C’è da ammetterlo. Nell’atmosfera ingenua e paesana trasmessa da Resurrection, vi è come sfondo una grande furbata. Pensando ad una soap opera, o anche ad una semplice serie che non evoca chissà che qualità, una caratteristica fa da fattore comune: il colpo di scena da due soldi. Morti che non sono morti e ritornano, personaggi importanti che muoiono (ma poi non sono morti e quindi ritornano), gente che va in coma e poi si sveglia dopo 20 anni, eccetera eccetera. Ecco, Resurrection pone come premessa, sin dal suo pilot, che i morti ritornano, mentre la 2×01 dice che i protagonisti possono morire per poter poi ritornare. Lo stereotipo che fa storcere il naso ai telespettatori di tutto il mondo e che fa urlare al trash si trasforma in soggetto e centro narrativo di una serie che fa dell’introspezione e del simbolismo il suo marchio di fabbrica.
“Multiple” pone una serie di questioni molto interessanti. Se il morto ritorna e, come abbiamo visto nella prima stagione, il corpo morto rimane morto, allora il ritornato è un duplicato. Esiste quindi la stessa persona morta e viva allo stesso tempo: un certo gatto in una certa scatola potrebbe avere voce in capitolo. Ma non è solo il Gatto di Schrödinger a venire chiamato (abbastanza indirettamente) in causa, quanto un’intera legge fisica sulla conservazione, divenuta celebre come uno slogan pubblicitario: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. La domanda quindi è: come fanno a crearsi dal nulla dei vestiti addosso ai ritornati?
Tornando seri, è evidente come l’attenzione venga dirottata, più o meno erroneamente, verso la tematica cardine: il ritorno dalla morte. Spesso (lo abbiamo visto quest’estate con la discussa The Leftovers) la tematica mistery è inserita con la semplice scusa di mettere in scena un drama, con il tratteggio di rapporti umani e le loro evoluzioni in contesti particolari. In Resurrection la persona tornata dalla morte trova un’accoglienza familiare assolutamente normale, senza picchi di emozioni (ovviamente questa considerazione va vista in senso lato e intimo, nella realtà dei fatti persino il governo si è mosso per cercare di capire il fenomeno). Qual è la vera condizione che dà vita a rapporti umani particolari? Che situazione stravolta si viene a creare con l’inspiegabile ritorno dei trapassati? Molto semplicemente, le età anagrafiche vengono sfasate. I genitori di Jacob vengono così scambiati per nonni, ma addirittura la vera nonna trova una complicità maggiore con il nipote. E questo avviene non solo per la stessa condizione dei due, quanto per una diversa dinamicità che i provati e anziani genitori forse non possono più garantire. Harold, come tutti i nonni, è intento infatti a leggere il giornale e ridacchiare del videogioco a cui il figlio si sta dedicando.
Ma il vero tema di “Multiple”, quello che muove l’intreccio dell’episodio, riguarda proprio questa molteplicità di corpi che si vengono a creare. Ne è prova tangibile la quantità di ossa ritrovate nel fiume. Poteva essere alimentato il ramo (abbastanza debole, a dire il vero) giallo dell’episodio. Le indagini dello sceriffo potevano proseguire ulteriormente, per un maggiore minutaggio, verso lo stereotipatissimo lembo di stoffa attaccato sul pontile. Invece viene creata una riuscitissima e graditissima didascalia parallela. La (apparentemente) insignificante vicenda dello stressato agente e del suo resuscitato fratello rappresenta una freschissima novità nel panorama narrativo lento e statico a cui Resurrection ha abituato i suoi spettatori. Probabilmente non porterà da nessuna parte, ma è proprio l’estetica da black comedy – come una mini-Fargo – a portare una ventata di freschezza alla serie, facendo scorrere più rapidamente l’episodio. Come un racconto di Dylan Dog, lo sfortunato agente è costretto ripetutamente ad uccidere il fratello bullo e a seppellirlo sovrapponendolo allo stesso cadavere. Non è mostrata chiaramente la ciclicità del processo, ma è facile da immaginare e interpretare, considerando l’accostamento che viene fatto con il tema cardine dell’episodio.
Questo minuscolo “spin-off” (sperando che rimanga tale, come gemma a sé stante, senza sviluppi) conferma anche un altro aspetto a cui si è da poco giunti: la narrazione a spirale, che inizialmente coinvolgeva pochissimi personaggi, si sta allargando sempre di più. Partiti con il piccolo Jacob, i suoi genitori e l’agente Bellamy, ora abbiamo storie a parte, agenti federali e ulteriori misteri. E con questa maggiore dinamicità, anche la curiosità per ciò che verrà dopo incomincia a farsi sentire.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Echoes 2×02 | 6.74 milioni – 1.8 rating |
Multiple 2×03 | 5.47 milioni – 1.4 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.