Grey’s Anatomy 20×04 – Baby Can I Hold YouTEMPO DI LETTURA 4 min

/
()

Greys-Anatomy-20x04 recensione“Baby Can I Hold You” è il quarto episodio di questa ventesima stagione di Grey’s Anatomy e arriva giusto un paio di giorni dopo la conferma da parte della ABC del rinnovo dello show per una ventunesima stagione.
Una scelta che non stupisce per una concomitanza di fattori. Il primo è la particolarità di questa stagione, con un numero di episodi ridotti a seguito degli scioperi negli USA che hanno zavorrato le produzioni fino a settembre (sceneggiatori) e novembre (attori). Era quindi impronosticabile che questa sarebbe diventata l’ultima stagione, in ogni caso.
Il secondo fattore ad entrare in gioco è il richiamo di pubblico che ancora oggi, a distanza di 19 anni, Grey’s Anatomy riesce ad avere: questa stagione è rimasta fino ad ora stabilmente sopra i 3 milioni di pubblico, un livello sotto il quale lo show ad oggi non è praticamente mai sceso (se si esclude il 2.99 della 19×18).
Insomma, uno zoccolo duro di pubblico così compatto non può essere ignorato. Soprattutto perché è difficile trovare degli show così longevi, ma allo stesso tempo così performanti. In particolar modo in casa ABC che, nel caso volesse archiviare la pratica Grey’s Anatomy, dovrà preoccuparsi prima di trovare un altro prodotto in grado di ammaliare il pubblico alla stessa maniera.

RINNOVO AD OLTRANZA


Un rinnovo che quindi non stupisce, ma che continua a spostare in là l’asticella portando lo spettatore a domandarsi: questo show avrà mai una fine? Oppure ha preso l’elisir della vita eterna e continuerà imperterrito?
Domanda legittima soprattutto perché, formalmente, Grey’s Anatomy sta vivendo una seconda giovinezza: l’introduzione del nuovo corpo specializzandi sta funzionando e, come si è parlato nelle precedenti recensioni, i volti giovani servono ad allontanare la telecamera dai personaggi che ormai hanno poco da dire, permettendo di rimbalzo al pubblico di empatizzare con loro. Certo, pretendere che Yasuda, Jules, Lucas, Simone e Kwan si trasformino nel giro di una manciata di episodi in Cristina, Izzie, George, Alex e Meredith è una pretesa quanto meno esagerata. Soprattutto perché devono comunque condividere i quaranta minuti con molti altri personaggi al momento più importanti di loro. Ma c’è spazio e la strada segnata è confortante da questo punto di vista.
Lo stesso non si può dire per Winston, Owen, Teddy Jo e Lincoln, bloccati in una routine dalla quale difficilmente riusciranno ad uscire prima del termine della stagione. Per rimettere in gioco Amelia (lavorativamente impegnata con Meredith) dal punto di vista sentimentale è stata poi introdotta la dottoressa Monica Beltran. Ma si tratta di un rapporto ancora agli inizi dove gli screzi e la passivo-aggressività ancora va per la maggiore.

ARIZONA TORNA IN SCENA… MA NON CONVINCE


Si è poi deciso di movimentare un po’ tutti i personaggi di vecchia data. Personaggi che, in definitiva, sono soltanto tre: Meredith (con la sua cura per l’Alzheimer), Miranda (con il suo ritorno alle origini) e Richard.
Ecco, tra i tre Richard è quello che ad ora è gestito peggio. Un po’ per la ridondanza della sua storyline (alcolismo e problemi di senilità) che appesantiscono e non creano il benché minimo interesse nei suoi confronti. Anche perché dopo aver archiviato i vari problemi con Catherine (e la malattia di lei), non resta un grande territorio inesplorato da analizzare. Anzi. I prossimi episodi aggiungeranno magari qualcosa in più, ma per ora si tratta di una parte della stagione da bocciare.
In “Baby Can I Hold You” è da segnalare il ritorno di Arizona Robbins al Grey-Sloan, uscita di scena al termine della quattordicesima stagione (2018 e noi di RecenSerie già c’eravamo) e qui tornata per portare a termine un complicato (e mai tentato prima) intervento chirurgico con l’aiuto di Amelia. Un ritorno “tiepido” se così si può definire: da una parte c’è un personaggio storico dello show che, volenti o no, cattura l’attenzione e porta con sé un bagaglio di ricordi che svuota addosso al pubblico; dall’altra parte la porzione di puntata a lei dedicata è molto risicata, non omogenea al resto dell’episodio e sembra quasi più un contentino che altro. Peccato, perché anche nei ritorni dei suoi volti storici Grey’s Anatomy ha sempre fatto centro e questo rappresenta uno dei rari casi in cui invece non è stato così.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il risveglio di Dorian
  • Il ritorno di Arizona
  • Specializzandi che movimentano la puntata
  • Il ritorno di Arizona
  • Richard e i “soliti” problemi

 

Ennesimo episodio senza infamia e senza lode che trasmette abbastanza serenità: ritrovarsi con un appuntamento settimanale tranquillo per staccare il cervello senza impazzire durante la visione non è una cosa così malvagia. Soprattutto se si tratta di Grey’s Anatomy che ha fatto passare al proprio pubblico periodi decisamente peggiori.

 

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

Precedente

Spin-Off 3×27 – Intervista a Danylo Y. Kotov: attore in The Palace, Il Re, Unwanted e Sei Nell’Anima

Prossima

Ripley 1×01 – A Hard Man To Find

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.