Outlander si prende una puntata quasi di pausa, e certamente di rallentamento del ritmo. Ci voleva proprio, dopo le turbolente (e a volte raffazzonate) vicende delle puntate precedenti, spesso ammonticchiate lì senza troppa grazia. Le trame secondarie ricevono la meritata attenzione, mentre Claire si limita al poco fatto bene. Sistema l’occhio di Lord John, (il quale fra una cosa e l’altra ha trovato il modo di liberarsi da sé), fa la brava padrona di casa e il valore medio dell’episodio non può che giovarne.
In tutto questo, la sceneggiatura non si dimentica di seminare situazioni che porteranno agli sviluppi delle prossime puntate: si sta parlando delle missioni di William e del novello sposo Young Ian. David Berry e Charles Vandervaart sanno sempre infondere ai loro personaggi un tocco di dolcezza e umana simpatia che li rende gradevoli. John Bell tratteggia un personaggio un po’ più chiuso e pensoso, ma lo spettatore può empatizzare anche con lui e tifare.
METTI, UNA SERA A CENA
Quando capita di trovarsi a tavola con George Washington e con il marchese di La Fayette, l’evento merita di certo una menzione. La sequenza serve, fra l’altro, per ampliare e chiarire la faccenda del complicato gioco di spie e contro spie presenti negli opposti schieramenti in guerra. Un approfondimento atteso e gradito.
Tra uno “spiegone” e l’altro, come si diceva sopra, Claire fa la brava padrona di casa: gestisce con grazia il compito di mangiare le anguille che non le piacciono e arriva felice ai formaggi francesi. Quelli invece sono proprio buoni, freschi freschi dalle tenute La Fayette. Anche se, in realtà, il personaggio viene presentato in modo molto più simpatico nella miniserie Franklin.
Mrs. Fraser, inoltre, informa subito tutti riguardo all’agente doppio Richardson. Meglio preavvisati che pentiti. Sempre parlando di spionaggio, entra in scena il fratellastro di Lord John. Viene presentato nel modo più viscido e inquietante possibile, per cui non promette niente di buono.
UNA NEW ENTRY CON UN PO’ D’ITALIA
Entrata in scena in sordina, quasi per caso, la figura di Arabella-Jane si sta facendo strada e conquistando un posto di tutto rispetto nelle vicende narrate. I suoi racconti sulla vita da prostituta e su come non la voglia assolutamente per la sua sorellina bastano, con poche pennellate, per rappresentare al pubblico tutto un mondo triste e doloroso e catturare così l’attenzione degli spettatori.
Silvia Presente, che la interpreta, è anglo-italiana, bilingue e ha dichiarato che il suo personaggio si è attaccato a William “perché ci vede un filo di luce e di speranza nel buio”. Certo, al momento il destino del giovane Lord Ellesmere è tutta una questione di tempismo. Mandato in una missione-trappola, è in mano alle truppe dell’Assia per essere torturato e ucciso. I suoi padri, per fortuna, già sanno del pericolo e, se arriveranno in tempo, nessuna forza nelle galassie potrà opporsi a loro.
BRIANNA
Procede anche la trama relativa al 1980, per quanto lentamente e a fatica. Brianna si conferma personaggio sempre coraggioso e ricco di risorse, per cui non sarebbe male vederle dedicato un minutaggio maggiore, ma tant’è. La speranza è di arrivare certo al ricongiungimento famigliare con Roger, ma magari anche a qualche spiegazione in più sui meccanismi di viaggio nel tempo.
Mancano due puntate alla fine di questa settima stagione e poi ci sarà l’ottava, a concludere tutto. Quanto ai libri di Diana Gabaldon, dovrebbe mancarne solo uno, la cui data d’uscita non è ancora stata fissata, per terminare la saga. Non sarebbe male, in futuro, vedere la nuova generazione subentrare alla precedente anche in Scozia, oltre che negli Stati Uniti. Man mano che i decenni passano, infatti, Claire e Jamie hanno sempre meno da dire.
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Episodio tutto sommato godibile, si destreggia tra il riannodare fili rimasti pendenti e preparare sviluppi futuri.
Come si diceva sopra, mancano due puntate al finale di stagione e la priorità è salvare William dalla trappola. Intanto si conferma la validità di una ricetta consolidata: usare Claire con molta parsimonia, come un ingrediente dal gusto molto forte, e dedicarsi alle trame secondarie.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).