La seconda stagione di The Blacklist era finita con sequenze dai toni adrenalici ed emozionanti: Red e Lizzie avevano dovuto fuggire, dopo l’assassinio del procuratore generale Tom Connolly. In sottofondo, le note di quella vecchia sigla dei cartoni animati: “Ragazzina, ragazzina, tu somigli proprio tutta al tuo papà” “Rocket man” di Elton John, a segnare l’ingresso di lei nella top ten dei più ricercati dall’ F.B.I.
La terza stagione inizia proprio da lì, pochi istanti dopo. Scelta saggia, non si può buttare via tanta buona carne messa al fuoco. I conflitti emotivi e le perplessità degli amici della Task Force, nel dare la caccia a persone con cui avevano instaurato un rapporto meraviglioso, vengono presentati nel corso di tutto l’episodio. In particolare Ressler si trova nell’occhio del ciclone. Subito però, a schiaffo, vengono introdotti anche nuovi elementi. Il primo è Mateus Solomon, dinamico e scanzonato “uomo delle pulizie” del gruppo Cabala, incaricato appunto di sistemare il gran pasticcio che si è venuto a creare dalla rivelazione del dossier Fulcrum in poi.
Potrebbe essere la risposta a quanti fra gli spettatori chiedevano villains e personaggi secondari “non biodegradabili”, ovvero sviluppati su più puntate e non destinati a venire eliminati nel giro di una puntata, massimo due. Su questo fronte, sono già state diffuse in rete foto riguardanti il ritorno di Mr. Vargas, per chi si ricorda l’ometto con capelli improbabili e gusti sartoriali discutibili, che non sopporta la vista di sangue e violenza. Mr. Solomon è certo destinato ad avere un ruolo anche nei prossimi episodi. A lui, infatti si lega l’altra sorpresa: la famiglia Zuma, quella di Dembé. Con uno dei più collaudati meccanismi narrativi, si minaccia una persona non direttamente, ma attraverso un essere a lui caro, fosse pure il cagnolino. Per quanto un eroe possa rischiare senza batter ciglio la propria vita, non oserà mettere in pericolo l’altro. Fa comunque piacere saperne di più su un personaggio che si segue da tempo e a cui magari ci si è affezionati.
Sono stati accontentati anche quanti chiedevano di vedere Mr. Reddington indossare qualcosa di diverso rispetto ai suoi immancabili completi su misura in tre pezzi. Non solo c’è la divisa da poliziotto che, appena diffusa in internet, ha scatenato una ola ormonale di fangirls urlanti: “James, ammanettami tutta!”, peggio di un 8 Marzo coi Centocelle Nightmare. Abbiamo anche jeans e camicia nera, tenuta “da impresario pompe funebri dei divi”, come venne definita ai tempi del film Sesso, Bugie e Videotape. Sì, nel 1989 era tutto un altro spettacolo, ma sorvoliamo.
Sembra proprio che gli showrunners abbiamo deciso di dare contentini agli spettatori, rispondendo a domande minori per farsi perdonare il loro ostinato rifiuto di rispondere al Domandone che gli affezionati si portano dietro dall’inizio e la risposta al quale, hanno dichiarato Eisendrath e Bokenkamp, non è prevista in tempi brevi. La verità sul rapporto che lega i due protagonisti è ben lungi dall’essere stata rivelata. I fans si sono divisi in due scuole di pensiero: Daddygaters, ovvero quelli per cui Mr. Reddington è il padre di Liz, e chi shippa Lizzington. I primi non si sono certo arresi al diniego sul finale della puntata “Anslo Garrick – Part II“. C’è una prova schiacciante per non fidarsi: quella scena, così ben riuscita, tra Tom e Red, fuori dall’ospedale dove Sam stava morendo, smentita l’anno dopo con un semplice “Ma pensa te, ho lavorato alle tue dipendenze per anni e non ti avevo mai conosciuto”. Anche nella puntata 3×01 si seminano dubbi. Se Liz non ha mai conosciuto sua madre, allora il suo ricordo di aver sparato al padre perché picchiava una donna come si colloca? Alcuni nutrono il legittimo dubbio che nemmeno gli sceneggiatori abbiano preso una decisione definitiva in proposito, ma decidano via via cosa fare. (Accontentare tutti con una soluzione settecentesca, dove lui diventa il di lei signor marito – zio? Ci risparmiassero solo la soluzione Candy Candy, con Mr. Reddington che lascia Liz e Ressler su un’isola, ad esempio, a gestire una fattoria). Qualcuno lo ha espresso ad alta voce, ma Megan Boone si è limitata a rispondere con un sibillino: “Se vuoi andare dal punto A al punto B, farai meglio a sapere dov’è il punto B”.
Parlando ancora di quanto già anticipato dalle foto diffuse online, Lizzie si è fatta bionda e al sempre chiacchierone Mr. Reddington s’è incrociata la lingua. Questa scelta di look è stata presentata dagli showrunner come “segno di grandi cambiamenti psicologici, perché la ragazza era arrivata in cima ai suoi ideali, marito – casa – lavoro – cagnolino di prammatica – eventuale bimbo in arrivo, per poi scoprire che era tutta una bugia”. Anche i protagonisti dicono che lei “diverrà più prudente”, anche se “le torneranno utili certe abilità apprese in gioventù, quando frequentava compagnie non propriamente raccomandabili”, tipo la mano lesta. Sarà. Per ora sfoggia solo una certa rassomiglianza con Kate Winslet, per quanto l’indimenticata ragazza del Titanic sia anagraficamente troppo giovane per interpretare, eventualmente, sua madre. A quanto sembra, poi, il cervellino con una passione per i colpi di testa dell’ormai ex – agente Keen resta sempre quello, anche se la sua decisione finale potrebbe rivelarsi molto più sensata di quanto non sembri a prima vista. Lo capiremo nel seguito della storia. Non ci saranno, infine, momenti sentimentali, spiegano showrunner e protagonisti, in quanto c’è da scappare e la procedura sarà molto meno semplice e breve del previsto. Tom – Jacob, però, non resterà insensibile ai guai in cui Lizzie si trova, accantonerà, almeno per il momento, il progetto Polinesia e accorrerà in suo aiuto. Cosa buona e giusta se accadesse, perché, a parte le estimatrici dei muscoli e degli occhioni blu di Ryan Eggold, egli si porta dietro tutta la sottotrama di Tana delle Tigri, o comunque si chiami l’organizzazione che lo reclutò ragazzino. Da non sottovalutare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Tom Connolly (No. 11) 2×22 | 7.49 milioni – 1.6 rating |
The Troll Farmer (No. 38) 3×01 | 7.76 milioni – 1.8 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).