia di cercare di sdrammatizzare di Angus e Rupert, la sicurezza/insicurezza di Murtagh.
In tutto questo vortice di emozioni manifestato dai vari personaggi poi, si ritaglia un ruolo sempre più centrale la figura di Dougal. Apparso sin da subito nella scorsa stagione come un personaggio ambiguo, il minore dei MacKenzie, come già mostrato nella scorsa puntata, in questa seconda stagione sta lasciando fuoriuscire sempre più quei lati del suo carattere che, se da una parte lo rendono un uomo forte, coraggioso, innamorato della sua terra e attaccato ai suoi principi, da un’altra lo mostrano come una persona irruenta, irrazionale, spesso e volentieri colta da impeti di rabbia inarrestabili. Il ruolo di Dougal è ciò che scandisce l’evolversi della battaglia di Prestonpans, mostrando l’uomo al suo meglio e al suo peggio nel corso dell’episodio, dal gesto di profondo coraggio che dimostra ancora una volta il suo attaccamento alla causa giacobita, alla scenata post battaglia che vale anche un bell’ammonimento da parte del principe, per poi essere salvato in corner ancora una volta da Jamie. Un Jamie che invece da parte sua appare sempre più sicuro, convinto dei propri mezzi, esperto combattente e ultimamente sempre più guida per gli altri, apparendo decisamente rinvigorito dall’aria di casa, dove si è rivisto subito il personaggio conosciuto nella scorsa stagione, discostandosi da quella versione più fiacca vista in Francia. Quello che ci voleva per regalare una vera ripresa al suo personaggio, soprattutto considerando il trauma subito nel finale della prima stagione.
Ma se la figura di Dougal rappresenta la parte più pratica dell’episodio, la battaglia lascia strascichi emotivi molto più profondi tipici della guerra. Protagonista di questa parte di episodio è il “campo di soccorso” di Claire dove si affacciano indistintamente i feriti della battaglia, luogo che diventa presto teatro della parte più cruda della guerra: la morte di Angus è un colpo al cuore ma che viene raccontata in maniera eccezionale, unendo al dolore coraggio, amicizia e lealtà.
“Prestonpans” accompagna Outlander nell’inizio di una guerra che per la storia è già persa in partenza, regalando pathos e adrenalina, il tutto accompagnato dall’indiscutibile profondità di tutti i personaggi, con le loro molteplici e complesse emozioni e personalità. La prima battaglia è vinta, ma la strada che porta alla vittoria finale è lunga e tortuosa e soprattutto vede come tappa fondamentale Culloden, luogo dove tutto può finire non solo per i sogni dei giacobiti, ma anche più privatamente per Jamie e Claire.
A poche puntate dal finale di stagione, la season premiere torna prepotentemente in mente, lasciando dietro di se un senso di inquietudine ma al tempo stesso di inguaribile eccitazione per ciò che queste ultime tre puntate di Outlander potranno regalare.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La natura da vero guerriero ritrovata da Jamie 
  • Per quanto tragica, l’ottima rappresentazione della morte di Angus e delle reazioni ad essa 
  • L’attacco a sorpresa 
  • L’amore materno di Claire verso Fergus 
  • Dougal diviso tra leggeri passi in avanti e sempre più consistenti passi indietro
“How many men had I seen killed in war? Far, far too many”. 
Je Suis Prest 2×09 0.94 milioni – 0.1 rating
Prestonpans 2×10 0.82 milioni – 0.1 rating

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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