“I’m leaving Central City.”
Al termine di “Potential Energy” non si può rimanere soddisfatti. Troppe le scelte discutibili, troppe le scene discutibili, troppi i personaggi discutibili. L’amarezza di fondo che pervade il più dell’episodio racchiude in sé un’incapacità di fondo degli autori nel non saper sfruttare le opportunità che si presentano, siano esse legate ai personaggi o alle situazioni stesse. Tante, troppe le cose su cui rimuginare al termine di questi 40 minuti e non basta la scena post titoli di coda per risanare la valutazione generale di questa midseason premiere.
“Um, before Mardon, and before my dad… before everything… I always wanted to be a CSI. And four years ago, I was accepted into the Forensic Science program at Midway City University. I just, uh… I didn’t go. You know, I deferred to become a cop and… catch my dad’s killer. And I’ve done that. So, um… so it’s time to move on. From everything.”
La schizofrenia di Patty è uno degli elementi più disturbanti di “Potential Energy” e merita un’attenta analisi. Come nel più classico degli schemi delle serie tv americane, ogni volta che c’è un problema d’amore tra due personaggi si gioca la carta “migrazione” e quindi uno dei due (di solito non il/la protagonista) lascia la città dove vive e lavora per dirigersi verso altri lidi, quasi come se fosse normale cambiare città e stato da un giorno all’altro. Stiamo parlando di Patty, lo stesso personaggio che si strugge per tutti i 40 minuti dietro un Barry Allen afflitto dal dilemma del supereroe medio: rivelare o meno la propria identità segreta alla donna amata. A tal proposito si potrebbero spendere fiumi di parole circa l’importanza di avere un’identità segreta all’interno dei comics e su quanto lo sia per Berlanti & Co. a livello seriale, certo è che se ci si ritrova sempre a risolvere tutti i problemi togliendo la maschera ci si dovrebbe porre qualche domanda. Almeno per una volta non è andata a finire così, però è stata solo questione di tempismo sbagliato.
La scelta improvvisa e fuori luogo di abbandonare Central City appare non coerente con tutto il percorso narrativo che era stato messo in moto per il personaggio e soprattutto con quanto mostrato nella stessa puntata. Fuggire è spesso la scelta più conveniente per gli autori ma a livello oggettivo e razionale non è un qualcosa di accettabile o di giustificabile. Eliminare Patty dall’equazione di questa stagione può essere funzionale solo ad un futuro riavvicinamento tra Barry e Iris, non ci possono essere altre spiegazioni altrimenti.
“Heading back to Keystone tonight. Yeah, well, it’s getting a little hot in Central City for me.”
L’introduzione di Wally West in The Flash è sicuramente un’operazione non semplice di per sé, tuttavia non si stanno sicuramente sfruttando tutte le carte a disposizione. Innanzitutto è sbagliato l’approccio che si sta usando: impostare tutto nella relazione biunivoca padre-figlio è limitante visto e considerato che ci sono anche una sorella (Iris) ed un altro fratello (Barry) con cui si dovrebbe far interagire il nuovo arrivato della famiglia West. Non si sta discutendo (anche se si dovrebbe e vorrebbe) sulla correttezza o meno della rabbia mista a frustrazione di Wally nei confronti del padre, però è bene criticare aspramente la riproposizione in salsa The Flash di un Fast & Furious grottesco e surreale che non ha alcuno scopo se non quello di riempire minuti preziosi per altre storyline.
Cisco: “Wait, Barry… we haven’t even figured out how to neutralize the Turtle’s power.”
Barry: “Well, I’m gonna have to power through it.”
Nella bidimensionalità dell’episodio si staglia anche, ovviamente, il personaggio che si presume debba guidare carismaticamente la serie: Barry Allen. Nel corso di questo anno e mezzo Flash non ha mai sconfitto da solo alcun metaumano, né per sbaglio né tanto meno volontariamente, e quindi la risposta data a Cisco appare alquanto superficiale e coatta se si considera la serie storica degli scontri. Eppure, anche qui come nel resto dell’episodio, tutto si risolve “magicamente” senza porre tante domande. Non che questo peggiori il tenore della puntata, però una maggiore scientificità nello spiegare la situazione sarebbe stata gradita, visto e considerato che è una tematica che pervade la serie sin dalle sue origini. Ci si aspetta molto di più da lui sia dal versante supereroistico che da quello strategico.
- Per descrivere l’ossessione che Cisco ha per Turtle Man, vengono usati i nomi di Moby Dick (la celeberrima Balena Bianca nemica del Capitano Achab) e Don Chisciotte.
- I diamanti di Vondervoot sono una citazione/anticipazione al casting di Laura Vanderwoot per interpretare Braniac-8 in Supergirl. L’attrice aveva già avuo modo di lavorare in un serial comics, infatti molti di voi potrebbero ricordarsela per aver fatto a sua volta Supergril in Smallville.
- “Meta-umano trentenne, non-tartaruga-Ninja”. È una citazione presa dal trailer di Teenage Mutant Ninja Turtle: Out of Shadows dove comparirà Stephen Amell (Oliver Queen/Freccia Verde) nel ruolo di Casey Jones.
- Il dipinto della “Palla di Cristallo” è stato recuperato a Markovia. Coloro che seguono Arrow,si ricorderanno sicuramente di questo nome, appartenuto al dottor Brion Markov: uno scienziato che sviluppò il Dispositivo Markov, capace di creare un terremoto. Nei fumetti, Markov era un supereroe con abilità geo-cinetiche chiamato Geo-Force, oltre che principe della nazione fittizia della Markovia. Prima comparsa: The Brave And The Bold #200 del 1983.
- Vengono citate due città fittizie dell’Universo DC: Midway City (città in cui operano Hawkman, Hawkgirl e la Doom Patrol) e Keystone City (città in cui operano Jay Garrick/Flash I e Wally West/Flash III)
- La Biblioteca Naydel è dove Turtle nasconde Patty. Il cognome è una citazione al secondo creatore del personaggio, Martin Naydel.
- Fa il suo debutto Turtle Man, nome di un criminale DC Comics ripreso da più personaggi. Quello visto in questo episodi si rifà di più a quello originale: un criminale degli anni quaranta che utilizzava trucchi di lentezza contro il Flash della Golden Age, Jay Garrick, ma la cui arma principale era una pianificazione deliberatamente lenta. Prima comparsa: All-Flash #21 del 1941.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Running To Stand Still 2×09 | 3.55 milioni – 1.3 rating |
Potential Energy 2×10 | 3.41 milioni – 1.3 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.