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Vedere Salem significa immergersi in un mondo di depravazione e lussurioso terrore. E se ci si cala in tutto questo consci di quanto la storia narrata sia parallela alla verità, è possibile assaporare al meglio ogni elemento presentato e ripreso all’interno delle puntate.
I dubbi che potevano accompagnare questa serie erano specificatamente legati alla pessima trasposizione cinematografica diretta da Rob Zombie, “Le Streghe Di Salem” (come già detto in precedenza in “The Vow“) che non rendeva al meglio nessuno degli aspetti invece fatti risaltare in questa, fin qui, pregevolissima serie.
I personaggi vengono portati avanti piano a piano tutti. Nessuno escluso.
In “Lies” vengono infatti approfonditi i personaggi di Tituba (la serva nonché braccio destro di Mary Sibley) e Mercy Lewis, lasciando da parte almeno per questa puntata sia Isaac, sia Anne Hale. Tutto ciò, da un punto di vista della trama, rende più completa la serie, dandoci qualche informazione in più riguardo ai personaggi e approfondendoli a sufficienza.
Scopriamo così il dono della negromanzia di Tituba (che scortica la faccia delle persone come nemmeno Nessuno in “Io Uccido“) e lo spirito d’iniziativa di Mercy, capace di mettere in scacco Mary gettandola nello sconforto e nella rabbia: la ragazza, ora riappropriatasi completamente del suo corpo, pare in un primo luogo decisa a tenere in pugno la strega. Ma una volta bevuto dal calice del potere, difficilmente si decide di tornare sui propri passi decidendo di farne a meno: infatti in conclusione di puntata Mercy, parlando con Mary, dice chiaramente di “voler essere come lei“.
Un risvolto inaspettato e quanto mai sconvolgente: la ragazza, martoriata e torturata dalle mille angherie subite decide di unirsi al Lato Oscuro in preda ad un puro e semplice delirio di onnipotenza. C’è qualcosa di più però, se ci si ferma a riflettere sulla decisione di Mercy: la sua potrebbe anche rivelarsi una scelta consapevole e oculata in quanto le permetterebbe poi di liberarsi delle persone deplorevoli che abitano a Salem. Insomma, una piccola Dexter in miniatura e con poteri magici.
Dall’altro lato della trama ritroviamo invece il reverendo Cotton e John Alden che scoprono l’identità e lo scopo del cubo ritrovato dal capitano nel finire della scorsa puntata: si tratta del Malus, oggetto della stregoneria utilizzato in ogni Sommo Rito del passato.
E sarà proprio tramite quest’oggetto che riusciranno a catturare una delle streghe presenti al Sabba: tale cliffhanger carica le aspettative in vista della prossima puntata.
Le scene e le riprese sono sempre fatte sapientemente, mantenendo sempre una tetra oscurità che vela la ripresa stessa, quasi fosse applicato un filtro.
Nota a margine: ad inizio puntata, quando il Magistrato Hale ed il resto delle streghe (fatta eccezione per Mary Sibley) si incontrano, due di queste ultime iniziano a parlare una lingua che dovrebbe essere disconosciuta. Ma ascoltando con maggiore attenzione e tendendo le orecchie ci si rende conto che la lingua parlata altro non è che la frase in inglese riprodotta al contrario. E ciò è intuibile anche dal movimento di labbra non corrispondente alla fonetica emessa.
I dubbi che potevano accompagnare questa serie erano specificatamente legati alla pessima trasposizione cinematografica diretta da Rob Zombie, “Le Streghe Di Salem” (come già detto in precedenza in “The Vow“) che non rendeva al meglio nessuno degli aspetti invece fatti risaltare in questa, fin qui, pregevolissima serie.
I personaggi vengono portati avanti piano a piano tutti. Nessuno escluso.
In “Lies” vengono infatti approfonditi i personaggi di Tituba (la serva nonché braccio destro di Mary Sibley) e Mercy Lewis, lasciando da parte almeno per questa puntata sia Isaac, sia Anne Hale. Tutto ciò, da un punto di vista della trama, rende più completa la serie, dandoci qualche informazione in più riguardo ai personaggi e approfondendoli a sufficienza.
Scopriamo così il dono della negromanzia di Tituba (che scortica la faccia delle persone come nemmeno Nessuno in “Io Uccido“) e lo spirito d’iniziativa di Mercy, capace di mettere in scacco Mary gettandola nello sconforto e nella rabbia: la ragazza, ora riappropriatasi completamente del suo corpo, pare in un primo luogo decisa a tenere in pugno la strega. Ma una volta bevuto dal calice del potere, difficilmente si decide di tornare sui propri passi decidendo di farne a meno: infatti in conclusione di puntata Mercy, parlando con Mary, dice chiaramente di “voler essere come lei“.
Un risvolto inaspettato e quanto mai sconvolgente: la ragazza, martoriata e torturata dalle mille angherie subite decide di unirsi al Lato Oscuro in preda ad un puro e semplice delirio di onnipotenza. C’è qualcosa di più però, se ci si ferma a riflettere sulla decisione di Mercy: la sua potrebbe anche rivelarsi una scelta consapevole e oculata in quanto le permetterebbe poi di liberarsi delle persone deplorevoli che abitano a Salem. Insomma, una piccola Dexter in miniatura e con poteri magici.
Dall’altro lato della trama ritroviamo invece il reverendo Cotton e John Alden che scoprono l’identità e lo scopo del cubo ritrovato dal capitano nel finire della scorsa puntata: si tratta del Malus, oggetto della stregoneria utilizzato in ogni Sommo Rito del passato.
E sarà proprio tramite quest’oggetto che riusciranno a catturare una delle streghe presenti al Sabba: tale cliffhanger carica le aspettative in vista della prossima puntata.
Le scene e le riprese sono sempre fatte sapientemente, mantenendo sempre una tetra oscurità che vela la ripresa stessa, quasi fosse applicato un filtro.
Nota a margine: ad inizio puntata, quando il Magistrato Hale ed il resto delle streghe (fatta eccezione per Mary Sibley) si incontrano, due di queste ultime iniziano a parlare una lingua che dovrebbe essere disconosciuta. Ma ascoltando con maggiore attenzione e tendendo le orecchie ci si rende conto che la lingua parlata altro non è che la frase in inglese riprodotta al contrario. E ciò è intuibile anche dal movimento di labbra non corrispondente alla fonetica emessa.
PRO:
- Approfondimento personaggio di Tituba e Mercy
- Mercy ed il suo fans club
- John Alden e il reverendo Matter: una coppia non sempre al massimo, ma valida e credibile essendo unita da un nemico comune
- La rudezza di certe scene
- Le riprese tetre e scure che s’addicono alla perfezione alla serie
CONTRO:
- Ce ne sono?
Con “Lies” la serie continua il suo ottimo ritmo inanellando un’altra ottima puntata. Quali sviluppi porterà la decisione di Mercy? E soprattutto, cosa accadrà ora che una strega è finita tra le mani di John e il reverendo? Non ci resta che aspettare la prossima puntata, che dal promo sembra promettere bene.
Survivors 1×04 | 0.32 milioni – 0.1 rating |
Lies 1×05 | 0.39 milioni – 0.1 rating |
VOTO EMMY
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.