Quando l’inverno diventa più freddo, e quando il Natale si sta man mano avvicinando arriva anche il tempo dell’odiato midseason finale. E così anche per Arrow è giunto il momento di tirare le somme della prima metà di stagione. Come di consueto la pausa di questa serie tv è sinonimo di Grande Colpo di Scena Finale, arrivato con una puntata che difatti
completa quella precedente diventando a tutti gli effetti un episodio doppio. Anche questa volta gli autori ci hanno riservato una grande quantità di colpi di scena e di avvenimenti alquanto succulenti, anche se la vera novità è rappresentata per lo più da un nome: Barry Allen. Ebbene si, gli autori della serie tv hanno deciso di sfoderare un altro pezzo da novanta fumettistico dell’Universo Dc, ossia Flash.
Il personaggio viene introdotto in modo non eccessivamente plateale, insomma guardandolo non rende certo l’idea dell’eroe forte e vigoroso, anzi, l’aspetto da classico nerd è leggermente impacciato e goffo e il volto “acqua e sapone” contribuiscono a dargli un’aria fanciullesca. Barry Allen nasce dalla Silver Age, ossia un periodo in cui gli autori scelsero di prendere alcuni personaggi della Golden Age rielaborandoli, e così accadde anche per Allen che non è altro che il secondo dei Flash. Nella serie tv così come nel fumetto, l’interesse del supereroe è rivolto verso la chimica e decide di entrare a far parte della scientifica per cercare di sconfiggere il male. Ciò che rende succulento questo personaggio è che oltre a portare una novità interessante alla trama di questo serial, è il fatto che qui si stanno gettando le basi per lo spin-off che sarà dedicato appunto a Flash. Insomma, la CW ha deciso, visto anche il successo di Arrow, di concedere spazio ad un altro supereroe in questo modo il palinsesto televisivo si arricchisce con un’altra trasposizione telefilmica di un personaggio made DC Comics, e noi possiamo nutrire la speranza che il prodotto eguagli la qualità che attualmente riesce ad offrirci Arrow.
Il fil rouge di queste due puntate è il famoso Mirakuru, il siero per creare i supersoldati, e l’effetto di questo ci viene mostrato in parte nei flashback e in parte nel presente. La linea temporale dei due tempi si scandisce in maniera omogenea e piacevole, arrivando in modo interessante a svelarci la magia del Mirakuru.
Insomma, siamo arrivati ad un punto di svolta importante e difatti adesso abbiamo: una nuova nemesi, un Roy trasformato in un superuomo ed abbiamo assistito alla nascita di Flash, direi che tutto questo non è poco.
C’erano molte cose da raccontare prima della pausa invernale e gli autori sono stati in gamba nel farlo senza creare confusione e rendendo sempre tutto molto interessante. L’ottava puntata serve per introdurre Barry Allen, e possiamo subito notare l’affinità con Felicity che ne rimane affascinata tanto da renderlo partecipe della segreta identità di Arrow. Inoltre Oliver subisce una brutta sconfitta da Cyrus e anche grazie a questo riesce a fare il giusto collegamento tra gli avvenimenti isolani e quelli attuali, ricollegando il tutto ad una parola “magica”: Mirakuru.
La nona puntata invece, nella più classica delle atmosfere natalizie porta il titolo “Three Ghosts”, e fa riferimento ai tre spiriti, che nella lettura classica sono gli spiriti del Natale (passato, presente e futuro). I tre fantasmi con cui deve fare i conti Oliver sono in ordine: Shado, Slade e Tommy, e in questo caso hanno lo scopo di fargli aprire gli occhi riguardo a quello che fa, anche se appare confusionario alla fine il tutto diviene chiaro e Oliver riacquista la forza di combattere. Quindi oltre che ad avere una funzione pratica, far ritornare Ollie a combattere, gli spiriti servono ad approfondire l’inconscio del protagonista che sembra ancora portarsi addosso un enorme senso di colpa.
Per quanto riguarda le due puntate, possiamo certamente notare un piccolo cambiamento di rotta da parte degli autori che dopo aver a lungo dichiarato di voler creare un prodotto realistico, aggiungono una piccola componente sovrannaturale, ovviamente mi sto riferendo al finale che vede al centro Barry Allen. Ora non resta che aspettare per vedere se questa linea verrà mantenuta o meno.
Nel complesso possiamo certamente riconfermare il successo di questa seconda stagione di Arrow, gli autori stanno facendo un buon lavoro sia con i personaggi che con le trame, e con un entusiasmante climax ascendente ci raccontano storie sempre ben articolare e scrupolosamente studiate per regalarci finali mozzafiato che ci fanno odiare la pausa invernale.
PRO:
- L’introduzione di Barry Allen e la nascita di un nuovo supereroe
- La chimica che ben si intravede tra Barry e Felicity, anche se in realtà la donzella non riesce a mascherare il suo interesse per Oliver
- Barry e la sua attrazione nei confronti del Vigilante tanto da averne studiato un profilo praticamente perfetto
- Un complimento agli autori per come sono riusciti a strutturare questa doppia puntata scandendola bene nei tempi e negli eventi
- Roy Harper contaminato dal Mirakuru
- La nuova nemesi di Oliver, Slade, che promette vendetta nei confronti di del giovane Queen. Inoltre lo vediamo con un occhio coperto, che sia stato Oliver a conficcargli un freccia nell’occhio?
- Suspance in continua crescita
- I fantasmi di Arrow con una duplice funzione
CONTRO:
- Una cosa non ho ben capito: Slade era innamorato di Shado ma ricordo male o lei tre giorni prima si baciava Oliver?
- Shado fatta secca in quel modo devo dire che è stato qualcosa di rapido e inaspettato
- Roy che corre come un pazzo dopo essere stato trafitto ad una gamba da Arrow
E così Slade passa ufficialmente dall’essere un personaggio “buono” ad essere il big bad di Arrow, personalmente la cosa mi intriga abbastanza. Ad ogni modo questo midseason non fa altro che confermare il successo di questa serie tv che struttura bene le trame, non tralascia quasi mai particolari e non risulta mai noiosa e ripetitiva.
