Sarah: “I can’t help you if you don’t talk to me, Mary. That’s why we’re transparent.”
Mary: “Yeah, except all of you believe in it, but no one really practices it.”
Non c’è pace nel Meyerismo, ormai questo è chiaro.
Non c’è pace perché non c’è onestà intellettuale.
Non c’è pace perché le persone sono ipocrite.
Non c’è pace perché la gente si nasconde all’ombra delle proprie azioni, vergognandosene.
Non c’è pace perché nessuno si è mai preso la briga di ascoltare l’altro.
Non c’è pace perché nessuno ha mai avuto quella coerenza di fondo tra il predicare in un modo e il comportarsi di conseguenza. E nessuno è immune a queste definizioni. Non Cal, non Sarah, non Hawk e nemmeno Eddie. Bastano questi due episodi (oltre ai precedenti venti) a sancire ulteriormente quel grossissimo problema di comunicazione che vige all’interno della comunità Meyerista, oltre ovviamente a degli altrettanto grossi problemi di auto-considerazione e di fermezza nelle proprie idee. “Defiance” e “Spiritus Mundi” sono emblematici in tal senso.
“Testing people it’s the only way to truly know who they are.”
È molto difficile non notare la dicotomia schizofrenica di ogni personaggio, ciascuno pronto a cambiare idea alla prima occasione buona o a non assumersi le proprie responsabilità. The Path è costruito su menzogne, comportamenti discutibili, altre menzogne e incomprensioni. Dalla prima alla seconda stagione tutto si è elevato all’ennesima potenza rendendo fastidiosi tutti i personaggi esattamente per questo loro modo di accusare il prossimo senza mai porsi una domanda circa il proprio comportamento. E se è vero che errare è umano, allora perseverare è meyeristico.
La famiglia Lane è totalmente incasinata e sia “Defiance” che “Spiritus Mundi” mettono bene in mostra quanta agonia e frustrazione ci sia tra di loro, e pensare che Eddie fino a qualche episodio fa stava provando disperatamente a rimettere insieme i cocci per ritornare ad essere felice come una volta. La labile distanza che separa il perdono dalla calunnia è però misurabile da un tradimento con la peggiore persona immaginabile (Cal), e quindi amare una persona pur sapendo che ha ricattato moltissima gente per denaro diventa improvvisamente giustificazione per ricattare a sua volta, il tutto soltanto per vendicarsi del dolore provato: dicasi coerenza.
Sarah ovviamente non è da meno, sempre pronta com’è a fare buon viso a cattivo gioco, totalmente sconsiderata nella valutazione delle conseguenze legate alle proprie azioni e mai ferma nelle proprie decisioni, tanto che basta un bambino “non nero” a decretare una scenata ingiustificata e la fine della sua relazione con Cal. Did you say ipocrita?
Non può mancare all’appello la progenie del diavolo Hawk, l’ennesima testa calda arrogante che sbandiera la sua fede per il Meyerismo ma si permette di criticare qualcuno perché “She chose a house over me.“, motivo apparentemente fin troppo valido per lasciare una persona ma che invece non sembra così lecito agli occhi di un fortunato figlio di papà buona madre che non capisce cosa voglia dire non avere una casa o lavorare. E la “riconoscenza verso il prossimo” prosegue poi nelle assurde conversazioni con Eddie, accusato addirittura di aver tentato di ammazzare la madre senza la benché minima prova oggettiva tranne, ovviamente, le assunzioni del Guardiano della Luce, colui che si permette di mandare i suoi sgherri a batter cassa (toracica), si comporta come un padre e infine instilla idee calunniose sul vero genitore. E per assurdo Cal, in tutto ciò, è quello che dal pilot ad ora ha sempre mantenuto questo comportamento discutibile e quindi è anche il meno tacciabile.
Eppure, nonostante questa serie di comportamenti malati, siamo ancora qui a guardare la serie, ad aspettare di dare un senso alla presenza di Abe, pregando perché venga finalmente svelato ciò che è successo a Cuzco e che qualcosa di razionale avvenga. Nel frattempo possiamo almeno mettere la parola fine alla domanda: “chi è il padre?”.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Restitution 2×10 | ND milioni – ND rating |
Defiance 2×11 | ND milioni – ND rating |
Spiritus Mundi 2×12 | ND milioni – ND rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.