Time After Time 1×01 – 1×02 – Pilot – I Will Catch YouTEMPO DI LETTURA 8 min

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Quando si parla di ABC, le prima cose che vengono in mente sono: comedy familiari (The Goldbergs, Modern Family, Speechless, Fresh Off The Boat, Black-ish…) e i drama di Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy, Scandal e How To Get Away With Murder). Il successo (che ha sofferto una lieve e fisiologica flessione, ma nulla di cui preoccuparsi) dell’universo di Shondaland ha per molto tempo coperto la situazione critica del network nel reparto drama: nella scorsa stagione sono stati cancellati Castle, Blood&Oil, The Family, Of King And Prophets e Wicked City (con l’esclusione di Castle, tutti gli altri erano show alla prima stagione. Un segnale ancora più preoccupante).
Purtroppo per il network dell’alfabeto, la situazione non sembra essere migliorata quest’anno: agli upfronts sono stati presentati sei nuovi drama: Notorius e Conviction sono già stati cancellati dopo dei risultati disastrosi (sia di critica che di pubblico), When We Rise aveva grandi nomi alle spalle (il candidato all’Oscar per Milk Dustin Lance Black alla regia, Guy Pearce, Michael K. Williams, Whoopy Goldberg e molti altri nel cast), una tematica importante ed estremamente attuale (le lotte per i diritti civili alla fine degli anni ’60), ma ha ottenuto rating inaccettabili anche per la maggior parte delle reti cable (e questo poteva anche essere messo in preventivo) e, cosa ancora più grave per un prodotto simile, le reazioni della critica sono state molto tiepide; Still Star Crossed esordirà in estate ma non promette per nulla bene; Designated Survivor aveva iniziato molto bene, ma la scelta di allungare la stagioni di altri 9 episodi (22 in totale) ha avuto un effetto negativo sia sulla trama, che ha dovuto rallentare, per forza di cose, che di ascolti. Il sesto drama presentato era Time After Time, basato sui viaggi nel tempo (come Timeless, di NBC) e prodotto da Kevin Williamson, autore dal curriculum di alto livello (sceneggiatore di Scream, Dawson’s Creek, che all’epoca era uno show di tutto rispetto, prima stagione di The Following), ma reduce da diversi fallimenti (le altre stagioni di The Following, Stalker, The Vampire Diaries, soprattutto le ultime stagioni). Approcciandosi a questo pilot, era lecito pensare “non può essere peggiore di Timeless” e “Williamson non potrà fare peggio dei suoi ultimi lavori”. Ebbene, purtroppo, la realtà è molto più amara.
Inutile girarci intorno, Time After Time è un prodotto che non funziona, eppure la base è più che buona: il romanzo di Karl Alexander (da cui sono tratti sia la serie che un bel film del 1979 con Malcolm McDowell) contiene molti spunti interessanti: i viaggi nel tempo, la presenza di due figure iconiche come Jack lo Squartatore (interpretato da Josh Bowman) e HG Wells (autore de “La macchina del tempo”, “L’isola del dottor Moreau”, “La guerra dei mondi” e molto altro, interpretato da Freddie Stroma), la supposizione che Wells fosse effettivamente riuscito a costruire la macchina del tempo, uno spietato assassino e uno scrittore visionario (Wells era convinto che il progresso avrebbe portato l’umanità a vivere senza guerre e senza violenze) catapultati nella società del 2017.
Con tutto questo materiale a disposizione, la sceneggiatura rappresenta, per forza di cose, l’ago della bilancia della serie; infatti, è stata proprio la sceneggiatura a decretarne il fallimento, ed è stata una doccia fredda inaspettata. Lo sceneggiatore del primo episodio, infatti, è Nicholas Meyer, ovvero lo sceneggiatore del film del 1979, nonché di due film di Star Trek, il secondo e il sesto. Sia chiaro, le colpe non sono esclusivamente sue, visto che il secondo episodio (si trattava di un doppio pilot) è stato scritto da Williamson, ma è comunque sorprendente vedere tutti i buchi di sceneggiatura (36) lasciati da uno screenwriter del suo livello e della sua esperienza.
Che qualcosa non andasse era facile capirlo sin dalle scene iniziali: appare, infatti, piuttosto difficile credere che una persona brillante ed efferata come il dottor John Stevenson (il vero nome di Jack Lo Squartatore) lasci così incustodita una borsa contenente l’arma del delitto ancora sporca di sangue, soprattutto sapendo che, avendo compiuto il delitto non molto lontano dalla casa del suo amico HG, dove avrebbe dovuto passare la serata, la polizia avrebbe controllato l’abitazione. Nonostante sia abbastanza grave che la scusa per teletrasportarsi nel futuro (Wells lo segue per assicurarlo alla giustizia) sia così flebile, lo si potrebbe comunque ritenere un semplice incidente di percorso. Purtroppo, però, è stato soltanto il primo di una lunga serie di errori abbastanza grossolani. Questi errori sono talmente numerosi e gravi da poter raccontare ed analizzare l’episodio semplicemente elencandoli.
Uno degli aspetti principali dei viaggi nel tempo è rappresentato dalla difficoltà dei protagonisti ad adattarsi in un’epoca totalmente diversa dalla loro. Alla luce di ciò (un concetto talmente basilare da essere dato praticamente per scontato), ci si chiede come mai Meyer e Williamson abbiano deciso di mostrarci Jack Lo Squartatore totalmente a suo agio con il traffico newyorkese, con la società del 2017, con la tecnologia (usa senza problema il telefono), con la musica assordante in discoteca, il tutto a poche ore dal suo arrivo. Pensandoci bene, forse sarebbe stato perfino meglio non mostrare alcuna difficoltà di adattamento anche per HG, visto che tali difficoltà consistono nelle classiche battute sulle donne e sulle minoranze (già viste in Sleepy Hollow, e con gli stessi, scarsissimi, risultati), nell’essere investito per aver attraversato la strada in modo incauto e nel non saper usare il touch screen di uno smartphone (cose che si addicono più ad un parente anziano che vive in un paesino di montagna che ad una persona dell’età vittoriana).
In un contesto del genere, non poteva non mancare la storia d’amore lampo tra il protagonista e la prima persona che incontra nella nuova epoca. Questa persona è Jane Walker, assistente curatrice di un museo dedicato proprio a Wells (la macchina del tempo nel 2017 si trova in quel museo, quindi lui e Stevenson sono usciti da lì). Fino ad ora, la sua unica caratteristica è quella di credere a qualunque cosa le si racconti: infatti, dopo che HG è in ospedale (come detto prima, è stato investito), si precipita subito da lui visto che l’ospedale l’ha chiamata perché lui aveva il suo biglietto da visita in tasca. Sorvolando sulla scelta di correre da una persona che ha conosciuto per 10 minuti e che ha rischiato di farla licenziare (la curatrice del museo non era ovviamente felice di due estranei vestiti con abiti ottocenteschi che escono dalla macchina del tempo del suo museo), ciò che stupisce davvero è la facilità con cui ha creduto alla prima storia venuta in mente a Wells (ha questi abiti perché è un attore teatrale; è entrato nella macchina per farsi pubblicità), poco credibile sia perché lui è un pessimo bugiardo, sia perché la sua versione non regge: come ha fatto ad entrare nella macchina, e ad uscirne un’ora dopo John? La logica suggerisce che vi sia entrato dopo John, ma ciò è impossibile, visto che a quell’ora il museo era pieno di turisti.
Prima si accennava alle regole non rispettate dei viaggi nel tempo. Molto probabilmente, più grave della mancanza di problemi nell’adattarsi ad un’altra epoca c’è solo la violazione della regola più importante: mai alterare il futuro. Per non farsi mancare nulla, si è deciso di violare tranquillamente anche questa. Dopo aver letto della prima vittima in questo secolo di Stevenson (che continua ad uccidere imperterrito), HG prova a Jane (che lo aveva invitato a dormire da lei e che non si era chiesta neanche per un momento per quale motivo lui non fosse in grado usare un qualsivoglia strumento tecnologico) che l’assassino è Lo Squartatore facendole fare un viaggio nel futuro, di tre giorni. Nel futuro, però, scoprono come Jane sia stata, nel frattempo uccisa, terza vittima del serial killer. HG decide dunque di evitare sia la morte di Jane che quella della seconda vittima. Appare ovvio, dunque, che la violazione sia molto grave.
Quello che è ancora peggio, però, è che Wells, qualche giorno dopo, si rifiuta di evitare l’arrivo dello Squartatore nel futuro tornando indietro nel tempo sostenendo che non si possa alterare il corso degli eventi. Come se non fosse abbastanza, questa frase è stata detta nell’ambito di una storyline che sembra molto forzata e che contiene (come tutto il resto), degli evidenti buchi di sceneggiatura. La curatrice del museo, infatti, sostiene di essere bis bis nipote di Wells, e che lui le è apparso dal passato già quando lei era al college, dicendole dove trovare la macchina e lasciando una lettera di poche righe per far credere questa storia al sé stesso del passato (questo viaggio è avvenuto nel passato della curatrice e nel futuro di HG). L’errore che subito salta all’occhio è la scelta di Vanessa (la curatrice) di lasciare che Wells affrontasse a viso aperto Stevenson (che nel frattempo aveva rapito Jane per ottenere la chiave, l’unica in grado di poter controllare l’ubicazione della macchina e, dunque, teletrasportarsi più di una volta): essendo lui, un suo antenato diretto, è ovvio che, in caso di morte, anche lei non nascerà mai. L’insensatezza di tutto ciò trova un degno contraltare nella cieca fiducia di HG al racconto della donna, come se una grafia non possa essere falsificata.
Nonostante, fino ad ora, si sia tracciato un quadro drammatico, mancano ancora gli aspetti peggiori: HG all’inizio del pilot è timido ed impacciato, e alla fine dell’episodio è sicuro di sé e sfrontato; a Jack Lo Squartatore stanno venendo i sensi di colpa e vuole smettere di uccidere semplicemente perché la sua identità è rimasta anonima nei secoli; la serie ha esordito con un orrendo 0.6 di rating. Il futuro sembra segnato e, onestamente, noi non ci rammarichiamo più di tanto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’ambientazione storica dei primi minuti non era così male
  • Tutto il resto

 

Time After Time è senza dubbio uno dei peggiori titoli della stagione. Jack Lo Squartatore ha smesso di uccidere? E allora lo diamo noi un bel Kill.

 

Pilot 1×01 2.54 milioni – 0.6 rating
I Will Catch You 1×02 2.54 milioni – 0.6 rating

 

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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