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Orange Is The New Black 3×09 – Where My Dreidel AtTEMPO DI LETTURA 4 min

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L’abbiamo già detto, questa terza stagione di Orange Is The New Black si concentra sulla fede e “Where My Dreidel At” ne è un perfetto esempio. Non siamo estranei a questo tema; Orange Is the New Black ha spesso raccontato la religione delle detenute – si legga fede in senso lato, generale, credenza insomma -, ma in questa stagione Jenji Kohan, l’ideatrice della serie, sviscera ed eviscera ancor più nel profondo il “Padre Eterno” di queste figlie di Eva – invece che figlie di Maria. L’elemento interessante è che la religione non è solo e non più consolazione, salvazione, ma tra le mura del carcere diventa un mezzo per vivere meglio, un modo per salvarsi dalla fame, dalla noia, dalla solitudine. Orange Is The New Black toglie quella patina di serietà, spiritualità e misticismo, propria dell’Alto, infarcendo il tutto con ironia, cinismo e dissacrazione. Molte detenute si fingono ebree per mangiare cibo kosher (più buono di quello dato alle altre), credono che Norma abbia poteri “divini” per sentirsi protette da qualcuno/qualcosa, hanno fede nelle loro passioni (Crazy Eyes è mezzo attraverso cui si esprime il miracolo della scrittura, il suo libro diventa oggetto di culto a Litchfield, tanto da dare inizio ad un fan club, Piper ha l’ossessione per il progetto mutandine).
Menzione speciale per il momento in cui viene chiamato un rabbino per testare l’ebraismo delle ragazzacce di Litchfield, aprendo un sarcastico sipario in cui ciascuna non sapendo cosa esso voglia dire mette in scena una vera e propria costruzione religiosa. La soluzione di questo “test” è caustica e triste insieme: l’unica ad essere stata considerata idonea è la suora – in linea di massima tutte le religioni discendenti da Abramo hanno principi simili.
Siamo ormai abituati al modus narrandi di questa serie che per spiegare alcuni fatti, sentimenti, sensazioni di puntata si avvale dell’uso di flashback che chiarificano comportamenti, sciolgono nodi concettuali. Utile per comprendere meglio le dinamiche interne a “Where My Dreidel At” è Leanne, la criminale amish tossicodipendente, uno dei personaggi secondari che fanno parte di Orange dalla prima stagione.
In questo episodio si racconta il passato di Leanne che ha un estremo bisogno di essere parte di qualcosa, bisogno che spiega la sua appartenenza alla religione monoteista di Norma e la sua acrimonia nei confronti della povera Soso.
Leanne per la propria fede è sempre stata messa ai margini, derisa e umiliata (dalla società) per il suo essere, è sempre stata una cellula estranea anche all’interno della sua stessa famiglia (è scappata per andare a conoscere Londra), a causa del destino è costretta ad agire contro il suo stesso gruppo di appartenenza (quello dei tossici), diventando un nemico anche per gli amici e per se stessa in un certo senso. Sono proprio questi flashback a rendere giustificabile la durezza, l’intransigenza e il livore della giovane, che diventa simbolo esasperato di tutto il suo gruppo, una fanatica credente pronta a tutto per far parte di una religione riconosciuta. Norma diventa strumento attraverso cui Leanne trova un po’ di pace (apparente), un luogo di rifugio, riposo, nelle sue braccia, un po’ di sollievo tra le sue carezze. Emerge così una beffarda riflessione sulla religione che può essere creata a tavolino, può creare divisioni nello stesso momento in cui crea unioni, può essere brutale e crudele quando, come accoglie, così allontana; la gentilezza di Norma quindi non è la vera parola d’ordine delle sue adepte – basti pensare alle scaramucce tra Leanne e Soso.
Ci sono poi altre due storyline importanti cioè quella del business delle mutandine di Piper (grazie all’aiuto di suo fratello) e quella di Alex e della sua stalker. I due filoni evidenziano perfettamente il mutamento e l’evoluzione di Piper e Alex: la prima, oramai poco interessata al mondo fuori (i suoi cari, le sue cose), è completamente imbrigliata nelle dinamiche del carcere, la seconda, ammorbidita, si dimostra molto più  fragile, in una sorta di involuzione che l’ha resa pallida immagine della donna dura di una volta. La dinamica di coppia delle due si è ribaltata quindi: mentre prima era Piper la debole, quella che aveva bisogno di cura, protezione, ora invece è Alex a dimostrare insofferenza ed è forse anche per questo che l’affascinante e misteriosa Stella riesce ad insinuarsi tra loro.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il test per sapere se le detenute siano veramente ebree
  • Crazy Eyes, il suo libro e il suo fan club
  • Stella e il suo avvicinamento a Piper che rompe l’equilibrio dell’eterna relazione tra quest’ultima e Alex
  • Il mutamento di Alex
  • La storia di Leanne è sì utile alla storia ma è poco ficcante

 

Ancora un buon episodio per Orange Is the New Black che procede spedito verso il finale di stagione.

 

Fear, And Other Smells 3×08 ND milioni – ND rating
 Where My Dreidel At 3×09 ND milioni – ND rating

 

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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