“I do love you, you know. It’d be easy to go back to our life together. But it’s not who we are anymore. It’s not who I am anymore. I used to like the danger. The not knowing who you were. The bad boy… Part of me does want that, but I need something else now.”
“Gus?”
“I don’t know. But I know it’s not you. You have to let me go.”
We have to let you go, in realtà. Si perchè questo bellissimo momento di puro confessionale di Fiona rivolto a Steve/Jimmy/Jack è in realtà un incipit valido anche per noi spettatori, ex aficionados di una coppia e di un personaggio che ora non fa più parte di questo mondo e che bisogna davvero lasciar andare.
Il titolo della puntata è in perfetta antitesi con la storyline che riguarda Fiona, completamente affranta per l’errore compiuto in “Crazy Love” che, un po’ a sorpresa e un po’ contro tempo, decide di rivelare a Gus, il novello sposo. Che la Gallagher più grande fosse cresciuta a pane e cruda realtà lo sapevamo tutti, non per niente ha sempre affrontato con grande determinazione ogni problematica famigliare, tuttavia se c’è un lato della sua vita che è governato dal caos, quello, è il lato sentimentale. La storia d’amore con Steve/Jimmy/Jack è stata profonda, travagliata ma talmente intensa da lasciare un solco nel cuore, un solco talmente profondo da non poter essere dimenticato nemmeno a distanza di anni e che, di fatto, rappresentava fino ad ora un qualcosa di irrisolto e che andava chiarito. Lo si sa, l’uomo è un animale strano, per accettare e rendere reale un fatto che già lo è di per sè ha bisogno di contestualizzarlo, renderlo proprio e capire che è già avvenuto: in pratica va affrontato. La rottura con Steve/Jimmy/Jack è una di quelle cose che non è mai stata contestuallizzata, non è mai stata discussa con il diretto interessato e non è mai stata chiusa, è quindi in quest’ottica che il “It just happened, we were unfinished” cambia valenza e si trasforma da mera scusa a esplicazione di una necessità.
Il ritorno di Steve/Jimmy/Jack è parso fin da subito fuori luogo, in ritardo su qualsiasi tabella di marcia e, a conti fatti, totalmente inopportuno. Si era detto fin da subito che la paura di un ritorno in pompa magna fosse stato orchestrato solo per far fallire a tempo record il matrimonio di Fiona, ora, a distanza di un solo episodio, possiamo affermare che purtroppo ci avevamo visto giusto, con il risultato che ovviamente non speravamo di azzeccare. Che Steve/Jimmy/Jack fosse uno stronzo lo si sapeva ma lo si apprezzava anche per questo perchè, pur nella sua nefandezza, trasudava un’intolleranza verso il suo stile di vita, non voleva essere ciò che era e non voleva sottostare a tutti i casini con la mala. Quello che ci è stato portato indietro è un Steve/Jimmy/Jack privo di anima, diverso, freddo e senza una coscienza, mente perchè gli fa comodo mentire e fa gli occhi dolci perchè è la via più veloce per raggiungere il suo scopo, qualsiasi esso sia. Questo non è il personaggio che il pubblico amava, questo non è un personaggio con cui nessuno può empatizzare, questo non è più Steve, non è nemmeno Jimmy, è semplicemente Jack.
Se la storyline di Fiona risalta per importanza, sono tutte le altre invece a risentire di una stanchezza in parte fisiologica ed in parte studiata ad arte. Tutte le trame parallele si sviluppano in maniera rapida ma superficiale, nessuna di queste colpisce per grandiosità o fantasia, Wells e soci hanno costruito di meglio nei 4 anni precedenti. Assistere ad un Carl che usa come schiavo suo nipote o guardare impotenti un Lip che vive l’incubo delle tasse universitarie o osservare Sammy che spara a Frank non fanno molto effetto, al contrario affossano la puntata e sviliscono loro stessi perchè esauriscono in maniera autonoma il proprio arco narrativo senza lasciare nulla di rilevante di cui discutere. Lo stesso periodo di crisi di Veronica e Kevin, che nelle scorse puntate era assurto a vera parte dolente, per assurdo qui risulta una delle trame più valorizzate e che tiene viva l’attenzione dello spettatore, tutto il resto è noia.
In tutto ciò passa veramente in secondo piano il fatto che William H. Macy sia il regista dell’episodio, alla sua prima avventura dietro la macchina da presa per un episodio. È il caso di dire che, almeno lui, è senza infamia e senza lode.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Crazy Love 5×06 | 1.26 milioni – 0.5 rating |
Tell Me You Fucking Need Me 5×07 | 1.44 milioni – 0.6 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.