Salem 1×10 – The House Of PainTEMPO DI LETTURA 3 min

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E sia, ve lo concedo. Vi concedo di poter dire che qualche battuta d’arresto è riscontrabile anche in Salem.
Ma se affermate questo dovete aver coscienza della qualità delle ultime puntate e riconoscere che rimanere sugli standard altissimi fino ad ora raggiunti era difficile. “The House Of Pain” è una puntata completamente statica e pressoché invariata da una parte e movimentata e ricca di colpi di scena dall’altra.
Il lato di trama che non coinvolge troppo è quello riguardante Increase e Mary: il faccia a faccia tra i due sembra incanalato su di un binario fantasma, senza destinazione precisa. Questo è un peccato perché il nocciolo della stagione si gioca proprio tra questi due personaggi caratterizzati fin qui in modo splendido. Ma diluire continuamente i tempi ritardando il fatidico momento X in cui avverrà il vero scontro inizia a pesare.
Una cosa è però chiara e delineata: nessuno all’interno dello show si può definire salvo. Tutti sono a rischio di arresto per stregoneria: in questa puntata infatti, tramite il cliffhanger finale, tocca al capitano Alden essere arrestato. Subito le domande più disparate iniziano a porsi in modo autonomo nella mente dello spettatore: riuscirà a salvarsi? Verrà torturato anch’egli come Tituba?
Ma sono soprattutto le parole del capitano stesso a far sorgere un’altra importante domanda: poco prima infatti, dopo aver aiutato il Magistrato Hale a ritrovare a trarre in salvo la figlia Anne, aveva affermato sicuro di sé: “Sono certo che fareste lo stesso se avessi bisogno di…essere salvato
Notando l’accostamento di scene è facilmente intuibile che se avverrà una fuga con beneficio di John, il magistrato Hale sarà in qualche modo implicato. Ma staremo a vedere nelle prossime puntate come gli sceneggiatori decideranno di sfruttare il tutto. Soprattutto tenendo conto che ora Hale ha contratto una sorta di debito personale con la figlia Anne, in quanto questa sorvola su certi fatti non rivelando al Capitano la scoperta fatta (di cui lo spettatore era già a conoscenza dall’inizio della serie), ossia che il padre è in un certo peso collegato alla stregoneria.
Due altri personaggi hanno fin qui dimostrato di essere di peso e importanti: Tituba e Mercy.
Mentre per la prima questa puntata è contraddistinta dalla sofferenza pura e semplice, dovendo subire le torture di Increase deciso a farla confessare, per la seconda la puntata è basata sulla scoperta dei poteri che la ragazza sembra ormai aver assimilato. Mercy s’è tolta il giogo che la teneva ben salda tra le mani (non troppo attente) di Mary Sibley, ma cosa ancor più importante ora vaga per Salem completamente fuori controllo. E non è la sola. Sì perché se c’è da ritenere potenzialmente pericolosa Mercy, altrettanto pericolose sono da riconoscere le amiche della ragazza: un gruppo la cui trasposizione è facilmente riconoscibile in quella di una vera e propria setta.
Nota a margine: la scena del pazzo Cotton che urina in testa al magistrato Hale e al Capitano non è etichettabile come trash. E’ semplicemente una scena e ripresa priva di qualsiasi senso logico.
La si poteva evitare tranquillamente.

 

PRO:

  • Increase sempre più elemento chiave
  • Plot twist finale
  • Mercy ed il suo incontrollabile potere (e la sua setta)
  • Il rintocco della campana che conclude, come sempre, la puntata
  • Il sorriso ironico e malefico di Tituba
CONTRO:
  • Staticità di trama tra Increase e Mary: lo “scontro” si protrae da diverse puntate. Speriamo che si arrivi presto ad uno sbocco
  • La scena di Cotton non era trash. Era semplicemente da evitare perché proprio non aveva senso

 

Il sorriso di Tituba in conclusione di puntata è la rappresentazione limpida e chiara dell’ingegno della ragazza: riesce a far ricadere tutti i sospetti su John Alden che parallelamente si ritrova incastrato in qualcosa a lui sconosciuto. Di carne al fuoco ce n’è in abbondanza.
Starà agli sceneggiatori ora saperla sfruttare e cuocere a dovere.

 

Children Be Afraid 1×09 0.49 milioni – 0.2 rating
The House Of Pain 1×10 0.4 milioni – 0.1 rating

 

VOTO EMMY 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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