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Grey’s Anatomy 9×13 – Bad BloodTEMPO DI LETTURA 5 min

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Comincio questa recensione facendo una breve considerazione sull’andamento, non solo di questa nona stagione, ma sul telefilm in generale. A malincuore il primo pensiero che si fa strada nella mia mente è che se uno non ha più nulla da dire, è meglio che taccia definitivamente. Grey’s Anatomy è partita alla grande come medical drama ed ha saputo imporsi nel panorama delle serie tv americane grazie ad un geniale mix di casi clinici, dramma, lacrime, sarcasmo, ironia, amore e sesso.
Gli amori, le rimpatriate, gli abbandoni e le tragedie si sono susseguiti per un arco ormai quasi decennale. L’audience, però, non perdona ed ha, infatti, punito severamente i troppi drammi, l’assurdità di molte situazioni, l’uscita di scena di personaggi principali ed il ritmo in generale meno incalzante. Fino alla sesta stagione i numeri davano ragione a Shonda Rhimes, mentre le ultime due stagioni e mezzo hanno fatto precipitare il ranking dello show addirittura al 34esimo posto (durante le prime tre stagioni aveva raggiunto addirittura il quinto posto e non era mai scesa sotto il nono). Nonostante io apprezzi la componente drammatica di ogni serie tv e sono a favore di una “bella” morte inaspettata ogni tot stagioni, piuttosto che un percorso monotono e scontato, mi duole ammettere che Grey’s Anatomy sembra aver detto tutto quello che doveva dire.
Ancora non è chiaro se GA verrà rinnovato per una decima stagione, ma stando ai contratti degli attori principali, validi per altri due anni partendo dal 2012, il rinnovo dovrebbe essere definitivo. Trovo, dunque, ancora più assurdo il tema principale presentatoci in questa nona stagione: l’incidente aereo, la causa all’ospedale e la sua conseguente crisi profonda. Sarebbe stato un ottimo modo per concludere definitivamente la serie tv, chiudendo il ciclo del SGMW e dando la possibilità ai nostri chirurghi di proseguire le loro carriere e le loro vite. Guardando questi ultimi episodi di GA ho avuto la netta sensazione che il telefilm stia arrancando e sia ormai a corto di idee. E d’altronde, come potrebbe essere altrimenti? Abbiamo assistito a nove anni di evoluzioni di personaggi, di intrecci di storylines, di colpi di scena, di bugie, tradimenti e riappacificazioni. Ci son stati una bomba, un allagamento, una sparatoria stile Columbine High School, una crisi finanziaria, una fusione, un incidente aereo, e metà protagonisti hanno lasciato il cast.
Abbiamo visto davvero di tutto e credo sia giunto il momento di dire basta. Abbiamo conosciuto questi “teneri” specializzandi alle prime armi e li abbiamo visti crescere, fallire, ritentare e cercare di essere dei bravi medici, oltre che umanamente all’altezza. Meredith si è trasformata in una persona che non ha paura di sorridere e che ha fiducia nel futuro, Derek ha trovato l’amore della sua vita ed è tornato ad operare; la Bailey si è addolcita, senza rinunciare alla sua intelligenza e carriera. Arizona ha recuperato la stabilità sia fisica che psichica; Callie, nonostante la perdita prima del suo ex marito e poi del suo migliore amico, brinda alle cose che le rimangono e per le quali valga la pena lottare; Alex è maturato enormemente, così come pure Cristina, che sembra finalmente aver trovato armonia tra l’amore per Owen e l’amore per la sua indipendenza. Persino Webber ha chiuso con il suo passato (sia Ellis Grey, che Adele), seppur non in modo positivo, e guarda avanti. Il percorso di ogni personaggio è stato a tutto tondo, ed è ora completo. L’unica cosa sensata da fare sarebbe chiudere in bellezza e salutarli per sempre.
L’idea di Shonda Rhimes di riproporci un dramma e un’ulteriore crisi finanziaria (anche se questa volta molto più grave) mi sembra solo un modo per allungare il brodo. Esempio lampante di questa supposizione è dato dal tredicesimo episodio, “Bad blood”. Tutte le storylines dei medici del SGMW vengono messe da parte (cosa mai successa) per lasciar spazio al grande protagonista principale: l’imminente chiusura del pronto soccorso. Derek ed April si mettono d’accordo per trovare un’altra soluzione, chiedendo ad altri strutturati di effettuare dei tagli ai loro reparti. La dottoressa Alana Cahill, dopo aver aiutato Owen a salvare un paziente arrivato proprio al pronto soccorso, non mostra segni di cedimento e mette i sigilli alla porta. Sostanzialmente non succede nient’altro in questa puntata.
Tranne un tentativo alla Izzie Stevens della specializzanda Leah, di salvare un paziente, testimone di Geova a cui, per la sua religione, viene negata la trasfusione di sangue. Naturalmente troviamo piccole chicche umoristiche, in stile GA, come la lotta tra la Bailey, il capo e Meredith per vedere chi esegue una pratica operatoria nel migliore dei modi, oppure lo spassoso scambio di battute tra Cristina e Bob la telecamera. Ma non è abbastanza. Ed allora una domanda mi è sorta spontanea: siamo sicuri ci sia veramente qualcos’altro da aggiungere? Sappiamo che Derek e Meredith diventeranno genitori felici ed appagati (a meno che Shonda non si inventi di rovinare tutto, di nuovo), sappiamo che Owen e Cristina ora stanno bene e si amano davvero, sappiamo che c’è speranza di felicità sia per il capo che per Callie/Arizona, sappiamo che Avery, oltre ad aver assunto tutti i tratti di un vero e proprio chirurgo plastico, è riuscito anche a voltare pagina, così come April, o forse sappiamo che torneranno assieme e saranno felici. Non sarebbe, quindi, più apprezzabile fare un bell’inchino e salutare il pubblico?

 

PRO:

  • La Bailey che vuole fare il culo sia a Meredith che al capo
  • Bob, il cameraman o il Grande Fratello
  • Il McBaby che scalcia
CONTRO:
  • La crisi dell’ospedale
  • Le storylines in stand-by
  • La sensazione che si siano esauriti gli argomenti
  • Alex Karev, dove sei?

 
L’unico che in questa nona stagione sembra non subire alcun tipo di evoluzione o miglioramento è Alex Karev, ormai relegato ad apparizioni sporadiche ed atteggiamenti che mi ricordano l’Alex delle prime stagioni. Quasi come fosse una devoluzione. Un grande potenziale, che conosciamo da anni, ormai sprecato. Apprezzo l’idea di introdurre nuovi specializzandi con altre storie da raccontare, ma con la decima stagione ancora (forse) in bilico c’è un’alta probabilità che i loro personaggi non vengano sviluppati abbastanza e con criterio.

 

VOTO EMMY

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

2 Comments

  1. Io continuo a sostenere che GA avrebbe dovuto chiudere i battenti a fine settima stagione (con un finale diverso, ovviamente). Non hanno più nulla da raccontare, perchè hanno già raccontato tutto ciò che c'era da raccontare. Io ho sentito che al 90% ci sarà una decima stagione e mi chiedo che diavolo si inventerà Shonda. Altre tragedie? (E ancora mi chiedo come sia possibile che non abbia fatto succedere niente di terribile ad April, mentre Meredith ne ha passate di cotte e di crude tra bombe, annegamento, madre problematica e padre ancora più problematico, aborto, utero ostile, marito con ferita d'arma da fuoco al petto, incidente aereo, perdita della sorella…. E ci sono volute 8 stagioni e mezzo perchè potessimo vederla felice (anche se non è detta l'ultima parola) mentre April, a parte aver perso la sua migliore amica Reed(non mi erano mai sembrate molto unite, a dir la verità), l'unica cosa "brutta" che ha vissuto è stata aver tradito Gesù.

  2. Sono completamente d'accordo, una puntata di una staticità inquietante che davvero non mi ha dato niente. Già non sopporto questa crisi dell'ospedale, se poi deve monopolizzare intere puntate allora è la fine! E' ruotato tutto intorno a questo avvenimento e addirittura per dargli spazio sono scomparse del tutto le storie dei personaggi. Scusate se non sono minimamente interessata al tipo attratto dalle ernie o alla dott. Chaill che opera. Però, sinceramente io non vedo assolutamente una regressione in Alex, lui nel corso degli anni è maturato enormemente, e credo non ci sia nessunissima possibilità di rivederlo comportarsi come nelle prime stagioni. Il grandissimo problema è che non si decidono a mostrarci questa sua enorme crescita, come con Cristina, tornata cambiata dal Minnesota ed evidenziato sempre più in ogni episodio. Con Alex si comportano come se fosse semplicemente un accessorio dello show, con apparizioni sporadiche che non lasciano assolutamente nessun segno, zero storie, zero spazio. Ora, se Shonda invece di portare avanti noiosissime storyline come questa diavolo di crisi dell'ospedale, desse più spazio a personaggi come lui, storici del cast, che avrebbero tantissimo da raccontare, magari ne trarrebbe vantaggio l'intero telefilm! Ovviamente questo è quello che penso io 🙂

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