Nella scorsa “The Messenger” si è parlato di una puntata decisamente buona e gratificante per lo spettatore perché finalmente si aveva il ritorno in “The Following” di una vera e propria trama e storia. “Unmasked” mette sotto i riflettori i sentimenti dei grandi protagonisti, regalando però anche scene
di violenza/thriller.
Micah, come già detto nelle scorse recensioni, sottolinea ancor più la sua megalomania e la voglia d’apparire; Joe è colpito nel profondo ad inizio episodio quando Micah gli dice che è Lily Grey a cui vorrebbe rifarsi perché è lei “ad aver fatto colpo” (e questo sarà forse uno dei motivi che spingerà Carroll a liberarsi del profeta di Korban); Ryan è ancora titubante e non riesce a fidarsi totalmente di Carrie, la giornalista-reporter autrice del libro “The Havenport Tragedy”, questo porterà sicuramente nelle prossime puntate qualche sviluppo; Emma non si riesce bene a capire se sia ancora innamorata di Joe oppure se sia pura e semplice attrazione fisica e fiducia.
Anche questa puntata riesce a reggere senza la presenza di Lily e ciò è un bene perché ci si riesce a soffermare maggiormente sul resto dei personaggi che Dio solo sa quanto hanno bisogno di una sistemata. Alcune scene e frasi comparse in questa puntata portano però ad una più ampia riflessione, ossia se si possa o meno definire megalomane Joe Carroll, definizione che lui attribuisce, in maniera giusta, a Micah. Il video messaggio fatto trasmettere da Carrie in tv non è altro che una prepotente dimostrazione della sua forza. E lo stesso si può dire dell’assassinio di Julia e di Micah: mossa azzardata ma di cui è stato ripagato venendo riconosciuto come vera figura importante all’interno della setta di Korban. “Setta”: questa parola a Joe non piaceva nella prima stagione, tanto è che preferiva chiamare il suo gruppo di followers “amici”. Invece a quanto pare, ora, sembra essersi calato perfettamente nella figura di profeta di Korban divenendo quindi il capo della setta stessa. In fin dei conti il bisogno di un leader carismatico rappresentato dalla vita all’interno di Korban è scontato e anzi richiesto a gran voce da tutti gli abitanti che, senza porsi tante domande, esaltano la loro volubilità inneggiando a Carroll.
Interessante potrebbe essere poi uno sviluppo di trama legato a Robert: uno dei seguaci di Joe che ha contribuito a far entrare quest’ultimo, come un vero e proprio cavallo di Troia, nel territorio dominato da Julia e Micah.
Un fattore mal sfruttato o per meglio dire non sfruttato a pieno dagli sceneggiatori è la figura di Jana, l’ex moglie di Gina Mendez: aveva tutte le caratteristiche (psicologica e background) per essere polo di interesse comune da parte degli spettatori, ma a quanto pare si è deciso di non utilizzarla troppo. Da rivedere anche questa scelta così come quella di lasciare in vita una Mendez che fino ad ora non ha apportato alcun miglioramento allo show.
Dulcis in fundo dobbiamo doverosamente parlare del twist finale: Claire Matthews. Potrei fermarmi qui ma non avendone parlato in precedenza sarebbe fazioso e renderebbe la recensione incompleta. Ebbene sì: Claire è viva. E’ stata tenuta in custodia fino a questo punto. Il perché è ancora tutto da spiegare ma una domanda sorge spontanea: se pensano TUTTI, tranne Ryan che è titubante e insicuro al riguardo, che Joe sia morto (e la setta è ormai sfaldata e senza futuro) per quale motivo nascondere Claire? Non v’è la parvenza di un possibile pericolo per lei ed inoltre va ricordato che suo figlio è sperduto a casa di qualche zio, la scelta tipica che farebbe una madre amorevole invece che tenerlo con sè. Scelta discutibilissima che fa storcere, e non poco, il naso a tutti perchè rimettere in gioco ora il suo personaggio è quanto di più anacronistico ci possa essere. Attendiamo spiegazioni.
- Joe finalmente a capo della setta di Korban: tutto ruota intorno alle sue prossime scelte a come intende costruire l’ “Era di Joe Carroll”
- Ryan che dimostra nella scena con Lance in biblioteca un qualsivoglia segno di umanità residua
- Fortunatamente gli sceneggiatori hanno deciso di risparmiarci le lunghissime riprese con Max e Mike timidi e infatuati
- Jessica Stroup decisamente più credibile rispetto alla scorsa puntata
- Il finale: seriously?
The Messenger 2×08 | 4.88 milioni – 1.5 rating |
Unmasked 2×09 | 3.99 milioni – 1.4 rating |
VOTO EMMY
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.